QUADERNI
Poiché tutto il mondo è paese, penso possa essere utile raccontare qui di seguito una storia sulla piccola provincia in cui vivo, a proposito della propaganda secondo cui, come viene ripetuto in tv e scritto sui muri, “chi vuole cambiare le cose vota sì”. Davvero?
Possibile è vicino alle donne polacche e alla #czarnyprotest contro la legge crudele e barbarica che criminalizzerebbe ogni interruzione di gravidanza e vieterebbe l’aborto.
Non bisogna mai perdere la tenerezza, diceva qualcuno. Né la convinzione.
Non so se ci siano mucche in corridoio, elefanti a rischio eccitazione: so che bisogna votare No. Che è finita l’epoca del nì, del forse ma forse, del dipende vedremo.
Sgombrato il Baobab a Roma. Segregati due bambini in una scuola di Cagliari. Oggi è il giorno più brutto per l’accoglienza nel nostro Paese.
Questa riforma non contiene “piccoli miglioramenti e piccoli difetti” “che si bilanciano” e che semplicemente “andranno gestiti”, come scrive Barca, ma prosegue nel lento scivolamento verso la limitazione degli spazi decisionali e democratici dei cittadini, e per questo serve schierarsi e bocciarla.
Continua la campagna di mobilitazione a sostegno di Fabrizio Pellegrini, perché il diritto alla cura e alla cannabis terapeutica possa essere esercitato da tutti.
Il governo riparta dalla proposta Matarrelli per valorizzare davvero il corpo dei Vigili del fuoco, che vede al primo punto l’autorizzazione alla stabilizzazione dei Vigili discontinui.
E’ inutile ragionare per opposte tifoserie su una questione che può riguardare direttamente o indirettamente milioni di persone. Auspicare che l’iter si fermi in commissione impoverisce prima di tutto il Paese.
La Camera ha approvato la nostra mozione in cui chiediamo impegni precisi sulla ricostruzione dei tanti comuni colpiti dal sisma del 24 agosto, che siano resi pubblici e accessibili i dati sullo stato delle scuole italiane, che vengano rifinanziate tutte le richieste inevase sulla sicurezza scolastica già dalla prossima Sessione di bilancio e altri impegni puntuali legati alla sicurezza delle scuole.
I professionisti del non prendere posizione ciondolano aspettando di vedere la piega che prenderà il Paese: lucrano sul tempo e sulle energie (degli altri) spacciando l’esitazione per saggezza. Intervengono ampollosi riuscendo a non dire nulla mentre si scrollano la responsabilità di stare in campo.
L’avevamo intuito subito ma ora è documentato: non si tratta soltanto di “bollette pazze” ma di una gestione sostanzialmente privatistica dell’acqua da parte di una società “in house” che opera come se avesse un appalto remunerato “a piè di lista”, senza responsabilità e rischio d’impresa, accollando ai cittadini-utenti maggiori costi illegittimi e ingiustificati.
Viviamo in una Paese dove una Ministra si inventa un “Fertility day” ma non riesce a pronunciare il termine “educazione sessuale”, dove i consultori vengono smantellati, dove L’Agenzia italiana del farmaco porta in fascia C, quindi a pagamento, le poche pillole anticoncezionali rimaste in fascia A.