Legalità

Capo Colonna: il racconto di Margherita Corrado

Un lun­go e sen­ti­to rac­con­to, quel­lo che ci pro­po­ne Mar­ghe­ri­ta Cor­ra­do nel­la sua let­te­ra. Mar­ghe­ri­ta Cor­ra­do è un’ar­cheo­lo­ga cala­bre­se, ma non solo: cit­ta­di­na nel sen­so più alto del ter­mi­ne, impe­gna­ta nel­la dife­sa dei beni comu­ni e sco­mo­da al pote­re. Pub­bli­chia­mo mol­to volen­tie­ri il suo scrit­to e ci schie­ria­mo, anco­ra una vol­ta, al suo fianco.

Prima gli italiani, poi gli eritrei

In segui­to al vio­len­to sgom­be­ro di piaz­za Indi­pen­den­za a Roma, la soli­ta marea di fan­go ha som­mer­so i media di ogni tipo, com­pre­si pur­trop­po la qua­si tota­li­tà di quel­li “isti­tu­zio­na­li”. Tra le varie bestia­li­tà fasci­stel­le che costi­tui­sco­no il cano­vac­cio di qual­sia­si valen­te patrio­ta da tastie­ra, uno degli asso­lu­ti ever­green è sen­za dub­bio “PRIMA GLI ITALIANI”, …

Pri­ma gli ita­lia­ni, poi gli eri­trei Leg­gi altro »

Paolo Borrometi e quel furto che è un messaggio

Non è un fur­to qual­sia­si. No. I ladri d’a­go­sto non si intru­fo­la­no negli appar­ta­men­ti per ruba­re car­te e hard disk e Pao­lo Bor­ro­me­ti, che si è ritro­va­to con la casa “for­za­ta” in sua assen­za, è un gior­na­li­sta che da anni si occu­pa, con serie­tà e impe­gno, dei rap­por­ti tra mafia e poli­ti­ca. Pro­prio per questo …

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Continua la battaglia contro la voucherizzazione della magistratura onoraria

Dopo le varie rifor­me appro­va­te dal Par­la­men­to rati­fi­can­do la volon­tà del pre­ce­den­te Gover­no, rima­ne una doman­da sen­za rispo­sta: per­ché, di fron­te all’evidenza dell’errore, que­sto Par­la­men­to non si assu­me la respon­sa­bi­li­tà di dare pare­re nega­ti­vo al decre­to, pren­den­do­si una «pau­sa di rifles­sio­ne» e, inve­ce, si appre­sta ine­so­ra­bil­men­te a dare di nuo­vo il via libe­ra, lascian­do un nuo­vo debi­to da estin­gue­re al futu­ro Governo?

Un tour della curiosità. Antimafiosa.

Ognu­no nel­la sua cit­tà può, con poco, orga­niz­za­re “un’as­sem­blea con­do­mi­nia­le del­la curio­si­tà” per rico­min­cia­re a por­re le doman­de giu­ste, oltre che inca­po­nir­si nel­la con­vin­zio­ne del­le nostre rispo­ste. Una sala, un micro­fo­no e del­le per­so­ne intor­no a un tavo­lo a discu­ter­ne sono un’ar­ma mol­to più poten­te di quel che si creda