Filly Pollinzi

Diamo all’Italia la possibilità dell’onda verde. Il momento è ora

C’è una sola vera que­stio­ne e un solo vero moti­vo per impe­gnar­si e un solo vero moti­vo per anda­re a vota­re: pre­ten­de­re il con­tra­sto, imme­dia­to e glo­ba­le, muo­ven­do dall’Europa, ai cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci per tra­sfor­mar­li nel­la più gran­de oppor­tu­ni­tà di ripre­sa eco­no­mi­ca e ridu­zio­ne del­le dise­gua­glian­ze. Una sfi­da che non può esse­re bana­liz­za­ta da nes­su­no. A …

Dia­mo all’Italia la pos­si­bi­li­tà dell’onda ver­de. Il momen­to è ora Leg­gi altro »

Da adesso in poi

Si può esse­re cri­ti­ci – ed è un pun­to di par­ten­za il fat­to che sia­mo gli uni­ci a esser­lo, mal­gra­do abbia­mo meno respon­sa­bi­li­tà di altri – e però si può tor­na­re al lavo­ro. Tutti

Per una riforma che sia strumento di democrazia

Nel­la pras­si del pro­ces­so le ingiu­sti­zie e le discri­mi­na­zio­ni si cri­stal­liz­za­no. Cor­rot­ti e cor­rut­to­ri, uti­liz­za­to­ri di risor­se pub­bli­che per fini pri­va­ti sono i più for­ti. All’altro estre­mo i pove­ri e i disa­gia­ti. E’ come ave­re due pro­ces­si pena­li diver­si. Pen­sia­mo per esem­pio agli immi­gra­ti: arre­sto, con­va­li­da, rapi­da discus­sio­ne e con­dan­na. E stia­mo par­lan­do di un “rea­to” che potreb­be non esser­lo nel­la sua acce­zio­ne sostan­zia­le. Per altri inve­ce abbia­mo pro­ces­si ultra garan­ti­ti e lun­ghis­si­mi. Il pro­ces­so rima­ne tec­ni­ca men­tre il dirit­to sostan­zia­le dovreb­be man­te­ne­re la sua fun­zio­ne di inter­pre­ta­zio­ne del­la real­tà e del­le con­dot­te uma­ne alla luce del dirit­to. Il pro­ces­so dovreb­be quin­di man­te­ne­re fun­zio­ne di stru­men­to di demo­cra­zia per rista­bi­li­re la veri­tà in nome del popolo.

Capocolonna: il cantiere è sotto sequestro, ma continueremo a vigilare

Dopo il fer­mo dei lavo­ri e l’avvio di un pro­ce­di­men­to pena­le che accer­ti even­tua­li vio­la­zio­ni e respon­sa­bi­li­tà, non pos­sia­mo che salu­ta­re con favo­re la sosti­tu­zio­ne del sovrin­ten­den­te. Spe­ria­mo che sia solo il pri­mo vero pas­so del Mibact, più vol­te sol­le­ci­ta­to da Civa­ti per vie uffi­cia­li e non solo, a una rin­no­va­ta atten­zio­ne rispet­to al patri­mo­nio di cul­tu­ra e ambien­te che rap­pre­sen­ta tut­ta l’area di Capocolonna.

Capo Colonna: la devastazione sbatte contro i sigilli apposti dalla Procura di Crotone

“Una rapi­na!”, l’ha defi­ni­ta così il dot­to­re Capoc­cia, Pro­cu­ra­to­re del­la Repub­bli­ca a Cro­to­ne. Ed è esat­ta­men­te così che l’abbiamo vis­su­ta noi fino a ieri. Un ten­ta­ti­vo, anco­ra lon­ta­no dal defi­nir­si scon­giu­ra­to del tut­to, di depau­pe­ra­re non solo la sto­ria e l’ambiente, ma anche la cul­tu­ra e l’identità di un inte­ro Paese.

Una politica a misura di bambino

Esi­sto­no già pro­get­ti che si muo­vo­no in que­sto sen­so: se ne occu­pa l’Unicef, pri­ma di tut­ti, attra­ver­so la pro­mo­zio­ne del­le “Cit­tà ami­che del­le bam­bi­ne e dei bam­bi­ni”. Il ten­ta­ti­vo è quel­lo, costan­te, di ren­de­re con­cre­ta la Con­ven­zio­ne Onu del 1989 sui dirit­ti dell’infanzia, che rap­pre­sen­ta anco­ra oggi la sfi­da degli Sta­ti e degli enti loca­li a rico­no­sce­re i bam­bi­ni non solo come ogget­to di tute­la e assi­sten­za ma anche come sog­get­to di dirit­to, e quin­di tito­la­re di dirit­ti in pri­ma per­so­na: civi­li, poli­ti­ci, eco­no­mi­ci, socia­li e culturali.

L’inaugurazione beffa della Salerno-Reggio Calabria: un “pacco” di Natale

Nean­che le favo­le sono più quel­le di una vol­ta. Quel Bab­bo Nata­le che scen­de dal cami­no per por­ta­re doni ai bim­bi buo­ni può met­ter­si in sof­fit­ta. Oggi, in Cala­bria, è arri­va­to su un pull­man par­ti­to da Saler­no e diret­to al Castel­lo di Alta­fiu­ma­ra a Vil­la S.Giovanni per pre­sen­ta­re il “pac­co” sen­za fioc­co: l’inaugurazione del­la famo­sis­si­ma Saler­no-Reg­gio Calabria.