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Il Veneto che vogliamo

Disu­gua­glian­ze eco­no­mi­che, insi­cu­rez­ze socia­li, dis­se­sto ambien­ta­le, decli­no del­la sani­tà pub­bli­ca e del­la cul­tu­ra: que­sta è l’eredità che il Vene­to, la regio­ne in cui vivia­mo, sta rac­co­glien­do dai lun­ghi decen­ni di inin­ter­rot­ta gestio­ne forzaleghista.

Venezia. Palazzo Ferro Fini. Interno. notte.

Vene­zia. Palaz­zo Fer­ro Fini. Inter­no. not­te. Sono cir­ca le 22. Si discu­te la leg­ge di sta­bi­li­tà rela­ti­va al bilan­cio 2020. L’opposizione pre­sen­ta una serie di emen­da­men­ti che chie­do­no finan­zia­men­ti per le fon­ti rin­no­va­bi­li, per le colon­ni­ne elet­tri­che, per la sosti­tu­zio­ne degli auto­bus a gaso­lio con altri più effi­cien­ti e meno inqui­nan­ti, per la rot­ta­ma­zio­ne del­le stufe, …

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“At last”, la reazione (necessaria) del Veneto contro le Mafie

Come nel­le altre inchie­ste del recen­te pas­sa­to emer­ge chia­ra­men­te la pro­gres­si­va e sem­pre più strut­tu­ra­ta infil­tra­zio­ne del­la cri­mi­na­li­tà orga­niz­za­ta in Vene­to e il con­sen­so che i mafio­si incon­tra­no con pez­zi del­la socie­tà, ope­ra­to­ri del mon­do eco­no­mi­co e ora anche poli­ti­co, che chie­do­no capi­ta­li, ser­vi­zi e favori.

Veneto: la strada verso una terra povera e distrutta

L’ul­ti­mo in ordi­ne di tem­po, appe­na un mese fa, è sta­to il seque­stro cau­te­la­re, da par­te dei cara­bi­nie­ri fore­sta­li di Mestre a segui­to di una inda­gi­ne coor­di­na­ta dal­la Dire­zio­ne distret­tua­le anti­ma­fia di Vene­zia, di due aree dove era­no stoc­ca­te 280mila ton­nel­la­te di rifiu­ti trat­ta­ti illecitamente

PFAS: una storia di ordinaria follia

La svol­ta ci potrà esse­re solo con una cul­tu­ra poli­ti­ca capa­ce, per pri­ma cosa di far arri­va­re al più pre­sto acqua puli­ta nel­la zona inqui­na­ta, ma soprat­tut­to capa­ce di vie­ta­re la pre­sen­za di PFAS, ed altre sostan­ze peri­co­lo­se, negli sver­sa­men­ti indu­stria­li e capa­ce di incen­ti­va­re la ricon­ver­sio­ne di det­ti com­po­sti in altri com­po­sti, inno­cui per le per­so­ne e per l’ambiente

Bene, ora sappiate che quel referendum è nullo

Assi­stia­mo a un sur­rea­le dibat­ti­to che si osti­na a pren­de­re sul serio ciò che serio non è: con­ce­de­re a Zaia e Maro­ni di dir­ci che ne voglio­no fare del risul­ta­to del refe­ren­dum, discu­ter­ne, but­tar­si sul­l’a­na­li­si del­le loro paro­le signi­fi­ca legit­ti­ma­re il nul­la elettorale

Autonomie, Civati: Referendum Z&M con quesito ingannevole e reticente

“Il que­si­to dei refe­ren­dum suo­na reti­cen­te, ingan­ne­vo­le nel­le sue con­cre­te con­se­guen­ze, spie­ga in manie­ra chia­ra Ainis su Repub­bli­ca. E ogni set­ti­ma­na il costo del refe­ren­dum di Z&M aumen­ta: secon­do il Fat­to quo­ti­dia­no sono sta­ti i supe­ra­ti i 70 milio­ni di spe­sa. Due anno­ta­zio­ni che spie­ga­no bene per­ché il voto di doma­ni è frut­to del­la propaganda …

Auto­no­mie, Civa­ti: Refe­ren­dum Z&M con que­si­to ingan­ne­vo­le e reti­cen­te Leg­gi altro »

Fuori dalle balle (del referendum lombardo)

Il refe­ren­dum è uno stru­men­to che deve sta­re sal­da­men­te nel­le mani del popo­lo, per­ché que­sto pos­sa riven­di­ca­re la pro­pria sovra­ni­tà. Se diven­ta uno stru­men­to nel­le mani del pote­re, allo­ra il fine diven­ta plebiscitario