2016

Non ci adeguiamo alla pax fiscalis vaticana

Temia­mo che la nostra pre­ca­ria e amma­la­ta demo­cra­zia, che è fat­ta di isti­tu­zio­ni ma anche di con­tro­po­te­ri pre­zio­si come la stam­pa, abbia assor­bi­to la pax fisca­lis vati­ca­na nel suo dna. Sono fini­ti gli anti­cor­pi, for­se, ma noi non ci fac­cia­mo sco­rag­gia­re e assu­me­re­mo ini­zia­ti­ve anche ecla­tan­ti per denun­cia­re que­sto silen­zio sur­rea­le e dram­ma­ti­co su un tema di pub­bli­co inte­res­se come quel­lo che, soli­ta­ria­men­te e corag­gio­sa­men­te, abbia­mo sollevato.

Possibile: la laicità come metodo

Come ave­va­mo anti­ci­pa­to ieri, oggi la Came­ra si è pro­nun­cia­ta sul­la Con­ven­zio­ne in mate­ria fisca­le riguar­dan­te i rap­por­ti con il Vati­ca­no. Il risul­ta­to del­la vota­zio­ne, sia sul testo che sul­l’e­men­da­men­to pro­po­sto da Giu­sep­pe Civa­ti e Andrea Mae­stri, con­fer­ma il rischio di estin­zio­ne che minac­cia i depu­ta­ti laici.

I referendum ignorati 

Cor­re­va l’anno 2008: tra­mi­te un refe­ren­dum il 95% dei sap­pa­di­ni reca­ti­si alle urne chie­se il pas­sag­gio di Sap­pa­da dal Vene­to al Friu­li. Fu il 78% di tut­ti gli iscrit­ti alle liste elet­to­ra­li, che com­pren­do­no anche i resi­den­ti all’estero, che costi­tui­sco­no par­te inte­gran­te nel cal­co­lo del quo­rum applicabile.

Se pure Barca va

Il gover­no ha chiu­so all’ipotesi di con­sen­ti­re nuo­ve ricer­che e “col­ti­va­zio­ni” di idro­car­bu­ri entro le dodi­ci miglia nau­ti­che dal­la costa. L’esecutivo ritie­ne quin­di che quel­le per­fo­ra­zio­ni non sia­no in linea con il model­lo di approv­vi­gio­na­men­to che ha in men­te o, addi­rit­tu­ra, ritie­ne che esse sia­no dan­no­se per l’ecosistema mari­no. Ad ogni buon con­to, non ne vuo­le più. Sal­vo, però, rin­no­va­re a vita (nel sen­so di quel­la del gia­ci­men­to) le con­ces­sio­ni esistenti.