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Si puo fare… Politica

Può acca­de­re che in un pic­co­lo pae­si­no del­la Sici­lia, dove il con­fron­to poli­ti­co sem­bra­va ridot­to a logi­che e pro­ble­ma­ti­che loca­li e i Con­si­gli Comu­na­li ridi­men­sio­na­ti ad appen­di­ce del­la mac­chi­na ammi­ni­stra­ti­va e buro­cra­ti­ca con appro­va­zio­ne di rego­la­men­ti e ade­gua­men­ti ISTAT, pre­se d’atto e atti­vi­tà ispet­ti­ve sull’operato dell’Amministrazione, svuo­ta­ti del fer­vo­re del­la dia­let­ti­ca tra i diver­si orizzonti …

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“Profondo nord”: nelle valli che accolgono i migranti (e gli danno lavoro)

Alcu­ni enti loca­li, gra­zie ad ammi­ni­stra­to­ri più sen­si­bi­li e lun­gi­mi­ran­ti, han­no fat­to mol­to negli scor­si anni. Alle vol­te per ragio­ni pura­men­te ammi­ni­stra­ti­ve («meglio uno Sprar che un Cas»), alle vol­te per ragio­ni uma­ni­ta­rie, alle vol­te per un mix del­le due com­po­nen­ti: non impor­ta, per­ché quel che impor­ta è gover­na­re i pro­ces­si, è assu­mer­si la respon­sa­bi­li­tà di farlo. 

Tutti i danni che causerà il decreto Salvini sull’immigrazione

L’ap­pro­va­zio­ne all’u­na­ni­mi­tà in Con­si­glio dei mini­stri dei decre­ti volu­ti da Mat­teo Sal­vi­ni, riguar­dan­ti sicu­rez­za e immi­gra­zio­ne, con­fer­ma­no alme­no due cose: la pri­ma è che Mat­teo Sal­vi­ni si è mes­so in tasca tut­to il Movi­men­to 5 Stel­le, inca­pa­ce di espri­me­re una sola voce in dis­sen­so; la secon­da è che la Lega cam­bia nome e segre­ta­rio, ma come già suc­ces­so con la leg­ge Bos­si-Fini si con­fer­ma cam­pio­ne del mon­do nel crea­re pro­ble­mi al nostro pae­se in manie­ra scien­ti­fi­ca, arti­co­lo dopo arti­co­lo, com­ma dopo comma. 

Quel filo tra parole e fatti

In quei luo­ghi in cui il cen­tro­si­ni­stra ha anco­ra un po’ di ege­mo­nia, potrem­mo semi­na­re i semi del­la tol­le­ran­za, del mul­ti­cul­tu­ra­li­smo, dell’integrazione vera, dell’antirazzismo, quel­la paro­la che il Sin­da­co ha inse­ri­to sul­le inse­gne all’entrata del­la cit­tà. Allo­ra a quel­la Raca­le “popo­lo acco­glien­te” dob­bia­mo real­men­te dare un senso

Roma, Civati: “Raggi prende i soldi per i rifugiati, ma ne lascia quasi 800 per strada”

“Dal pri­mo luglio nel­la Capi­ta­le ci sono 786 rifu­gia­ti lascia­ti per stra­da, nel­le piaz­ze e nei par­chi, nono­stan­te i finan­zia­men­ti del mini­ste­ro dell’Interno garan­ti­ti con il Siste­ma di pro­te­zio­ne per richie­den­ti asi­lo e rifu­gia­ti ”. È quan­to dichia­ra il depu­ta­to e segre­ta­rio di Pos­si­bi­le, Pip­po Civa­ti. “I nume­ri — aggiun­ge Civa­ti — par­la­no chia­ro. Roma …

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