QUADERNI

Disu­gua­glian­ze eco­no­mi­che, insi­cu­rez­ze socia­li, dis­se­sto ambien­ta­le, decli­no del­la sani­tà pub­bli­ca e del­la cul­tu­ra: que­sta è l’eredità che il Vene­to, la regio­ne in cui vivia­mo, sta rac­co­glien­do dai lun­ghi decen­ni di inin­ter­rot­ta gestio­ne forzaleghista. 
La chia­ma­no “emer­gen­za abi­ta­ti­va”: è una cri­si ormai strut­tu­ra­le che si tra­du­ce nel­la ridu­zio­ne di posti let­to, nel­la dif­fi­col­tà di acces­so al dirit­to alla casa del­le fasce più debo­li del­la popo­la­zio­ne, nel­l’au­men­to espo­nen­zia­le degli affit­ti e dei prez­zi degli immobili. 
Per­ché la qua­li­tà del­la vita è pes­si­ma, per­ché l’a­ria è pes­si­ma, per­ché nel­la ter­ra sono sepol­ti cen­ti­na­ia di metri cubi di rifiu­ti (legal­men­te e meno legal­men­te), per­ché dal­la pro­du­zio­ne (e dal­la disper­sio­ne nel­l’am­bien­te) di PFOA si è pas­sa­ti alla pro­du­zio­ne (e alla disper­sio­ne nel­l’am­bien­te) di C6O4 che è un PFOA esso stesso 
Come si sin­te­tiz­za­no mil­le gior­ni di emer­gen­za? Una emer­gen­za che è ini­zia­ta nell’agosto del 2016 e non ha fine? Cosa è la con­vi­ven­za con le mace­rie fisi­che e mora­li di un sisma che ha col­pi­to quat­tro regio­ni can­cel­lan­do dal­la car­ti­na geo­gra­fi­ca i bor­ghi più bel­li d’Italia?