QUADERNI
E’ tutto basato sull’emotività (le foto degli assembramenti dello scorso weekend hanno soppiantato tout court gli insostituibili 21 criteri per colorare le regioni) in un continuo giorno della marmotta, sempre uguale, sempre con qualcosa da “salvare” che non si salva mai, e con i dati sulla letalità per milione fra i più alti al mondo.
Nel dibattito sulla transizione energetica, l’idrogeno è ormai da decenni un argomento ricorrente ma controverso. Già nel 2003 l’idrogeno veniva citato come il carburante del futuro nientemeno che dal Presidente degli Stati Uniti, ed è un punto cardine dell’attuale piano di decarbonizzazione dell’economia della Commissione Europea
Secondo Repubblica, l’avvocata Giulia Bongiorno, che difende l’ex ministro Salvini nel processo per il caso Gregoretti, nel quale è imputato di sequestro di persona per aver ordinato di trattenere a bordo di quella nave i naufraghi che vi erano ospitati, sarà fondata sulla condivisione di quella decisione con il governo intero, composto da Movimento 5 Stelle e Lega, e in particolare con l’allora presidente del consiglio Giuseppe Conte.
I pescatori sequestrati sono l’immagine più vivida ed eclatante del fallimento della politica italiana in Libia. Il loro ritorno a casa — che ci auguriamo possa avvenire al più presto — deve essere il primo passo per cambiarla.
Dopo lunghi mesi di dichiarazioni in cui la patrimoniale è stata citata soltanto come se fosse il “babau” (e solo, quindi, per negarne l’urgenza e l’utilità) è stata presentata alla Camera una proposta di legge per l’introduzione di una tassa per i super ricchi. I firmatari del testo, appartenenti ai gruppi di Pd e Leu, la definiscono “imposta sul patrimonio”, ovvero sulla “ricchezza netta superiore a 500 mila euro”.
Da sempre abbiamo deciso che il nostro partito dovesse battersi al fianco delle persone trans* in quella che è una sfida di civiltà: il riconoscimento di tutti i corpi, le identità, i generi per la piena autodeterminazione di tutte, tutti, tutt*.
Nei prossimi giorni sapremo se il suo ricorso verrà accolto. Nel frattempo, sono già passati mesi. Non si tratta di raddrizzare un torto: per quello è già troppo tardi. Si tratta di non continuare in un’ingiustizia e, per tutti e tutte noi, di scegliere di non voltarci dall’altra parte.
Il dossier “Mal’aria di città” di gennaio 2020 di Legambiente spiega che nei centri urbani “il contributo predominante arriva dalle polveri di origine secondaria”, ovvero quelle formatesi a partire da gas precursori “che dipendono principalmente da settori quali agricoltura e traffico”.
La situazione è ingravescente, eppure siamo nella fase iniziale di quello che, se non possiamo certo definire tsunami, è però un’onda lunga che sale di cui non vediamo la fine, in cui galleggiamo sperando di non essere sommersi, per condurre a riva quanti più malati possibile (ma tanti non ce la fanno con evidente nostra impotenza) e anche noi stessi.
L’Italia, secondo la Corte di Giustizia UE, ha violato in modo sistematico i valori comunitari per il controllo della qualità dell’aria nelle città. È iniziata così la seconda fase della procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese, iniziata nel 2014.
Dagli inizi di maggio 2020 alcune iscritte ed iscritti del Comitato Firenze Possibile Piero Calamandrei collaborano attivamente alla iniziativa coordinata da Firenze Città Aperta chiamata “SpesaSOSspesa” per il quartiere 5.
La situazione oggi appare totalmente fuori controllo, gli ospedali che dovevano garantire le prestazioni non-Covid sono attualmente impegnati a combattere focolai Covid. Gli ospedali che all’emergenza sono stati dedicati invece sono pieni e i posti in Terapia Intensiva e sub-intensiva sono terminati.
Mentre la discussione pubblica si avvita in discorsi relativi alla cromia via via assegnata alle Regioni, mentre si continua giustamente a parlare del trasporto pubblico, mentre ci si continua a interrogare su quale sia la strategia migliore per contenere i contagi in estenuanti dibattiti televisivi, il virus continua a diffondersi e non lo fa solo tra la popolazione in libera circolazione ma come logico, senza sconti, anche nei luoghi di lavoro. Anche e — diremmo, ironicamente amareggiati — persino tra i lavoratori della Grande Distribuzione.
Quando parliamo di salute non possiamo tenere conto solo di quella fisica, come se la persona finisse lì e non ci fosse invece un virus altrettanto pericoloso che sta minando silenziosamente l’equilibrio emotivo e psicologico dei più giovani, soprattutto dei piccolissimi di cui, adesso come a marzo, non si parla mai.
Purtroppo è arrivato il momento di prendere atto che la classe dirigente che ci amministra ha preferito tessere relazioni di interesse con i pochi che detengono piccoli potentati sparsi, in nome di un non meglio definito mantenimento dello status quo. Hanno scelto di difendere interessi privati sacrificando la cosa pubblica: i molti, che non hanno potere ma che sono una loro precisa responsabilità e che, in fondo, stanno chiedendo solo di essere governati.