QUADERNI

Dal­la rela­zio­ne emer­go­no evi­den­ze che, pur­trop­po, segna­lia­mo da tem­po e che, anche nel­le rela­zio­ne dei ser­vi­zi, dipin­go­no uno sce­na­rio dia­me­tral­men­te oppo­sto rispet­to alla nar­ra­zio­ne cui sia­mo sot­to­po­sti. L’e­stre­ma destra, in Ita­lia, è un peri­co­lo per la sicu­rez­za di tut­ti noi. 
“Non vi lasce­re­mo soli”. Dice­va­no. E inve­ce quel­le zone ros­se, coper­te di mace­rie, dimen­ti­ca­te un secon­do dopo la fine del­le pas­se­rel­le e del­le pro­mes­se al ven­to, sole sono sta­te lascia­te subi­to. Sono cam­bia­ti gover­ni di ogni sfu­ma­tu­ra di colo­re, si sono alter­na­ti com­mis­sa­ri di ogni pro­ve­nien­za, si sono spre­ca­ti fiu­mi di paro­le e di “…e ai ter­re­mo­ta­ti chi ci pensa?”. 
“Non vi lasce­re­mo soli”. Dice­va­no. E inve­ce quel­le zone ros­se, coper­te di mace­rie, dimen­ti­ca­te un secon­do dopo la fine del­le pas­se­rel­le e del­le pro­mes­se al ven­to, sole sono sta­te lascia­te subi­to. Sono cam­bia­ti gover­ni di ogni sfu­ma­tu­ra di colo­re, si sono alter­na­ti com­mis­sa­ri di ogni pro­ve­nien­za, si sono spre­ca­ti fiu­mi di paro­le e di “…e ai ter­re­mo­ta­ti chi ci pensa?”. 
“La sicu­rez­za pri­ma di tut­to”, ovvia­men­te. Soprat­tut­to quan­do le misu­re mira­no a pro­teg­ge­re le fasce di popo­la­zio­ne più vul­ne­ra­bi­li. Ricor­dan­do che però la vul­ne­ra­bi­li­tà, come la sicu­rez­za, con­tie­ne mol­ti­tu­di­ni. A par­ti­re dal­la giu­sti­zia socia­le. Su cui dovrem­mo inve­sti­re alme­no altret­tan­te ener­gie di quel­le che stia­mo con­cen­tran­do negli sfor­zi di que­sti giorni. 
“La sicu­rez­za pri­ma di tut­to”, ovvia­men­te. Soprat­tut­to quan­do le misu­re mira­no a pro­teg­ge­re le fasce di popo­la­zio­ne più vul­ne­ra­bi­li. Ricor­dan­do che però la vul­ne­ra­bi­li­tà, come la sicu­rez­za, con­tie­ne mol­ti­tu­di­ni. A par­ti­re dal­la giu­sti­zia socia­le. Su cui dovrem­mo inve­sti­re alme­no altret­tan­te ener­gie di quel­le che stia­mo con­cen­tran­do negli sfor­zi di que­sti giorni. 
Come ogni anno Pos­si­bi­le ade­ri­rà alle mani­fe­sta­zio­ni indet­te per l’8 mar­zo e allo scio­pe­ro del­le don­ne (che que­st’an­no sarà il 9 mar­zo), e fa appel­lo a tut­te le for­ze sin­da­ca­li per­ché ade­ri­sca­no. Non pos­sia­mo più per­de­re tem­po die­tro distin­guo e timidezze.