QUADERNI

Cosa pen­se­re­ste se il gover­na­to­re del­la Lom­bar­dia, Rober­to Maro­ni, voles­se costrui­re un’al­tra auto­stra­da, paral­le­la a Pede­mon­ta­na, ma solo spo­sta­ta più a nord? 
Giu­sy ha un fra­tel­lo, Andrea, al qua­le all’età di tre anni han­no dia­gno­sti­ca­to una for­ma seria di auti­smo. Ora Andrea ha 27 anni e, a disca­pi­to di una leg­ge che vor­reb­be che a 18 anni l’autismo ces­sas­se di esi­ste­re, Andrea auti­sti­co con­ti­nua ad esserlo. 
Come ave­va­mo anti­ci­pa­to ieri, oggi la Came­ra si è pro­nun­cia­ta sul­la Con­ven­zio­ne in mate­ria fisca­le riguar­dan­te i rap­por­ti con il Vati­ca­no. Il risul­ta­to del­la vota­zio­ne, sia sul testo che sul­l’e­men­da­men­to pro­po­sto da Giu­sep­pe Civa­ti e Andrea Mae­stri, con­fer­ma il rischio di estin­zio­ne che minac­cia i depu­ta­ti laici. 
Voler cam­bia­re l’Eu­ro­pa non è solo legit­ti­mo ma è costi­tu­ti­vo del pro­ces­so che dura da 60 anni ora­mai. Dal 1957 ad oggi abbia­mo cam­bia­to i trat­ta­ti una doz­zi­na di vol­te ma quan­do si dice che “que­sta Euro­pa non ci pia­ce” man­ca sem­pre l’a­na­li­si politica. 
Cor­re­va l’anno 2008: tra­mi­te un refe­ren­dum il 95% dei sap­pa­di­ni reca­ti­si alle urne chie­se il pas­sag­gio di Sap­pa­da dal Vene­to al Friu­li. Fu il 78% di tut­ti gli iscrit­ti alle liste elet­to­ra­li, che com­pren­do­no anche i resi­den­ti all’estero, che costi­tui­sco­no par­te inte­gran­te nel cal­co­lo del quo­rum applicabile. 
Il gover­no ha chiu­so all’ipotesi di con­sen­ti­re nuo­ve ricer­che e “col­ti­va­zio­ni” di idro­car­bu­ri entro le dodi­ci miglia nau­ti­che dal­la costa. L’esecutivo ritie­ne quin­di che quel­le per­fo­ra­zio­ni non sia­no in linea con il model­lo di approv­vi­gio­na­men­to che ha in men­te o, addi­rit­tu­ra, ritie­ne che esse sia­no dan­no­se per l’ecosistema mari­no. Ad ogni buon con­to, non ne vuo­le più. Sal­vo, però, rin­no­va­re a vita (nel sen­so di quel­la del gia­ci­men­to) le con­ces­sio­ni esistenti. 
Nel­la con­ven­zio­ne si leg­ge che gli immo­bi­li di pro­prie­tà del­la San­ta Sede sono esen­ta­ti da tut­ti i tri­bu­ti, ordi­na­ri e straor­di­na­ri, pre­sen­ti e futu­ri e que­sta bene­vo­la esen­zio­ne si appli­ca anche agli immo­bi­li ogget­to di con­ten­zio­so tut­to­ra pen­den­te e non defi­ni­to con sen­ten­za pas­sa­ta in giudicato. 
Quel­lo che sta suc­ce­den­do è trop­po gra­ve: l’accordo tra UE e Tur­chia trop­po ver­go­gno­so, le imma­gi­ni che ci arri­va­no trop­po deva­stan­ti, per sta­re fer­mi. Vener­dì scor­so abbia­mo orga­niz­za­to un ban­chet­to per rac­co­glie­re scar­pe da desti­na­re ai pro­fu­ghi che in que­ste ore cer­ca­no sal­vez­za in Europa. 
Rive­de­re la ripar­ti­zio­ne dell’8 per mil­le in modo da dirot­ta­re una par­te dei sol­di a un fon­do con­tro la pover­tà. La pro­po­sta è di Pos­si­bi­le con Pip­po Civa­ti che ha pre­sen­ta­to un dise­gno di leg­ge al riguardo. 
Pos­si­bi­le cre­de nel rispet­to del­le per­so­ne, nel dirit­to dei popo­li di auto­de­ter­mi­nar­si, e di vive­re libe­ri dal ter­ro­re e dal­la tiran­nia. Nel­la soli­da­rie­tà e nell’accoglienza. E per que­sti valo­ri con­ti­nue­rà a bat­ter­si, con il vostro aiuto. 
Come ricor­da Altre­co­no­mia, si cele­bra oggi un anno dal­le pri­me bom­be sgan­cia­te dal­l’A­ra­bia Sau­di­ta sul­lo Yemen. Bom­be che han­no cau­sa­to e con­ti­nua­no a cau­sa­re mor­ti e distru­zio­ni in un con­flit­to che la cro­na­ca — per­lo­me­no quel­la nostra­na — ha di fat­to dimen­ti­ca­to, nono­stan­te le respon­sa­bi­li­tà ita­lia­ne e del gover­no ita­lia­no. Un con­flit­to con­dot­to sen­za alcun man­da­to internazionale. 
Il pros­si­mo 7 mag­gio il popo­lo del­l’ar­ti­co­lo 9 scen­de­rà in piaz­za, a Roma: per­ché è emer­gen­za per la cultura. 
L’I­ta­lia si è già pre­sa l’im­pe­gno di cas­sa­re le tri­vel­la­zio­ni mare già dal­la Con­fe­ren­za di Pari­gi, al fine di man­te­ne­re il riscal­da­men­to glo­ba­le ben al di sot­to dei 2 gra­di cen­ti­gra­di entro il 2020.