Giuseppe Civati

Partiamo dalla fine (del mondo)

Se ci attrez­zia­mo potre­mo dif­fon­de­re ener­gia a costi più bas­si, a effet­ti mini­mi, e insie­me all’e­ner­gia potre­mo dif­fon­de­re benes­se­re e oppor­tu­ni­tà di lavo­ro e insom­ma ric­chez­za. Il com­pi­to di una gene­ra­zio­ne per apri­re il cam­mi­no alle prossime.

Invece Possibile

Costruia­mo assie­me un lavo­ro pro­gram­ma­ti­co pun­tua­le, sen­za spa­ra­te dema­go­gi­che e sen­za bonus a piog­gia. Ma con un pal­li­no fis­so: quel­lo dell’uguaglianza.

Costituente delle idee, istruzioni e modalità d’uso

Come dice­va Cuo­re quan­do orga­niz­za­va le sue feste, «aste­ner­si suo­na­to­ri di bon­go». Nel nostro caso aste­ner­si da super­caz­zo­le (ter­mi­ne tec­ni­co), inter­ven­ti gene­ri­ci, toni da comi­zio o appel­li indi­stin­ti. Chi vuo­le par­te­ci­pa­re e inter­ve­ni­re è pre­ga­to (let­te­ral­men­te) di pre­pa­ra­re un testo scrit­to, una trac­cia, una boz­za, di for­ni­re fon­ti uffi­cia­li e di indi­ca­re solu­zio­ni confrontabili.

Classe dirigente, think tank, progetto di governo

Pos­si­bi­le pro­po­ne un per­cor­so cul­tu­ra­le pri­ma che elet­to­ra­le che muo­ve non da oggi. Muo­ve dal lavo­ro pro­get­tua­le coor­di­na­to dal Comi­ta­to scien­ti­fi­co, che Pos­si­bi­le è anche l’unico sog­get­to poli­ti­co ad ave­re intro­dot­to nel pro­prio Sta­tu­to. Alla ricer­ca non solo di paro­le d’ordine (per noi quel­la fon­da­men­ta­le è ugua­glian­za) ma anche dal­la pos­si­bi­li­tà di decli­nar­le in pro­get­ti cre­di­bi­li, soste­ni­bi­li e defi­ni­bi­li in un cor­pus legi­sla­ti­vo che sia coe­ren­te e pron­to all’uso. Un lavo­ro che sap­pia­mo par­zia­le e insuf­fi­cien­te e che infat­ti rilan­cia­mo dal 24 al 26 feb­bra­io, a Roma, in occa­sio­ne del­la tre gior­ni dedi­ca­ta alla Costi­tuen­te del­le idee.

Quel problema chiamato realtà

Se cer­ca­te inter­lo­cu­to­ri, ripar­ti­te dal­la real­tà, dagli stru­men­ti per cam­biar­la, dagli obiet­ti­vi che dia­no sen­so alla poli­ti­ca e digni­tà alle per­so­ne. Sen­za timi­dez­ze. Per­ché il mon­do così non fun­zio­na: si pre­pa­ra solo alla sosti­tu­zio­ne dei lavo­ra­to­ri con robot e androi­di. Che non van­no paga­ti, cer­to, ma non con­su­ma­no. E for­se è il caso di ini­zia­re a pen­sar­ci, rispol­ve­ran­do anti­che let­tu­re e indi­vi­duan­do solu­zio­ni inedite.

La campagna elettorale culturale

Men­tre i gran­di grup­pi deci­do­no quan­do e come si andrà a vota­re, mez­zo par­ti­to del gover­no si inter­ro­ga se lascia­re il gover­no ovve­ro il par­ti­to, cam­bia­mo pro­prio modo di pen­sa­re alla poli­ti­ca, resti­tuen­do­la alla sostan­za di cui dovreb­be occu­par­si: come ren­de­re soste­ni­bi­le la vita del­le per­so­ne (arti­co­lo 3), come far paga­re le tas­se alle mul­ti­na­zio­na­li (che non le paga­no) in una cor­ret­ta pro­por­zio­ne e pro­gres­si­vi­tà (arti­co­lo 53), come rispet­ta­re il lavo­ro e una paga digni­to­sa per tut­ti e tut­te (arti­co­lo 36), come gesti­re l’ac­co­glien­za in modo rigo­ro­so e com­pa­ti­bi­le con il benes­se­re di tut­ti (risa­len­do alle cau­se, arti­co­lo 10 ma anche 11), come fare in modo che la tec­no­lo­gia ci aiu­ti a pre­ser­va­re la bel­lez­za (arti­co­lo 9). E avan­ti così, arti­co­lo per arti­co­lo, pun­to per pun­to, in un cata­lo­go illu­stra­to del­le cose che farem­mo al posto di quel­le che vediamo.

Oggi a Venezia per Pateh Sabally

Oggi pome­rig­gio sarò a Vene­zia per par­te­ci­pa­re alla mani­fe­sta­zio­ne in ricor­do di Pateh Sa-bal­ly, il ragaz­zo del Gam­bia mor­to anne­ga­to nel Canal Gran­de il 22 gen­na­io scor­so. Una sto­ria ter­ri­bi­le sul­la qua­le qual­sia­si com­men­to potreb­be appa­ri­re reto­ri­co o stru­men­ta­le. Mi limi­te­rò a mani­fe­sta­re in silen­zio l’indignazione per que­sta mor­te assur­da, per la mor­te dei dirit­ti e anche del sen­so di uma­ni­tà di quan­ti han­no guar­da­to sen­za inter­ve­ni­re, insul­tan­do un ragaz­zo di appe­na 22 anni che non ha tro­va­to una casa nem­me­no nel­la civi­lis­si­ma Europa.

Istruzioni per l’uso (altrimenti dette: bugiardino)

Se non vole­te più pre­ca­rie­tà, come è capi­ta­to con i vou­cher e con Polet­ti. Se non vole­te aumen­ta­re le disu­gua­glian­ze nel fisco, ridu­cen­do tas­se per chi sta meglio, con i bonus che pre­scin­do­no dal red­di­to com­ples­si­vo e dal patri­mo­nio. Se vole­te pro­gres­si­vi­tà, un’im­po­sta di suc­ces­sio­ne simi­le a quel­la di altri pae­si euro­pei per le grandi …

Istru­zio­ni per l’uso (altri­men­ti det­te: bugiar­di­no) Leg­gi altro »

Ora è il momento. Il vostro.

Ora è il momen­to. Il vostro. Di deci­de­re se con­ta­re i seg­gi, nel­l’ac­cor­do con qual­cun altro da cui far­vi coman­da­re o se con­ta­re le idee e le per­so­ne per cam­bia­re la poli­ti­ca. Di deci­de­re se vole­te l’I­ta­lia che cono­sce­te già o se ne vole­te una “pos­si­bi­le”, in cui le cose in cui cre­de­te non siano …

Ora è il momen­to. Il vostro. Leg­gi altro »

Abbandoniamo le fossili, apriamo alla democrazia energetica

Sia­mo di fron­te a una gran­de pos­si­bi­li­tà: alla neces­si­tà di nuo­ve risor­se ener­ge­ti­che pos­sia­mo oggi rispon­de­re sce­glien­do di coin­vol­ge­re le comu­ni­tà loca­li nel­la costru­zio­ne di nuo­vi siste­mi di pro­du­zio­ne, libe­ran­do­ci dal­la dipen­den­za non solo dal­le ener­gie fos­si­li, ma anche dal­le gran­di impre­se pri­va­te e dal­le rela­zio­ni peri­co­lo­se con alcu­ni pae­si, met­ten­do in moto un pro­ces­so vir­tuo­so, ambien­tal­men­te soste­ni­bi­le e capa­ce di crea­re posti di lavo­ro e rica­du­te posi­ti­ve sui territori.