QUADERNI

Il nostro lavo­ro per per­met­te­re un nuo­vo approc­cio alla poli­ti­ca per i nostri iscrit­ti e sim­pa­tiz­zan­ti con­ti­nua, e allo stes­so modo con­ti­nua la cre­sci­ta e la poten­zia­li­tà del nostro agi­re poli­ti­co attra­ver­so la piat­ta­for­ma di partecipazione. 
Il 10 mar­zo scor­so, anche se in pochi lo san­no, il Sena­to ha discus­so e vota­to una leg­ge impor­tan­tis­si­ma. Impor­tan­te per gli uten­ti del­la giu­sti­zia, anzi­tut­to. Impor­tan­te per Giu­lio, un giu­di­ce pre­ca­rio da 18 anni, che un brut­to gior­no ha sco­per­to di ave­re il can­cro e ha toc­ca­to con mano che cosa signi­fi­chi non ave­re l’assistenza per malattia. 
Il per­cor­so ver­so le ammi­ni­stra­ti­ve a Par­ma par­te da qui. Dal­la scom­mes­sa che quel­la voglia di cit­tà pos­si­bi­le sia anco­ra viva. “Pos­si­bi­le” non come l’arte del com­pro­mes­so pos­si­bi­le, ma come l’esplorazione di altre stra­de possibili. 
Ripar­tia­mo con i nostri ban­chet­ti per fer­ma­re le tri­vel­la­zio­ni in mare e pro­teg­ge­re le acque ter­ri­to­ria­li ita­lia­ne. Dal Salen­to costeg­gia­mo l’Italia minac­cia­ta dal­le estra­zio­ni di gas e petro­lio in vista del refe­ren­dum del 17 apri­le. Il refe­ren­dum taciu­to dal gover­no e boi­cot­ta­to da Renzi. 
Una gior­na­ta riser­va­ta agli iscrit­ti di Pos­si­bi­le, quel­li del 2015 e quel­li del 2016, agli iscrit­ti che col­ti­va­no un inte­res­se per le nuo­ve for­me di comu­ni­ca­zio­ne, il web, i social, e che uni­sco­no que­sta for­ma di mili­tan­za onli­ne a quel­la più tra­di­zio­na­le nei Comi­ta­ti e nei territori. 
Pos­si­bi­le è nato con l’o­biet­ti­vo di por­ta­re avan­ti la bat­ta­glia per l’u­gua­glian­za, in tut­te le sue for­me, tra cui quel­la più impor­tan­te che chia­mia­mo da sem­pre “que­stio­ne maschi­le”. Sono mol­te le sue decli­na­zio­ni e per ognu­na di esse abbia­mo una cam­pa­gna o una pro­po­sta di leg­ge. Per­ché le nostre pro­po­ste sono vali­de 365 gior­ni, quin­di anche il 9, 10, 11, sem­pre. 8 Mar­zo Sempre. 
A Roma, al Cor­via­le, fami­ge­ra­to palaz­zo dor­mi­to­rio, nei pres­si di via Por­tuen­se, sta nascen­do una web-radio not­tur­na che tra­smet­te­rà in diret­ta pro­gram­mi di infor­ma­zio­ne e intrat­te­ni­men­to coin­vol­gen­do asso­cia­zio­ni, coo­pe­ra­ti­ve, onlus e diver­se real­tà del­la capitale. 
Una reto­ri­ca insop­por­ta­bi­le e inco­scien­te sta accom­pa­gnan­do la cro­na­ca del­la par­te­ci­pa­zio­ne ita­lia­na alla guer­ra in Libia. Sen­za con­ta­re le bece­re stru­men­ta­liz­za­zio­ni che si sono fat­te a tut­ti i livel­li sul­la mor­te dei due ope­rai ita­lia­ni ad ope­ra dei mili­zia­ni Isis. 
Come si fa a non rima­ne­re alli­bi­ti davan­ti alla con­trad­di­zio­ne di alcu­ni auto­re­vo­li diri­gen­ti del Pd che da un lato si mobi­li­ta­no per il refe­ren­dum con­tro le tri­vel­la­zio­ni, ma dall’altro fan­no fin­ta di nul­la quan­do alcu­ni par­la­men­ta­ri salen­ti­ni risul­ta­no assen­ti al momen­to del voto o addi­rit­tu­ra favo­re­vo­li allo Sbloc­ca Italia. 
Il dibat­ti­to sul­la gesta­zio­ne per altri (il così det­to ‘ute­ro in affit­to’) non può subi­re acce­le­ra­zio­ni lega­te esclu­si­va­men­te all’on­da emo­ti­va di que­sti gior­ni. E’ un argo­men­to trop­po deli­ca­to che ha biso­gno di un’am­pia discus­sio­ne e non di strumentalizzazioni. 
Si vuo­le fare pas­sa­re l’i­dea che l’u­so del­la for­za arma­ta è una scel­ta poli­ti­ca ordi­na­ria, un atto di gover­no come un altro. Inve­ce, valu­ta­ti la gra­vi­tà del­la situa­zio­ne e il vul­nus costi­tu­zio­na­le deter­mi­na­to dal­le scel­te avven­ta­te e peri­co­lo­se del Gover­no, chie­dia­mo l’in­ter­ven­to del Pre­si­den­te del­la Repub­bli­ca, supre­mo garan­te del­la Costi­tu­zio­ne e, con essa, del­le pre­ro­ga­ti­ve parlamentari. 
Lune­dì Pos­si­bi­le ave­va denun­cia­to la por­che­ria del­la nuo­va nor­ma che san­ci­sce con un auto­ma­ti­smo sfrat­to, espro­prio e ven­di­ta di una casa da par­te del­la ban­ca in caso il con­traen­te di un mutuo sal­ti set­te rate, sen­za pas­sa­re dal giu­di­ce. Lo abbia­mo denun­cia­to, e ci sia­mo pre­si gli insul­ti dei ren­zia­ni. Ieri sera, la noti­zia — vedre­mo come — del­la mar­cia indie­tro del Governo.