Chi di personalizzazione ferisce…
Non personalizzano, no, però se perdono se ne vanno. O così o niente. Se ne vanno e non tornano più. Ma il referendum non è sul governo. Figuriamoci: sono gli altri che personalizzano.
Non personalizzano, no, però se perdono se ne vanno. O così o niente. Se ne vanno e non tornano più. Ma il referendum non è sul governo. Figuriamoci: sono gli altri che personalizzano.
La Costituzione è pure casa mia, e non mi va che il partito di maggioranza relativa ne faccia campo di scontro sulle proprie questioni.
Riceviamo dal nostro iscritto numero 1, Max Fanelli, e molto volentieri pubblichiamo. L’impegno di Possibile non verrà a mancare.
I Comuni sono la cellula germinale della politica ed è perciò dai Comuni che Possibile intende partire per costruire quella cultura di partecipazione che è sinonimo di co-decisione, corresponsabilità, consapevolezza, sussidiarietà.
Gianni Cuperlo dice che il referendum non è solo un plebiscito su Renzi ma è addirittura il congresso del Pd. Che dopo nel Pd se vincono i sì ci sarà solo Renzi. Una posizione talmente sbagliata che — nel tempo paradossale e devastato in cui viviamo — è corretta nell’analisi.
Sabato 21 maggio, manifestazione di solidarietà per Giuseppe Antoci, presidente del Parco di Nebrodi, vittima di un attentato della cosiddetta “mafia dei pascoli” insieme a Daniele Manganaro, dirigente del Commissariato di Sant’Agata (Me).
Se sono ‘clamorose balle’ i commenti dei giornalisti circa i numeri delle attivazioni contrattuali di questo trimestre, lo erano anche quelle dello scorso anno. Questo in sintesi il commento che verrebbe da scrivere in merito alle dichiarazioni di Matteo Renzi pronunciate nell’ormai trito e ritrito #matteorisponde.
A ben guardare, c’è ben poco da festeggiare. Per il 2016, si prevede un peggioramento del saldo di bilancio in termini strutturali dello 0,7% del Pil; l’alto livello di debito pubblico e la bassa competitività, entrambi radicati nella lenta crescita della produttività, sono ritenuti ancora eccessivi e soggetti a un livello di guardia massimo, che consente alla Commissione, in qualsiasi momento, di mettere il Paese nel “braccio correttivo” con il rischio di sanzioni.
In questi 25 anni in cui mi sono occupato di legalizzazione della cannabis ne ho sentite veramente di ogni tipo, persone che arrivano ad accusare la cannabis di ogni male esistente al mondo e, come contrappasso, coloro che credevano che questa pianta avrebbe potuto risolvere gran parte dei mali che affliggono i nostri tempi.