2016

Brexit, Civati: Non bisogna abbandonarsi alla paura

Non è più il tem­po dei distin­guo e di cer­ca­re ‘pia­ni B’, e nem­me­no biso­gna abban­do­nar­si alla pau­ra e allo scon­for­to. È il tem­po di una gran­de mobi­li­ta­zio­ne poli­ti­ca che coin­vol­ga diret­ta­men­te i cit­ta­di­ni. La nota del segre­ta­rio nazio­na­le di Pos­si­bi­le Pip­po Civati.

Basta armi italiane a regimi repressivi e in conflitti: il Parlamento assuma proprie responsabilità

Bom­be e accor­di mili­ta­ri ita­lia­ni con­ti­nua­no a favo­ri­re regi­mi auto­ri­ta­ri e con­flit­ti, men­tre la tra­spa­ren­za è sem­pre più com­pro­mes­sa. Una situa­zio­ne inac­cet­ta­bi­le: Rete Disar­mo fa appel­lo al Par­la­men­to affin­ché ritor­ni ad occu­par­si del­l’ex­port mili­ta­re ita­lia­no per una rigo­ro­sa appli­ca­zio­ne del­la leg­ge 185/90.

A scuola dai rifugiati

Una pro­po­sta mol­to sem­pli­ce, ma dal poten­zia­le illi­mi­ta­to: invi­ta­re i rifu­gia­ti nel­le scuo­le a rac­con­ta­re la pro­pria sto­ria. L’e­spe­rien­za di San Minia­to Possibile.

Sirani uccisi al confine turco: cosa ne pensa la Commissione?

Le cifre sono varia­bi­li tra otto e undi­ci. E cor­ri­spon­do­no ai siria­ni ucci­si dal­la guar­dia di fron­tie­ra tur­ca, nei gior­ni scor­si, men­tre cer­ca­va­no di attra­ver­sa­re il con­fi­ne. L’Osservatorio siria­no per i dirit­ti uma­ni ha docu­men­ta­to la mor­te di cir­ca 60 civi­li siria­ni, sem­pre per mano del­la guar­dia di fron­tie­ra tur­ca. Mar­te­dì sono inter­ve­nu­ta in com­mis­sio­ne LIBE per chie­de­re, anche alla luce di que­sti fat­ti, come si pos­sa rite­ne­re la Tur­chia un pae­se sicuro.

Tra Brexit, campi profughi e corridoi umanitari: i confini dell’UE nel 2016

Nel 2016, han­no anco­ra sen­so i con­fi­ni? Come pos­sia­mo accet­ta­re que­sto rin­chiu­der­si nel­le pro­prie case, dopo che abbia­mo spe­ri­men­ta­to anni di cre­sci­ta e pro­spe­ri­tà in con­co­mi­tan­za con la cadu­ta del­le fron­tie­re, quan­do sia­mo sta­ti orgo­glio­si del­la nostra appar­te­nen­za ad una comu­ni­tà più ampia e voglio­si di acco­glie­re chi fug­gi­va da guer­re e miseria?

Il referendum britannico sull’UE ha già perso

La sen­sa­zio­ne è quin­di che si abbia già per­so tut­ti. Han­no per­so colo­ro che vole­va­no chie­der­si, e chie­de­re, se l’Europa non sia qual­co­sa di più che un modo per gover­ni o impre­se di fare qual­che sol­do aggiun­ti­vo, se non sia un idea­le cul­tu­ra­le che rispec­chia i sacri­fi­ci dei nostri avi e la voglia di costrui­re un mon­do con meno muri e con­fi­ni, per­ché con­sci che le gran­di sfi­de, come quel­la dell’inquinamento e del­le dise­gua­glian­ze, sono sfi­de globali.