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Cosa ci fa la ministra Pinotti in Arabia Saudita?

Pos­si­bi­le pre­ten­de chia­rez­za e chia­mia­mo la mini­stra del­la dife­sa a rispon­de­re al Par­la­men­to ita­lia­no con un’in­ter­ro­ga­zio­ne urgen­te. Chia­ri­sca le ragio­ni del­la pro­pria visi­ta al gover­no sau­di­ta e spie­ghi ai cit­ta­di­ni ita­lia­ni per qua­li ragio­ni si è resa neces­sa­ria la par­te­ci­pa­zio­ne del segre­ta­rio gene­ra­le del­la dife­sa e diret­to­re nazio­na­le degli arma­men­ti, Car­lo Magras­si, qua­li sono sta­ti gli esi­ti dell’incontro bila­te­ra­le e se è da rite­ner­si fon­da­ta la noti­zia di trat­ta­ti­ve che pre­ve­da­no l’invio di arma­men­ti dall’Italia all’Arabia Saudita.

Terrorismo: Possibile, governi fermino il traffico di armi

Van­no pro­sciu­ga­ti i finan­zia­men­ti allo Sta­to Isla­mi­co: la cura poli­ti­ca deve pas­sa­re attra­ver­so il con­tra­sto del traf­fi­co di armi e dro­ga che mol­ti gover­ni fan­no fin­ta di igno­ra­re. Ricon­si­de­ra­re i rap­por­ti con Sta­ti come l’A­ra­bia Sau­di­ta che finan­zia­no diret­ta­men­te il ter­ro­ri­smo. Lo dichia­ra­no in una nota i par­la­men­ta­ri di Pos­si­bi­le Pip­po Civa­ti, Bea­tri­ce Bri­gno­ne, Luca Pasto­ri­no, Andrea Mae­stri e Toni Matarrelli.

Basta armi italiane a regimi repressivi e in conflitti: il Parlamento assuma proprie responsabilità

Bom­be e accor­di mili­ta­ri ita­lia­ni con­ti­nua­no a favo­ri­re regi­mi auto­ri­ta­ri e con­flit­ti, men­tre la tra­spa­ren­za è sem­pre più com­pro­mes­sa. Una situa­zio­ne inac­cet­ta­bi­le: Rete Disar­mo fa appel­lo al Par­la­men­to affin­ché ritor­ni ad occu­par­si del­l’ex­port mili­ta­re ita­lia­no per una rigo­ro­sa appli­ca­zio­ne del­la leg­ge 185/90.

Armi all’Arabia Saudita: la condanna dell’Europa, il silenzio di Renzi

A dif­fe­ren­za del nostro Pae­se e del nostro Gover­no, il Par­la­men­to euro­peo non resta a guar­da­re una del­le più gra­vi cri­si uma­ni­ta­rie odier­ne. Le bom­be del­l’A­ra­bia Sau­di­ta, che han­no col­pi­to e stan­no col­pen­do cit­tà e vil­lag­gi in Yemen, han­no già cau­sa­to alme­no 20.000 mor­ti, ren­den­do inac­ces­si­bi­li i ser­vi­zi essen­zia­li ad oltre l’80% del­la popolazione.