Democrazia

Torniamo nelle piazze per la promozione dei valori costituzionali

La “Costi­tuen­te mobi­le” attra­ver­se­rà il Pae­se subi­to dopo il 25 apri­le, per l’e­li­mi­na­zio­ne dei pri­vi­le­gi del siste­ma poli­ti­co, per la pro­mo­zio­ne degli stru­men­ti di ugua­glian­za e di par­te­ci­pa­zio­ne (dal­le leg­gi di ini­zia­ti­va popo­la­re alla Mor­ta­ti fino al Refe­ren­dum Act dei Radi­ca­li), per rida­re fia­to alle nostre isti­tu­zio­ni e recu­pe­ra­re fidu­cia nei loro con­fron­ti, attra­ver­so il con­sen­so infor­ma­to dei cittadini.

Democrazia diretta e rappresentativa insieme per la partecipazione: dal “Progetto 2 giugno”, tre anni di lavoro nella convinzione che “Appartiene al popolo”

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1491477352396{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Si è tor­na­ti a par­la­re, in que­sti gior­ni, anche sui gran­di media, del­la par­te­ci­pa­zio­ne diret­ta dei cit­ta­di­ni alle scel­te poli­ti­che. Lo si è fat­to a segui­to pro­po­sta di deli­be­ra, pre­sen­ta­ta dal­la mag­gio­ran­za (M5S) in Cam­pi­do­glio, per modi­fi­ca­re lo sta­tu­to di Roma Capi­ta­le per intro­dur­re la pos­si­bi­li­tà di peti­zio­ni on line e sperimentare …

Demo­cra­zia diret­ta e rap­pre­sen­ta­ti­va insie­me per la par­te­ci­pa­zio­ne: dal “Pro­get­to 2 giu­gno”, tre anni di lavo­ro nel­la con­vin­zio­ne che “Appar­tie­ne al popo­lo” Leg­gi altro »

L’Europa a sessant’anni dai Trattati di Roma

Dob­bia­mo pre­ten­de­re che le for­ze poli­ti­che euro­pei­ste offra­no solu­zio­ni dif­fe­ren­ti e che i cit­ta­di­ni pos­sa­no sce­glie­re tra que­ste. Ciò vale a livel­lo nazio­na­le, dove pure, alme­no in una cer­ta fase si è rite­nu­to di adot­ta­re lo sche­ma “t.i.n.a.” e vale a livel­lo euro­peo. Per­ché anche l’Europa appar­tie­ne al popolo.

Perché non si può stare con chi fabbrica le tessere e trucca i congressi

Chi di noi vie­ne dal Par­ti­to Demo­cra­ti­co ha già vis­su­to la situa­zio­ne che si sta ripe­ten­do in que­sti gior­ni, dai casi del­le tes­se­re paga­te a Napo­li nel­la tra­di­zio­ne del voto di scam­bio alle ulti­me noti­zie pro­ve­nien­ti dal­la Puglia, con sospet­ti di inqui­na­men­to e accu­se mol­to pesan­ti. Suc­ces­se­ro le stes­se cose nel 2013, nel 2009 e insom­ma a quan­to pare suc­ce­do­no sempre.

Le larghe intese per la distruzione di ambiente, cultura e democrazia

Ha radi­ci lon­ta­ne l’attacco all’art. 9 del­la nostra Costi­tu­zio­ne: “La Repub­bli­ca pro­muo­ve lo svi­lup­po del­la cul­tu­ra e la ricer­ca scien­ti­fi­ca e tec­ni­ca. Tute­la il pae­sag­gio e il patri­mo­nio sto­ri­co e arti­sti­co del­la Nazio­ne.” (tra cui va ricom­pre­so l’ambiente) che i nostri costi­tuen­ti inse­ri­ro­no con gran­de lun­gi­mi­ran­za tra i pri­mi in una Car­ta costituzionale.

La questione

Le per­so­ne si sen­to­no lon­ta­ne dai luo­ghi del­le deci­sio­ni, non rap­pre­sen­ta­te da una poli­ti­ca che appa­re pre­sta­re nome ad altri ben influen­ti sog­get­ti deci­sio­na­li. E qui la que­stio­ne costi­tu­zio­na­le si inter­se­ca con la que­stio­ne poli­ti­ca ed eco­no­mi­ca. In una paro­la, la que­stio­ne diven­ta democratica.

Ospedale di Fano: la democrazia è inammissibile

Quat­tro­mi­la per­so­ne sono venu­te a fir­ma­re ai ban­chet­ti che Pos­si­bi­le, insie­me ad altre for­ze poli­ti­che, ha orga­niz­za­to nel­la cit­tà di Fano. La ragio­ne era sem­pli­ce: par­te­ci­pa­re a una scel­ta poli­ti­ca a tute­la del dirit­to alla salu­te del­la col­let­ti­vi­tà. Un esem­pio di demo­cra­zia e di cittadinanza.

C’è chi dice no: storia di un referendum

I cit­ta­di­ni dell’intera Pro­vin­cia di Bol­za­no sono sta­ti chia­ma­ti alle urne per espri­me­re il loro pare­re su un’opera mol­to con­tro­ver­sa, da anni ogget­to di gran­de dibat­ti­to nel­la Pro­vin­cia: l’ampliamento o meno dell’aeroporto del­la cit­tà di Bol­za­no tra­mi­te con­tri­bu­ti pubblici.