Non dimentichiamo le migliaia di persone internate in Libia

Che i corridoi umanitari non siano un mezzo spicciolo per far dimenticare i moltissimi migranti internati, che non siano uno strumento ipocrita per smacchiare e dissimulare colpe e reati di una politica efferata.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Ben ven­ga­no i cor­ri­doi uma­ni­ta­ri come quel­lo che, gra­zie a un’iniziativa del­la CEI, ha con­sen­ti­to di por­ta­re in Ita­lia 108 migran­ti dal­la Libia e 54 pro­ve­nien­ti da Soma­lia, Eri­trea, Yemen ed Etio­pia. È la pri­ma vol­ta che inter­na­ti nei cam­pi libi­ci, soprat­tut­to don­ne e bam­bi­ni, ven­go­no libe­ra­ti e con­dot­ti in sal­vo con aerei dell’aeronautica mili­ta­re. Si trat­ta di per­so­ne «scel­te» per così dire dall’Alto com­mis­sa­ria­to del­le Nazio­ni Uni­te per i rifu­gia­ti fra quel­le più biso­gno­se e più a rischio.

Non va bene, inve­ce, che un’iniziativa del gene­re ven­ga uti­liz­za­ta e sfrut­ta­ta aper­ta­men­te per lava­re la cat­ti­va coscien­za del gover­no ita­lia­no rap­pre­sen­ta­to, al momen­to dell’atterraggio, dal Mini­stro Min­ni­ti pron­to, come sem­pre, a sca­ri­ca­re il peso di ogni cri­mi­ne sui soli­ti «traf­fi­can­ti di esse­ri uma­ni», afri­ca­ni a loro vol­ta.  La col­pa si arre­ste­reb­be insom­ma ai con­fi­ni dell’Africa – al di là sono tut­ti inno­cen­ti. Come se Min­ni­ti con le sue scel­te di gover­no non fos­se diret­ta­men­te respon­sa­bi­le del­le miglia­ia e miglia­ia di migran­ti reclu­si in que­sti gior­ni nei cam­pi di inter­na­men­to in Libia dove – come tut­ti san­no – sono sot­to­po­sti a ogni sor­ta di vio­len­za.

Che i cor­ri­doi uma­ni­ta­ri non sia­no un mez­zo spic­cio­lo per far dimen­ti­ca­re i mol­tis­si­mi migran­ti inter­na­ti, che non sia­no uno stru­men­to ipo­cri­ta per smac­chia­re e dis­si­mu­la­re col­pe e rea­ti di una poli­ti­ca effe­ra­ta.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Caro Marco, ci vorrebbe un colpo da maestro

Caro Mar­co, ci vor­reb­be un col­po da mae­stro, alla Tibe­ri, l’abbiamo sem­pre chia­ma­to così: un’i­dea per scri­ve­re una sto­ria com­ple­ta­men­te diver­sa. Per­ché, Mar­co, non amavi

Nature Restoration Law: stavolta ha vinto la Terra!

È un momen­to sto­ri­co: oggi l’Europa ren­de leg­ge il ripri­sti­no del­la natu­ra, e defi­ni­sce la dire­zio­ne che il nostro con­ti­nen­te segui­rà per ridar­le spa­zio. La que­stio­ne non è edo­ni­sti­ca, e nem­me­no intel­let­tua­le: si trat­ta di per­met­te­re che gli eco­si­ste­mi, come i fiu­mi o le zone umi­de, ter­re col­ti­va­te e fore­ste, tor­ni­no gra­dual­men­te in una con­di­zio­ne di equi­li­brio per con­ti­nua­re a tra­sfor­ma­re la mate­ria, per ren­de­re, cioè, la bio­sfe­ra vivi­bi­le anche per noi.