Febbraio 2016

Contro l’apatia: chi saranno i prossimi?

Ora toc­ca ai soste­ni­to­ri dei dirit­ti civi­li. Che non pen­sa­va­no di fare la fine del­le inse­gna­ti, degli ambien­ta­li­sti, dei lavo­ra­to­ri più sindacalizzati.
E si arrab­bia­no un casi­no e si dico­no sor­pre­si e non si capacitano.
E inve­ce è così, è una matri­ce: lar­ghe inte­se, cen­tri­smo, ipo­cri­sia, dop­pio gioco.
Chi saran­no i prossimi?

La tessera 2016 di Possibile: per l’uguaglianza, la coerenza e il rispetto per le persone

Pos­si­bi­le con­ti­nua a esse­re auten­ti­ca­men­te alter­na­ti­vo a que­sta mag­gio­ran­za di gover­no. Con l’uguaglianza come obiet­ti­vo, la coe­ren­za come pras­si quo­ti­dia­na e il rispet­to ver­so le per­so­ne come pri­mo pun­to del pro­gram­ma di gover­no. Con la tes­se­ra 2016 pro­se­guia­mo su que­sto per­cor­so tracciato.

194: la piena applicazione è #possibile

Per inter­ve­ni­re alla radi­ce del pro­ble­ma abbia­mo depo­si­ta­to una pro­po­sta di leg­ge che mira alla pie­na appli­ca­zio­ne del­la leg­ge 194, inter­ve­nen­do per­ciò diret­ta­men­te sul­le cau­se, assi­cu­ran­do che tut­ti gli enti ospe­da­lie­ri e tut­te le case di cura auto­riz­za­te sia­no poste nel­le con­di­zio­ni di garan­ti­re quan­to pre­scrit­to dal­la leg­ge, disin­ne­scan­do le con­se­guen­ze che — in mol­te strut­tu­re — ha l’o­bie­zio­ne di coscienza.

Italians for Bernie Sanders

San­ders par­ti­va con uno svan­tag­gio abis­sa­le. Ha pareg­gia­to in Iowa e stra­vin­to in New Hamp­shi­re. In Neva­da sta supe­ran­do la Clin­ton gua­da­gnan­do ogni gior­no qual­che deci­mo. E’ popo­la­ris­si­mo tra i “mil­len­nials”, i ragaz­zi nati negli anni Ottan­ta e Novan­ta, in bar­ba alle pre­sun­te rego­le per cui per pia­ce­re ai gio­va­ni biso­gna esse­re gio­va­ni. Ber­nie ha fat­to capi­re al mon­do che quel che con­ta non è l’età: sono le idee, è la squa­dra, e soprat­tut­to è ope­ra­re una rivo­lu­zio­ne vera.

Per piacere piantatela di fare caciara sulle unioni civili

Come par­ti­to che si bat­te per i matri­mo­ni egua­li­ta­ri e le ado­zio­ni per le cop­pie gay e per i sin­gle, ma i cui par­la­men­ta­ri comun­que vote­reb­be­ro qual­sia­si leg­ge sep­pur par­zia­le che pos­sa alme­no un po’ miglio­ra­re la vita del­le per­so­ne e fare qual­che pas­so avan­ti sul­la stra­da del rico­no­sci­men­to dei dirit­ti così poco pra­ti­ca­ta in …

Per pia­ce­re pian­ta­te­la di fare cacia­ra sul­le unio­ni civi­li Leg­gi altro »

Armi italiane in Yemen: otto domande a Matteo Renzi

La situa­zio­ne in Yemen è esplo­si­va, soprat­tut­to da quan­do la coa­li­zio­ne gui­da­ta dall’Arabia Sau­di­ta (sen­za alcun man­da­to o coper­tu­ra del­la comu­ni­tà inter­na­zio­na­le) ha deci­so di pro­ce­de­re a bom­bar­da­men­ti su cit­tà e vil­lag­gi. Si par­la di oltre 20.000 mor­ti (tra cui diver­se cen­ti­na­ia bam­bi­ni) e di oltre l’80% del­la popo­la­zio­ne sen­za acces­so ai ser­vi­zi essen­zia­li. Sen­za dimen­ti­ca­re i bom­bar­da­men­ti sugli ospedali.

Mille biblioteche «Aylan Kurdi»

Un’im­ma­gi­ne ha segna­to que­sta nostra epo­ca fra­gi­le, in bili­co tra dolo­re e spe­ran­za. Quel­la del pic­co­lo Aylan Kur­di, col suo cor­pi­ci­no diste­so a pan­cia in giù sul­la sab­bia, con la magliet­ta ros­sa e i pan­ta­lon­ci­ni zup­pi di acqua. Tut­ti abbia­mo pian­to, ci sia­mo indi­gna­ti, poi il tem­po ci ha come anestetizzati.