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Jean Wyllys e l’addio al Brasile: storia della sconfitta di uno Stato democratico

Jean Wyl­lys, gior­na­li­sta, pro­fes­so­re uni­ver­si­ta­rio e poli­ti­co bra­si­lia­no, è sta­to elet­to come depu­ta­to fede­ra­le per la pri­ma vol­ta nel 2010 per il PSOL (Par­ti­to Socia­li­smo e Liber­tà). Nel­le ele­zio­ni del 2014, è sta­to il set­ti­mo depu­ta­to più vota­to tra i can­di­da­ti di Rio de Janei­ro ed è sta­to elet­to depu­ta­to fede­ra­le nel­le ulti­me, recen­ti elezioni. …

Jean Wyl­lys e l’addio al Bra­si­le: sto­ria del­la scon­fit­ta di uno Sta­to demo­cra­ti­co Leg­gi altro »

Le persone al centro della nostra resistenza

Anche in un momen­to come que­sto, in cui la tesi che sem­bra vin­cen­te è quel­la quel­la del­l’o­mo­lo­ga­zio­ne, del­la discri­mi­na­zio­ne, del­la vio­len­za ver­so chi non rispon­de a pre­ci­si cri­te­ri impo­sti da un model­lo patriar­ca­le ed ete­ro nor­ma­ti­vo, c’è e ci sarà sem­pre chi inve­ce a tut­to que­sto resisterà.

Tra bambini, genitori e slogan

Le dichia­ra­zio­ni di Sal­vi­ni, che vuo­le eli­mi­na­re la dici­tu­ra (tra l’al­tro ine­si­sten­te) di geni­to­re 1 e 2 ripor­tan­do­la a madre e padre, han­no sca­te­na­to un gran­de dibat­ti­to ma soprat­tut­to, come det­to, si scon­tra­no con la real­tà di una socie­tà mol­to più com­ples­sa di quel­la che si vuo­le for­za­ta­men­te ren­de­re dicotomica.

E come Eguaglianza

Por­te­re­mo nel pro­get­to di Libe­ri e Ugua­li le sto­rie, i vol­ti, la digni­tà e le bat­ta­glie del­la comu­ni­tà LGBTI per­ché sia­mo con­vin­ti che non ci sia più tem­po da per­de­re per rico­no­sce­re stes­si dirit­ti e stes­se possibilità