Giuseppe Civati

Una scuola di politica Possibile

Tut­ti ci chie­do­no di apri­re una scuo­la di poli­ti­ca, che dia gli stru­men­ti e offra linee di appro­fon­di­men­to del­le prin­ci­pa­li que­stio­ni dell’attualità. I costi di una scuo­la fisi­ca sono ecces­si­vi, per noi, come for­se per chiun­que altro: non tan­to per chi la orga­niz­za, quan­to per gli uten­ti. Allo­ra abbia­mo pen­sa­to che ogni ini­zia­ti­va di Possibile …

Una scuo­la di poli­ti­ca Pos­si­bi­le Leg­gi altro »

Una soluzione comune su pensioni e vitalizi

Da una set­ti­ma­na è tor­na­ta la pole­mi­ca sui “vita­li­zi”. Bot­te da orbi: “la pro­po­sta mia è meglio del­la tua!”, “se ave­te corag­gio vota­te que­sta!”, ecc. Fac­cio una pro­po­sta sem­pli­ce: uscia­mo dal cli­ma di duel­lo tra Pd e M5s e cer­chia­mo una solu­zio­ne comu­ne? Affron­tia­mo insie­me la que­stio­ne del­l’in­co­sti­tu­zio­na­li­tà a cui rischia­no di anda­re incon­tro le …

Una solu­zio­ne comu­ne su pen­sio­ni e vita­li­zi Leg­gi altro »

Renzi, D’Alema, l’Ulivo e la xylella: la coda di paglia del Líder Máximo

Ieri sera D’A­le­ma era a Geno­va per pre­sen­ta­re il suo nuo­vo movi­men­to — “suo” det­to sen­za mali­zia — quan­do a un cer­to pun­to mi ha dedi­ca­to un pen­sie­ro un po’ stiz­zi­to. Dome­ni­ca infat­ti ave­vo chiu­so la nostra Costi­tuen­te del­le idee dicen­do, fra parec­chie altre cose secon­do me pure più inte­res­san­ti (ma tran­seat), che par­la di Uli­vo chi lo ha distrut­to, “la xylel­la che vuo­le rifa­re l’U­li­vo”. Che D’A­le­ma si sia sen­ti­to chia­ma­to in cau­sa è indi­ca­ti­vo, ma in real­tà non ce n’e­ra moti­vo per­ché non mi rife­ri­vo a lui, mi rife­ri­vo a Ren­zi che ripar­la di cen­tro­si­ni­stra, appun­to, dopo aver­lo distrutto.

Il paese di Nina

Nina è mia figlia. Ha quat­tro anni. Lei direb­be: quac­cro. Scri­ve let­te­re stra­ne, di cui non capi­sce il signi­fi­ca­to, e par­la mol­to, ma pen­so che non abbia pre­so dal papà. Ora, l’e­spe­ri­men­to che vi pro­pon­go per i pros­si­mi mesi, è il seguen­te. Imma­gi­na­te il futu­ro dei vostri figli. Quan­do saran­no mag­gio­ren­ni. Per me è faci­le. Sarà …

Il pae­se di Nina Leg­gi altro »

Il premio Oscar di Bla Bla Land

Mat­teo Ren­zi annun­cia di vole­re anda­re in Cali­for­nia alla sco­per­ta del foto­vol­tai­co. E’ un’ottima intui­zio­ne. Pur­ché si lasci libe­ra l’Italia di adot­ta­re poli­ti­che total­men­te diver­se da quel­le del suo gover­no (que­sto governo).

Avviso ai naviganti: la Costituente delle idee

Dopo gior­ni e gior­ni dibat­ti­ti i cui pro­ta­go­ni­sti stes­si dico­no di teme­re che non li capi­sca più nes­su­no, fac­cia­mo loro un invi­to a scam­pa­re quel peri­co­lo, e a veni­re vener­dì, saba­to e dome­ni­ca a Roma a discu­te­re alla Costi­tuen­te del­le idee che stia­mo orga­niz­zan­do. Discu­te­re di cose da fare, di pro­get­ti, di cose che riguar­da­no tut­ti gli ita­lia­ni e che in quan­to tali gli ita­lia­ni, appun­to, pos­so­no capi­re un po’ di più: ovve­ro, chia­man­do­le col loro nome, le que­stio­ni del lavo­ro, le tas­se, la salu­te, la demo­cra­zia, l’am­bien­te, i dirit­ti. Cose che si capi­sco­no: le cose sul­le qua­li biso­gne­reb­be met­ter­si al lavo­ro per costrui­re, come dicia­mo da tem­po, un pro­get­to di governo.

Una sinistra che si candidi a fare grandi cose

Non mi fido di quel­li che non par­la­no mai di nien­te, per­ché potreb­be­ro esse­re capa­ci di tut­to. Quel­li che par­la­no solo di par­ti­to, di posi­zio­na­men­to, di poli­ti­ci­smi e mai del­le cose da fare, e che poi nel­la situa­zio­ne giu­sta vote­reb­be­ro qual­sia­si cosa. L’ho visto fare, ogni gior­no, in que­sta legi­sla­tu­ra. E ci han­no spie­ga­to che la poli­ti­ca è esclu­si­va­men­te com­pro­mes­so tra poli­ti­ci, e no, non è così, dicia­mo­lo ogni vol­ta che pos­sia­mo. Poli­ti­ca non è pote­re da con­di­vi­de­re tra poten­ti, ma pote­re da distri­bui­re ai cittadini.

Si dovrebbe fare (una Costituente delle idee)

Non ipo­te­si, pro­po­ste di leg­ge. Non comi­zi, ana­li­si. Non pro­vo­ca­zio­ni, spie­ga­zio­ni. Un lavo­ro che poi pro­se­gui­rà, in Par­la­men­to, in un think tank, in un per­cor­so attra­ver­so le nostre comu­ni­tà: metà ela­bo­ra­zio­ne, metà mobi­li­ta­zio­ne. Sul­la base di pro­po­ste di leg­ge, pre­ci­se e arti­co­la­te, mes­se a dispo­si­zio­ne del­l’o­pi­nio­ne pub­bli­ca, pri­ma di diven­ta­re un pro­gram­ma elettorale.

Un osservatorio che si occupi di mafia in maniera permanente e politica

Non è solo que­stio­ne di cor­ru­zio­ne, eva­sio­ne e di con­ni­ven­za. È una que­stio­ne strut­tu­ra­le anche al siste­ma del­l’e­co­no­mia e del­le pro­fes­sio­ni, come spie­ga con pre­ci­sio­ne Omiz­zo­lo nel suo libro, dedi­ca­to alla pro­vin­cia di Lati­na, come emer­ge dal­le recen­ti inda­gi­ni in Val­le d’Ao­sta, come pos­sia­mo regi­stra­re a ogni lati­tu­di­ne. Quan­do par­lia­mo di poli­ti­ca e anche di argo­men­ti che sem­bra­no ‘mino­ri’ (pen­so alla que­stio­ne del con­tan­te, alla lega­liz­za­zio­ne, alle modi­fi­che neces­sa­rie per ren­de­re effi­ca­ce la nuo­va nor­ma­ti­va sul capo­ra­la­to), par­lia­mo di questo.