Quel filo tra parole e fatti

In quei luoghi in cui il centrosinistra ha ancora un po’ di egemonia, potremmo seminare i semi della tolleranza, del multiculturalismo, dell’integrazione vera, dell’antirazzismo, quella parola che il Sindaco ha inserito sulle insegne all’entrata della città. Allora a quella Racale “popolo accogliente” dobbiamo realmente dare un senso

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Ho let­to con mol­to inte­res­se e sono sta­to pia­ce­vol­men­te stu­pi­to dal­la let­te­ra che nei gior­ni scor­si il Sin­da­co di Raca­le Dona­to Metal­lo ha rivol­to al vice­pre­mier Mat­teo Sal­vi­ni.

Ho tro­va­to quel­le paro­le uti­li e moral­men­te giu­ste, soprat­tut­to per argi­na­re un cli­ma di isti­ga­zio­ne all’odio e di fomen­ta­zio­ne alla guer­ra tra gli ulti­mi e i penul­ti­mi. Cre­do che in quel­le paro­le si dovreb­be ritro­va­re un pez­zo del cen­tro­si­ni­stra che alza la testa e pro­va a fare resi­sten­za con tut­ti gli stru­men­ti che la liber­tà di espres­sio­ne e la demo­cra­zia ci met­to­no a dispo­si­zio­ne. Quel­la del Sin­da­co è una rea­zio­ne a quel­la sor­ta di pen­sie­ro che sem­bra voler ritor­na­re dal libro di sto­ria dell’Europa dell’intolleranza e del nazi­fa­sci­smo: dove si fa la cac­cia all’uomo che, per la sua diver­si­tà dal nostro aspet­to comu­ne (eco­no­mi­co, socia­le, di cit­ta­di­nan­za), diven­ta quel­la par­te del viven­te a cui impu­ta­re il males­se­re dell’oggi. Dona­to Metal­lo ha quin­di fat­to un’azione che, oltre agli hater, si scon­tra anche con il con­sen­so: il soste­gno di cen­ti­na­ia e cen­ti­nai di cit­ta­di­ni che vedo­no qua­si una minac­cia in quell’idea. E se nel Pae­se si sta raf­for­zan­do una cer­ta par­te intol­le­ran­te, che pren­de il fuci­le e spa­ra al pri­mo uomo di colo­re, allo­ra dovrem­mo chie­der­ce­lo il per­ché pre­val­ga una cul­tu­ra in cui la pau­ra diven­ta raz­zi­smo.

Sem­bra para­dos­sa­le ma oggi sti­mo­la­re una rifles­sio­ne e pren­de­re posi­zio­ne è un atto divi­si­vo. Si per­de lo sti­mo­lo ad una sana dia­let­ti­ca, all’elaborazione di un ragio­na­men­to che costa più tem­po di un sem­pli­ce like o di un com­men­to su un post.

Quel­lo che dob­bia­mo ritor­na­re a fare è tes­se­re nei vari mon­di che attra­ver­sa­no la socie­tà, con una cer­ta radi­ca­li­tà, una cul­tu­ra demo­cra­ti­ca, pro­gres­si­sta e quin­di anti­fa­sci­sta, in cui il dis­sen­so non è che il sale del­la demo­cra­zia. È il modo per con­tra­sta­re dav­ve­ro que­sto gover­no. In quei luo­ghi in cui il cen­tro­si­ni­stra ha anco­ra un po’ di ege­mo­nia, potrem­mo semi­na­re i semi del­la tol­le­ran­za, del mul­ti­cul­tu­ra­li­smo, dell’integrazione vera, dell’antirazzismo, quel­la paro­la che il Sin­da­co ha inse­ri­to sul­le inse­gne all’entrata del­la cit­tà. Allo­ra a quel­la Raca­le “popo­lo acco­glien­te” dob­bia­mo real­men­te dare un sen­so. Ad esem­pio, ade­ren­do al Siste­ma Pro­te­zio­ne Richie­den­ti Asi­lo e Rifu­gia­ti (Sprar): un siste­ma di acco­glien­za dif­fu­sa e di inclu­sio­ne socia­le per richie­den­ti asi­lo e rifu­gia­ti para­me­tra­to alla popo­la­zio­ne loca­le (mas­si­mo 2,5 migran­ti per 1000 resi­den­ti) che garan­ti­sce inol­tre una tra­spa­ren­za nel­la gestio­ne dei fon­di. A quell’aggettivo anti­raz­zi­sta fac­cia­mo coin­ci­de­re qual­co­sa di con­cre­to, maga­ri con­fe­ren­do la cit­ta­di­nan­za ono­ra­ria ai bam­bi­ni nati nel ter­ri­to­rio ita­lia­no e figli di immi­gra­ti stra­nie­ri resi­den­ti, un dirit­to di civil­tà. Quel dirit­to (lo Ius Soli tem­pe­ra­to) che il gover­no del par­ti­to del sin­da­co Metal­lo (PD) ha nega­to per sot­to­sta­re ad una cer­ta idea di subal­ter­ni­tà alla destra di Alfa­no e del Pae­se. Il Comi­ta­to Pos­si­bi­le “Rena­ta Fon­te” lo scor­so 21 set­tem­bre ha indi­riz­za­to una pro­po­sta di mozio­ne a tut­ti i con­si­glie­ri comu­na­li di Raca­le (mino­ran­za e mag­gio­ran­za), la qua­le non è anco­ra sta­ta fat­ta pro­pria e por­ta­ta all’O.D.G del Con­si­glio Comu­na­le da nes­su­no.

C’è la neces­si­tà di ritor­na­re ad un agi­re di comu­ni­tà, è que­sto che rimet­te al cen­tro la poten­za socia­le come ele­men­to per influen­za­re le deci­sio­ni pub­bli­che. E da qui rites­se­re il filo che col­le­ga la socie­tà alle isti­tu­zio­ni, andan­do oltre ad un post sui social che altri­men­ti reste­reb­be solo l’ennesima vetri­na per far sfo­ga­re la rete.

Robert D’Alessandro[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.