Giuseppe Civati

L’incostituzionalità che tutto il mondo ci invidia

Riba­dia­mo la neces­si­tà di appro­va­re rapi­da­men­te la leg­ge elet­to­ra­le, rima­ne un’ur­gen­za, non per­ché voglia­mo anda­re a vota­re, ma per­ché è un ele­men­to di cre­di­bi­li­tà per que­sto Par­la­men­to. Il gover­no non ha mai espres­so dub­bi sul­la legit­ti­mi­tà costi­tu­zio­na­le del­la leg­ge appro­va­ta da que­sta came­ra, l’Italicum. Maria Ele­na Boschi, 24 set­tem­bre 2014 Rot­ta­me­re­mo le liste bloc­ca­te e insieme …

L’incostituzionalità che tut­to il mon­do ci invi­dia Leg­gi altro »

Fermo immagine

Com’è noto per me si sareb­be potu­to e dovu­to tor­na­re a vota­re subi­to, ormai tre anni fa, sen­za pro­se­gui­re con una legi­sla­tu­ra in cui destra e sini­stra uni­te avreb­be­ro dovu­to esor­ciz­za­re il M5s che si era impo­sto alle ele­zio­ni con­tro le lar­ghe inte­se, cam­bian­do il vol­to del Pae­se pro­prio con le lar­ghe inte­se (anco­ra) e …

Fer­mo imma­gi­ne Leg­gi altro »

Orizzonti (e risultati) minimi per il reddito minimo. Alla ricerca della legislatura perduta

Si chia­ma “Oriz­zon­ti mini­mi per il red­di­to mini­mo”. Vedrà la par­te­ci­pa­zio­ne di Enri­co Gio­van­ni­ni e Pep­pe Alle­gri. È rivol­ta a tut­ti colo­ro che sono inte­res­sa­ti a capi­re che cosa si può rea­li­sti­ca­men­te fare per il red­di­to mini­mo in que­sto scor­cio di legi­sla­tu­ra che nes­su­no può dire quan­to dure­rà. Un invi­to rivol­to a tut­te le forze …

Oriz­zon­ti (e risul­ta­ti) mini­mi per il red­di­to mini­mo. Alla ricer­ca del­la legi­sla­tu­ra per­du­ta Leg­gi altro »

La Repubblica è una promessa, sociale e ambientale insieme

Chi ha segui­to le pri­ma­rie del par­ti­to socia­li­sta fran­ce­se, desti­na­to secon­do tut­ti gli osser­va­to­ri a una scon­fit­ta dolo­ro­sa tan­to quan­to sicu­ra alle ele­zio­ni pre­si­den­zia­li, non può non esse­re sta­to col­pi­to dal­la scel­ta degli argo­men­ti di chi ha vin­to il pri­mo tur­no, Benoît Hamon. Non solo e non tan­to per ave­re posto con net­tez­za la necessità …

La Repub­bli­ca è una pro­mes­sa, socia­le e ambien­ta­le insie­me Leg­gi altro »

Qui Sì lavora, ma ne vale la pena

Un’altra cam­pa­gna refe­ren­da­ria. Un altro tour lun­go lo sti­va­le. Per­ché voglia­mo esse­re gli uni­ci a lavo­ra­re set­te gior­ni su set­te e sen­za ora­ri. Per­ché gli uni­ci straor­di­na­ri non paga­ti che accet­tia­mo sono i nostri straor­di­na­ri atti­vi­sti. Per­ché l’unico inde­ter­mi­na­to che vor­rem­mo veder spa­ri­re è il pro­gram­ma di chi vuol fare la sini­stra sen­za mai dire …

Qui Sì lavo­ra, ma ne vale la pena Leg­gi altro »

#Terremoto: le cose da fare, a telecamere spente

Nel nau­sean­te dibat­ti­to sul­le «bufa­le» (e chi è sen­za «bufa­la» sca­gli la pri­ma «bufa­la»), c’è da recu­pe­ra­re un con­cet­to pas­sa­to in secon­do pia­no: le fra­si stu­pi­de. Che non sono «bufa­le», appun­to, ma fan­no anche peg­gio del­le «bufa­le». «Il gover­no aiu­ti i ter­re­mo­ta­ti, non le ban­che.» E inve­ce il gover­no deve aiu­ta­re i ter­re­mo­ta­ti E le …

#Ter­re­mo­to: le cose da fare, a tele­ca­me­re spen­te Leg­gi altro »

Ci vuole del metodo (in questa follia)

Leg­go quo­ti­dia­ni appel­li alla defi­ni­zio­ne di un per­cor­so poli­ti­co per la sini­stra, come se si ripar­tis­se sem­pre da zero. In un siste­ma poli­ti­co fol­le dove tut­to si esau­ri­sce e si con­fon­de, non c’è solo biso­gno di indi­ca­re un’ur­gen­za, ma di pen­sa­re seria­men­te a qua­le orga­niz­za­zio­ne pos­sa inter­pre­tar­la e qua­li obiet­ti­vi devo­no ispi­rar­la. Insom­ma non è il …

Ci vuo­le del meto­do (in que­sta fol­lia) Leg­gi altro »

La “panchina lunga” che può cambiare la politica

Così stia­mo pro­ce­den­do noi, di Pos­si­bi­le, cer­can­do quel­la «pan­chi­na lun­ga» che fino­ra è man­ca­ta. Che non è com­po­sta solo da addet­ti ai lavo­ri, né sol­tan­to da atti­vi­sti, né esclu­si­va­men­te da iscrit­ti a que­sto o a quel par­ti­to, ma anche da sem­pli­ci cit­ta­di­ni, che han­no matu­ra­to una com­pe­ten­za, che cono­sco­no il pro­prio lavo­ro, che pos­so­no discu­te­re con i pri­mi del­la com­ples­si­tà che ci tro­via­mo ad affron­ta­re, sen­za sem­pli­fi­car­la in slo­gan e scor­cia­to­ie, sen­za striz­za­ti­ne d’oc­chio, sen­za bonus tipo lot­te­ria Ita­lia, ma con un dise­gno com­ples­si­vo. Met­ten­do a con­fron­to espe­rien­ze diver­se, affron­tan­do le que­stio­ne con i nume­ri e con i dati, entran­do in quel famo­so meri­to di cui tut­ti par­la­no mol­to e ‘pra­ti­ca­no’ poco.

Il manifesto e la costituente all’islandese

Scri­via­mo un mani­fe­sto pre­ci­so e pun­tua­le, con chi vor­rà par­te­ci­pa­re. Rac­co­glia­mo idee e pro­po­ste da par­te di chi le vuo­le discu­te­re con noi. Valu­tia­mo­le insie­me sot­to il pro­fi­lo del­la loro soste­ni­bi­li­tà e coe­ren­za. Sot­to­po­nia­mo il risul­ta­to a una veri­fi­ca demo­cra­ti­ca, una sor­ta di assem­blea costi­tuen­te del­le idee e del­le proposte.

Scateniamoci

Sca­te­na­te­vi, sca­te­nia­mo­ci. Nume­ri alla mano, in un pro­get­to di socie­tà che riguar­di l’Italia e l’Europa e il mon­do inte­ro, sapen­do che l’unica stra­da è quel­la di ave­re un pen­sie­ro genui­na­men­te pro­gres­si­sta, repub­bli­ca­no, lai­co, che abbia respi­ro, che pun­ti ai pros­si­mi anni, che sap­pia descri­ve­re un per­cor­so con­cre­to, di scel­te lim­pi­de e ine­qui­vo­ca­bi­li, che costrui­sca rela­zio­ni in Euro­pa con chi con­di­vi­de gli stes­si obiet­ti­vi. Che si basi sul­le com­pe­ten­ze, sen­za scor­cia­to­ie. In modo disin­te­res­sa­to, sen­za pote­ri e guru alle spalle.