#AsiloPolitico: Minniti tiri fuori i dati sull’accoglienza

I dati sulle presenze nei centri di accoglienza sono spariti da quattro mesi: si tratta di dati fondamentali per la trasparenza di tutto il sistema

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1504603066920{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Oggi Il Fat­to Quo­ti­dia­no (come d’al­tra par­te qua­si tut­to il resto del­la stam­pa tut­ti i gior­ni) esal­ta anco­ra una vol­ta il pro­ta­go­ni­smo, la fer­mez­za e i risul­ta­ti rag­giun­ti dal mini­stro del­l’In­ter­no, Mar­co Min­ni­ti.

Abbia­mo più vol­te posto l’at­ten­zio­ne sul­la neces­si­tà di garan­ti­re i dirit­ti uma­ni pri­ma di tut­to: esul­ta­re per la dimi­nu­zio­ne degli sbar­chi in Ita­lia sen­za inter­ro­gar­si sul desti­no del­le per­so­ne rim­pa­tria­te in Libia e nel­le mani di delin­quen­ti e traf­fi­can­ti di uomi­ni è ipo­cri­ta e ver­go­gno­so. Cer­to, illu­de­re­mo gli ita­lia­ni che si sen­to­no meno sicu­ri di aver risol­to tut­ti i loro pro­ble­mi bloc­can­do gli sbar­chi, mentre cor­ru­zio­ne, mafia, malaf­fa­re, eva­sio­ne ed elu­sio­ne fisca­le con­ti­nue­ran­no a imper­ver­sa­re e crea­re situa­zio­ni di con­cre­tis­si­ma fra­gi­li­tà socia­le. Ma il nemi­co e la minac­cia alla “tenu­ta socia­le” (Min­ni­ti dixit) del pae­se sono gli immi­gra­ti, non i mafio­si.

Non sia­mo qui, però, per la soli­ta tira­ta mora­li­sta. Come Tra­va­glio e Min­ni­ti sia­mo aman­ti del rigo­re, soprat­tut­to se paria­mo del­le cose pub­bli­che, e allo­ra tro­via­mo dav­ve­ro inspie­ga­bi­le che né uno né l’al­tro ci dia­no ret­ta su una denun­cia che por­tia­mo avan­ti da qua­si quat­tro mesi, e cioè da quan­do ci sia­mo accor­ti che il Vimi­na­le ha rimos­so dal pro­prio sito i dati che, mese per mese, moni­to­ra­va­no le pre­sen­ze di richie­den­ti asi­lo e tito­la­ri di pro­te­zio­ne nei cen­tri di acco­glien­za, sud­di­vi­den­do­li per regio­ne ma soprat­tut­to per “moda­li­tà” di acco­glien­za. In sol­do­ni, sape­va­mo quan­te per­so­ne era­no nei cen­tri straor­di­na­ri (Cas) e quan­ti nel siste­ma isti­tu­zio­na­le e “non straor­di­na­rio” (Sprar). 

E’ così impor­tan­te saper­lo? Sì, è così impor­tan­te. E’ impor­tan­te per­ché coo­pe­ra­ti­ve, enti, asso­cia­zio­ni, alber­ga­to­ri, e tut­ti quei sog­get­ti che par­te­ci­pa­no all’ac­co­glien­za rice­ven­do finan­zia­men­ti pub­bli­ci e che han­no inten­zio­ne di lucra­re inde­bi­ta­men­te (gesten­do gran­di nume­ri, in gran­di cen­tri, non offren­do ser­vi­zi all’al­tez­za) si col­lo­ca­no nel­l’u­ni­ver­so dei Cas, un mag­ma di cen­tri che spes­so nascon­de, tra casi di eccel­len­za, nume­ro­si appro­fit­ta­to­ri. Lo Sprar offre inve­ce garan­zie mol­to più ele­va­te, sia dal pun­to di vista del­la ren­di­con­ta­zio­ne eco­no­mi­ca, sia in ter­mi­ni di inclu­sio­ne socia­le, che poi dovreb­be esse­re il nostro vero obiettivo.

I Cas, quat­tro mesi fa, era­no l’80% del tota­le. Sono let­te­ral­men­te esplo­si a par­ti­re dal 2014, men­tre sia il gover­no Ren­zi (Alfa­no all’In­ter­no) che il gover­no Gen­ti­lo­ni (Min­ni­ti all’In­ter­no) sta­va­no a guar­da­re, dan­do ricet­te di destra e con­tra­rie al dirit­to inter­na­zio­na­le (respin­ge­re i migran­ti in Libia) inve­ce che ricet­te di sini­stra e tra­spa­ren­ti (favo­ri­re per­cor­si di inclu­sio­ne socia­le attra­ver­so un siste­ma rigo­ro­so di accoglienza).

Abbia­mo depo­si­ta­to un’in­ter­ro­ga­zio­ne par­la­men­ta­re e abbia­mo chie­sto in ogni dove di ren­de­re nuo­va­men­te pub­bli­ci que­sti dati. Al momen­to non è giun­ta alcu­na rispo­sta. Non dispe­ria­mo, però. Anzi, sia­mo sicu­ri che Il Fat­to Quo­ti­dia­no chie­de­rà tra­spa­ren­za, ordi­ne e rigo­re come stia­mo facen­do noi da mesi. E sia­mo sicu­ri che Mar­co Min­ni­ti si ado­pe­re­rà da subi­to per ripri­sti­na­re tra­spa­ren­za, ordi­ne e rigo­re, appun­to.

Nel frat­tem­po, con­ti­nuia­mo a chie­de­re i dati. L’ha­sh­tag è #asi­lo­po­li­ti­co.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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