QUADERNI

Una mag­gior dispo­ni­bi­li­tà di posti in nidi di qua­li­tà a costi con­te­nu­ti fareb­be aumen­ta­re la cre­sci­ta demo­gra­fi­ca, riat­ti­ve­reb­be un buon nume­ro di don­ne che sono al momen­to impro­dut­ti­ve e aumen­te­reb­be il nume­ro di bam­bi­ni in gra­do di esse­re ter­re­no fer­ti­le per i suc­ces­si­vi anni di istruzione. 
“Io pen­so ad una ripar­ten­za dal bas­so con una aggre­ga­zio­ne di tipo fede­ra­le, come è avve­nu­to in Spa­gna. Per far que­sto è neces­sa­rio che scio­glia­mo le buro­cra­zie e met­tia­mo a pun­to una piat­ta­for­ma pro­gram­ma­ti­ca chia­ra e defi­ni­ta”. L’in­ter­vi­sta di Giu­sep­pe Civa­ti al Corriere.it
Costi­tuir­si par­te Civi­le nei futu­ri, sem­pre più pro­ba­bi­li, pro­ces­si a cari­co degli ex ver­ti­ci di Ban­ca Etru­ria. Que­sto è quan­to Arez­zo Pos­si­bi­le, insie­me a Pip­po Civa­ti, chie­de all’amministrazione comu­na­le. La richie­sta, for­te, di per­se­gui­re con impe­gno veri­tà trop­po spes­so cela­te o impro­nun­cia­bi­li, in un coa­cer­vo di inte­res­si nel­la cit­tà che fu di Licio Gelli. 
L’Unione Euro­pea e il gover­no bri­tan­ni­co han­no rag­giun­to un accor­do per azze­ra­re la tas­sa del 5% impo­sta sugli assor­ben­ti, men­tre in Ita­lia l’I­va è al 22% e la bat­ta­glia di Pos­si­bi­le per ridur­la fa ride­re solo Che Tem­po che Fa. 
Il dato che fa tan­to ride­re Sal­vi­ni e soci sareb­be quel­lo secon­do il qua­le gli immi­gra­ti con­tri­bui­reb­be­ro al PIL ita­lia­no in pro­por­zio­ne mag­gio­re rispet­to alla loro pre­sen­za in Ita­lia. E, guar­da­te un po’, è dav­ve­ro così! 
“La lai­ci­tà e la liber­tà di infor­ma­zio­ne”, video inte­gra­le del­la con­fe­ren­za stam­pa alla Came­ra dei depu­ta­ti con i gior­na­li­sti Emi­lia­no Fit­ti­pal­di e Gian­lui­gi Nuz­zi auto­ri dei libri-inchie­sta sul Vati­ca­no “Ava­ri­zia” e “Via Cru­cis”. Accan­to a loro Giu­sep­pe Civa­ti e Andrea Maestri. 
Il caso Val­tel­li­na è una sto­ria a due dimen­sio­ni: una pic­co­la vicen­da loca­le e tema­ti­ca e allo stes­so tem­po un’e­spe­rien­za civi­le che con­si­de­ria­mo para­dig­ma­ti­ca e uti­le a tut­ta l’I­ta­lia Pos­si­bi­le che voglia­mo costruire. 
Nel 2011 il 95,8% degli votan­ti nel refe­ren­dum per la gestio­ne del ser­vi­zio idri­co si espres­se a favo­re del­l’ac­qua pub­bli­ca. Ora, un emen­da­men­to del Par­ti­to Demo­cra­ti­co can­cel­la pro­prio l’ar­chi­tra­ve del­la leg­ge: che il gesto­re del­l’ac­qua sia pubblico.