Marco Minniti torna, dalle pagine di Repubblica, a parlare di immigrazione e sicurezza. La novità? Non ci sono novità. La ricetta dell’ex ministro dell’Interno è, infatti, sempre la stessa.
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«La nostra parte l’abbiamo fatta». Comincia così, con queste parole pronunciate dalla ministra Lamorgese, un articolo pubblicato oggi da Repubblica con il quale si annuncia il fallimento del tavolo congiunto tra Italia e Libia
Giunti a questo punto, a poche ore dal rinnovo effettivo e in totale assenza di notizie rispetto alle modifiche portate al testo (se ci saranno, saranno discusse in Parlamento?), non possiamo che chiederci anche noi se, di fronte a palesi e conclamate violazioni dei diritti umani, i parlamentari che sostengono questo governo intendano, e a quali condizioni, chiedere un cambio di rotta. O se preferiscono, altrimenti, continuare a far finta di non sapere.
«Taxi del mare», «complici degli scafisti», «sostituzione etnica», «non possiamo prenderli tutti», «aiutiamoli a casa loro, davvero». Sono queste le parole che, negli ultimi anni e qualsiasi fosse il colore politico del governo, hanno descritto le politiche migratorie del nostro paese. Oggi la domanda non può che essere: sentiremo ancora le stesse parole, dagli esponenti del governo che sta per nascere?
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Stando ai numeri, almeno 38.240 di quelle “persone in meno” sono state trattenute in Libia e sottoposte a quelle torture e trattamenti disumani e degradanti
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La ricostruzione dei fatti e gli aspetti giuridici di una vicenda che ha nuovamente dell’incredibile
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In una coalizione – quella del Pd – in cui la linea Minniti ha dieci volte i consensi della linea Bonino, secondo voi quale linea prevarrà sui migranti?
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Non dobbiamo fidarci e dobbiamo chiedere totale trasparenza sulle responsabilità del governo e su tutte queste opacità.
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Ci chiediamo perché i ministri Orlando e Minniti, nonostante le richieste siano stati molto antifascisti a parole ma poco, anzi per nulla, nei fatti.
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Sembra quindi che tutta l’operazione, annunciata in gran tromba a sostegno della campagna lanciata da Renzi contro le FakeNews, si sia risolta nel segnalare le FakeNews nella sezione Notizie del sito della polizia.
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Scommetto che anche voi, ciascuno di voi, ha avuto un attimo di ripensamento, prima di postare su Facebook qualche parola in difesa della vita dei migranti.
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Le dichiarazioni di Minniti hanno dell’incredibile, il ministro funziona al contrario: sostiene di aver rimandato i migranti nei lager libici a subire torture, per non indurre in tentazione violenta fascisti e razzisti
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Un pugno nello stomaco che blocca il respiro. Non ci sono altri modi per descriverle. Questa vergogna, causata dagli accordi con l’Italia, non può essere sopportata un minuto in più
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I ministri dell’interno Minniti e della difesa Pinotti ci somministrano l’ultimo atto di una sequela di provvedimenti contra migrantes che confermano una linea politica precisa sui diritti umani
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Mentre le sirene della propaganda elettorale raccontano di un ‘problema risolto’ su accoglienza e flussi migratori, la cronaca ci dice che Ammara Walid, un ragazzo di 30 anni, si è tolto la vita a Lampedusa
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Che i corridoi umanitari non siano un mezzo spicciolo per far dimenticare i moltissimi migranti internati, che non siano uno strumento ipocrita per smacchiare e dissimulare colpe e reati di una politica efferata.
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