Gennaio 2017

Chi ha paura del referendum sui voucher?

  Il gover­no Gen­ti­lo­ni met­te mano ai vou­cher. Si par­la di “quo­te” per ogni azien­da e di cir­co­scri­ve­re i set­to­ri dove è pos­si­bi­le uti­liz­zar­li. Il mini­stro Polet­ti sostie­ne che non si trat­ta di una misu­ra di maquil­la­ge per aggi­ra­re il refe­ren­dum, però è quan­to­me­no curio­sa la coin­ci­den­za tem­po­ra­le tra l’annuncio di que­sto prov­ve­di­men­to e il …

Chi ha pau­ra del refe­ren­dum sui vou­cher? Leg­gi altro »

Il manifesto e la costituente all’islandese

Scri­via­mo un mani­fe­sto pre­ci­so e pun­tua­le, con chi vor­rà par­te­ci­pa­re. Rac­co­glia­mo idee e pro­po­ste da par­te di chi le vuo­le discu­te­re con noi. Valu­tia­mo­le insie­me sot­to il pro­fi­lo del­la loro soste­ni­bi­li­tà e coe­ren­za. Sot­to­po­nia­mo il risul­ta­to a una veri­fi­ca demo­cra­ti­ca, una sor­ta di assem­blea costi­tuen­te del­le idee e del­le proposte.

Le noccioline di Salvini

Avrem­mo potu­to pren­der­ce­la diret­ta­men­te con Mat­teo Sal­vi­ni, e ne avrem­mo tut­te le ragio­ni. Ma pre­fe­ria­mo (come già in pas­sa­to) rispon­de­re con i dati e i nume­ri, stan­do alle “solu­zio­ni che non sono solu­zio­ni” che propone.

A Sesto Fiorentino tutti lo sanno, tutti sapevano

Il magaz­zi­no (ex Aiaz­zo­ne) che ospi­ta­va, a Sesto Fio­ren­ti­no, più di ottan­ta immi­gra­ti, ieri not­te ha pre­so fuo­co e un uomo ha per­so la vita. Il fati­scen­te sta­bi­le era sta­to occu­pa­to sin dal 2014. All’O­sman­no­ro, di case come quel­la, “in via dei mat­ti al nume­ro zero”, ce ne sono mol­te, trop­pe. Tut­ti lo san­no e tut­ti sape­va­no quan­to avve­ni­va lì dentro.

Civati e Brignone: “Case ai terremotati estratte a sorte. Si chiarisca in Parlamento”

Il meto­do del sor­teg­gio è sta­to il seguen­te: il nucleo fami­lia­re dove­va esse­re rap­pre­sen­ta­to da una sola per­so­na, il sor­teg­gio è sta­to effet­tua­to divi­den­do i richie­den­ti in due grup­pi, in base alla super­fi­cie del­le strut­tu­re abi­ta­ti­ve. Non sono sta­ti pre­si in con­si­de­ra­zio­ne al momen­to dei sor­teg­gia­ti i nuclei fami­lia­ri con 5 o più com­po­nen­ti, in quan­to non sono pre­vi­sti in quest’area modu­li da 80 mq.

Essere di seconda generazione

Esse­re di secon­da gene­ra­zio­ne, non smet­te­rò mai di dir­lo, per me è come un dono: rie­sco ad immer­ger­mi in due socie­tà mol­to simi­li ma com­ple­ta­men­te oppo­ste. Sono tuni­si­na e quin­di sono for­te­men­te lega­ta alle mie ori­gi­ni, alle mie tra­di­zio­ni e anche all’attualità del mio pae­se; d’altro can­to vivo in Ita­lia da dician­no­ve anni e nove mesi. Non mi sono mai spo­sta­ta, non ho mai vis­su­to più di un mese all’anno in un altro pae­se. Ogni mese, di ogni anno, mi tro­va­te sem­pre a Bar­let­ta: a casa, a scuo­la, in biblio­te­ca, al cir­co­lo Arci, a fare volon­ta­ria­to da qual­che par­te o assi­ste­re a qual­che even­to che stuz­zi­ca il mio interesse.

Boston, abbiamo un problema

La Boston Con­sul­ting Group (BCG) è un net­work mon­dia­le che ope­ra nel­la con­su­len­za in vari cam­pi tra i qua­li ener­gia e con­ta tra i suoi clien­ti socie­tà come l’Eni. La con­su­len­za dovreb­be rica­de­re sul­le cas­se di Ter­na e Snam. Se la noti­zia fos­se con­fer­ma­ta, non si capi­reb­be per­ché il Mini­ste­ro abbia deci­so di non avva­ler­si del­le com­pe­ten­ze di enti pub­bli­ci o del­lo stu­dio del tavo­lo sul­la decar­bo­niz­za­zio­ne. A ciò si aggiun­ge il pro­fi­lar­si di un visto­so con­flit­to di inte­res­si che riguar­de­reb­be il capo del­la segre­te­ria tec­ni­ca del mini­stro, pro­ve­nien­te pro­prio dal­la BCG.

Banche: per la commissione di inchiesta non c’è più tempo da perdere

Il Par­la­men­to deve comin­cia­re a discu­te­re la pro­po­sta di leg­ge per isti­tui­re una com­mis­sio­ne di inchie­sta sul siste­ma ban­ca­rio già que­sta set­ti­ma­na, altri­men­ti ci ritro­ve­re­mo a con­ta­re di nuo­vo i gior­ni sen­za vede­re all’orizzonte alcun risul­ta­to, come suc­ces­so con la pre­ce­den­te pro­mes­sa di Ren­zi, men­tre la fra­gi­li­tà del nostro siste­ma di cre­di­to met­te a rischio la sta­bi­li­tà eco­no­mi­ca di tut­to il Paese.

Caro Laterza, la cultura politica qui da noi è un chiodo fisso

Quan­do abbia­mo pen­sa­to a come far cre­sce­re que­sta nostra pic­co­la comu­ni­tà che è Pos­si­bi­le, abbia­mo con­ve­nu­to tut­ti che la capa­ci­tà di ela­bo­ra­re cul­tu­ra (anche poli­ti­ca) sia l’e­le­men­to fon­dan­te per usci­re dal pan­ta­no del popu­li­smo da una par­te e del bie­co rea­li­smo dal­l’al­tra. Ma deci­de­re di pren­de­re la poli­ti­ca ter­ri­bil­men­te sul serio e di stu­dia­re le cau­se pri­ma di con­fe­zio­na­re le solu­zio­ni è un per­cor­so imper­vio e tortuoso.