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Libia: Civati e Marcon, se c’è la guerra il Parlamento resti aperto

Non cre­dia­mo sia oppor­tu­no che il Par­la­men­to chiu­da oggi, non discu­ta del­l’in­ter­ven­to mili­ta­re in Libia se non attra­ver­so una comu­ni­ca­zio­ne del Gover­no e non abbia la pos­si­bi­li­tà di con­fron­tar­si cir­ca la par­te­ci­pa­zio­ne del­l’I­ta­lia a ope­ra­zio­ne mili­ta­ri che in que­sto momen­to sono in difet­to di legit­ti­mi­tà. Lo affer­ma­no in una nota con­giun­ta i par­la­men­ta­ri Pip­po Civa­ti di Pos­si­bi­le e Giu­lio Mar­con di Sini­stra Italiana.

Dal PolitiCamp alla Siria: una raccolta di aiuti per i piccoli profughi

Saba­to 16 luglio al Poli­ti­camp di Reg­gio Emi­lia sarà con noi Gae­ta­no Tur­ri­ni, pre­si­den­te di Hope For Chil­dren, che da due anni lavo­ra sen­za sosta in Siria e lun­go la rot­ta bal­ca­ni­ca. Ci par­le­rà del­la situa­zio­ne siria­na e alle­sti­re­mo un ban­chet­to per la rac­col­ta dei beni desti­na­ti ai pic­co­li pro­fu­ghi siriani.

Terrorismo: Possibile, governi fermino il traffico di armi

Van­no pro­sciu­ga­ti i finan­zia­men­ti allo Sta­to Isla­mi­co: la cura poli­ti­ca deve pas­sa­re attra­ver­so il con­tra­sto del traf­fi­co di armi e dro­ga che mol­ti gover­ni fan­no fin­ta di igno­ra­re. Ricon­si­de­ra­re i rap­por­ti con Sta­ti come l’A­ra­bia Sau­di­ta che finan­zia­no diret­ta­men­te il ter­ro­ri­smo. Lo dichia­ra­no in una nota i par­la­men­ta­ri di Pos­si­bi­le Pip­po Civa­ti, Bea­tri­ce Bri­gno­ne, Luca Pasto­ri­no, Andrea Mae­stri e Toni Matarrelli.

Basta armi italiane a regimi repressivi e in conflitti: il Parlamento assuma proprie responsabilità

Bom­be e accor­di mili­ta­ri ita­lia­ni con­ti­nua­no a favo­ri­re regi­mi auto­ri­ta­ri e con­flit­ti, men­tre la tra­spa­ren­za è sem­pre più com­pro­mes­sa. Una situa­zio­ne inac­cet­ta­bi­le: Rete Disar­mo fa appel­lo al Par­la­men­to affin­ché ritor­ni ad occu­par­si del­l’ex­port mili­ta­re ita­lia­no per una rigo­ro­sa appli­ca­zio­ne del­la leg­ge 185/90.

#Arabiainaudita, un anno di conflitto in Yemen

Come ricor­da Altre­co­no­mia, si cele­bra oggi un anno dal­le pri­me bom­be sgan­cia­te dal­l’A­ra­bia Sau­di­ta sul­lo Yemen. Bom­be che han­no cau­sa­to e con­ti­nua­no a cau­sa­re mor­ti e distru­zio­ni in un con­flit­to che la cro­na­ca — per­lo­me­no quel­la nostra­na — ha di fat­to dimen­ti­ca­to, nono­stan­te le respon­sa­bi­li­tà ita­lia­ne e del gover­no ita­lia­no. Un con­flit­to con­dot­to sen­za alcun man­da­to internazionale.

Libia. Civati: sulla guerra una retorica incosciente

Una reto­ri­ca insop­por­ta­bi­le e inco­scien­te sta accom­pa­gnan­do la cro­na­ca del­la par­te­ci­pa­zio­ne ita­lia­na alla guer­ra in Libia. Sen­za con­ta­re le bece­re stru­men­ta­liz­za­zio­ni che si sono fat­te a tut­ti i livel­li sul­la mor­te dei due ope­rai ita­lia­ni ad ope­ra dei mili­zia­ni Isis.

Guerra in Libia, Possibile chiede l’intervento del Presidente della Repubblica

Si vuo­le fare pas­sa­re l’i­dea che l’u­so del­la for­za arma­ta è una scel­ta poli­ti­ca ordi­na­ria, un atto di gover­no come un altro. Inve­ce, valu­ta­ti la gra­vi­tà del­la situa­zio­ne e il vul­nus costi­tu­zio­na­le deter­mi­na­to dal­le scel­te avven­ta­te e peri­co­lo­se del Gover­no, chie­dia­mo l’in­ter­ven­to del Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca, supre­mo garan­te del­la Costi­tu­zio­ne e, con essa, del­le pre­ro­ga­ti­ve parlamentari.