Cosa è successo al lavoro
Dobbiamo far iniziare il Paese a parlare di innovazione. Ma non in termini di tifo da stadio. Eliminando dalla conversazione i semplici entusiasti dell’innovazione.
Dobbiamo far iniziare il Paese a parlare di innovazione. Ma non in termini di tifo da stadio. Eliminando dalla conversazione i semplici entusiasti dell’innovazione.
Ieri avete tolto quella patina che offuscava i sentimenti, le passioni e la voglia di un mondo più giusto e uguale che mio papà, ferroviere in pensione, mi ha passato da quando ero piccolo
Quattro studentesse di un liceo della Repubblica Dominicana hanno inventato un dispositivo che permette a persone non vedenti di muoversi con maggiore facilità in spazi chiusi, come possono essere quelli di un ospedale
Anche questa sarà con ogni probabilità una campagna elettorale in cui le parole si sprecheranno. Non solo quelle vuote, come nella ‘migliore’ tradizione, ma anche quelle aggressive, divisive, ostili, come già le ha definite qualcuno. Come insegna il Maestro, per noi le parole sono importanti, e per questo ne abbiamo sempre dispensate con parsimonia, con …
Come imprenditori, nei garage come nei consigli di amministrazione, abbiamo il dovere di interrogarci sul senso del lavoro povero.
Tre rappresentanti del partito dei ricchi, occupato a difendere gli interessi di chi ce l’ha fatta (e magari non per meriti suoi, ma per merito dei propri genitori) e non a permettere che il figlio dell’operaio possa fare il medico.
Una tre giorni molto intensa, e tutti i partecipanti avranno poi la responsabilità di proseguire il percorso sui propri territori e coi propri comitati di Possibile
Alessandro Leogrande ci ha raccontato queste storie, partendo da quella questione meridionale che è in realtà una questione nazionale (e non solo), dato che coincide con la mappa delle disuguaglianze
Il paradosso, va detto subito, è che la normativa “contro le fake news” annunciata con grande clamore da Matteo Renzi alla Leopolda, e ripresa subito da tutta la stampa italiana senza alcuna verifica, rientra essa stessa nella categoria delle fake news.
Da sei giorni e sei notti i lavoratori del call center Qè di Paternò occupano la sede del Comune. Un atto clamoroso che arriva alla vigilia della scadenza degli ammortizzatori sociali.