riforme

Democrazia diretta e rappresentativa insieme per la partecipazione: dal “Progetto 2 giugno”, tre anni di lavoro nella convinzione che “Appartiene al popolo”

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1491477352396{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Si è tor­na­ti a par­la­re, in que­sti gior­ni, anche sui gran­di media, del­la par­te­ci­pa­zio­ne diret­ta dei cit­ta­di­ni alle scel­te poli­ti­che. Lo si è fat­to a segui­to pro­po­sta di deli­be­ra, pre­sen­ta­ta dal­la mag­gio­ran­za (M5S) in Cam­pi­do­glio, per modi­fi­ca­re lo sta­tu­to di Roma Capi­ta­le per intro­dur­re la pos­si­bi­li­tà di peti­zio­ni on line e sperimentare …

Demo­cra­zia diret­ta e rap­pre­sen­ta­ti­va insie­me per la par­te­ci­pa­zio­ne: dal “Pro­get­to 2 giu­gno”, tre anni di lavo­ro nel­la con­vin­zio­ne che “Appar­tie­ne al popo­lo” Leg­gi altro »

Per un Parlamento che funziona meglio: la prima nostra proposta alla Camera, ora anche al Senato

Si trat­ta di un pri­mo ma impor­tan­te tas­sel­lo di rifor­me isti­tu­zio­na­li che — come dicia­mo sem­pre — non pas­sa­no solo attra­ver­so la Costi­tu­zio­ne (che pure può richie­de­re sin­go­li aggior­na­men­ti o miglio­ra­men­ti): dal­la leg­ge elet­to­ra­le a quel­la sul con­flit­to di inte­res­si, alla revi­sio­ne di alcu­ne incom­pa­ti­bi­li­tà e ine­leg­gi­bi­li­tà, per assi­cu­ra­re una mag­gio­re tra­spa­ren­za e un effet­ti­vo svol­gi­men­to del­le fun­zio­ni pub­bli­che con disci­pli­na e onore.

Per le riforme che servono, noi ci siamo sempre

E’ chia­ro a tut­ti, seguen­do il mesto dibat­ti­to poli­ti­co di que­sti gior­ni (di que­sti anni?) che la divi­sio­ne tra i due fron­ti refe­ren­da­ri che si vuo­le rap­pre­sen­ta­re è tan­to sem­pli­ci­sti­ca­men­te mani­chea quan­to grot­te­sca­men­te cari­ca­tu­ra­le: da un lato i gio­va­ni inno­va­to­ri del fron­te del sì, quel­li che voglio­no toglie­re l’Italia dal­le sec­che dopo trent’anni di immobilismo; …

Per le rifor­me che ser­vo­no, noi ci sia­mo sem­pre Leg­gi altro »

L’Italicum da cambiare. Senza sapere come.

Il pre­mier ha fis­sa­to un palet­to sul­le modi­fi­che del­l’I­ta­li­cum: il bal­lot­tag­gio non si toc­ca. E quin­di non si toc­ca il pre­mio di mag­gio­ran­za del tut­to irra­gio­ne­vo­le che asse­gne­rà, il cuo­re del­la legge.

Referendum, l’allarme dei mercati dovuto alla personalizzazione del voto

«Refe­ren­dum, è l’al­lar­me negli USA e in Euro­pa». E’ il tito­lo del­l’ar­ti­co­lo di Fede­ri­co Ram­pi­ni, usci­to oggi per La Repub­bli­ca. Ram­pi­ni cita, come ulti­mo caso, un arti­co­lo del Wall Street Jour­nal del 12 Ago­sto scor­so, quan­do sono sta­ti pub­bli­ca­ti i dati sul­l’an­da­men­to del Pro­dot­to Inter­no Lor­do nel secon­do tri­me­stre 2016. Era pre­vi­sta una mode­stis­si­ma cre­sci­ta del­lo 0,2%, …

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