Precarietà

Call center: il telefono della crisi squilla a Mezzogiorno (e non solo)

Per anni sono sta­ti il sim­bo­lo del pre­ca­ria­to, del lavo­ra­to­re sfrut­ta­to e mal­pa­ga­to. Uno ste­reo­ti­po per­fet­to, rac­con­ta­to anche dal mon­do dell’editoria e del Cine­ma. Oggi i riflet­to­ri sono pun­ta­ti altro­ve: chi lavo­ra in un call cen­ter rice­ve deci­sa­men­te meno atten­zio­ne, fa meno audien­ce. E non per­ché la situa­zio­ne sia nor­ma­liz­za­ta: è solo scat­ta­to un meccanismo …

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Lavoratori dei call center: solo numeri (che non tornano)

Lavo­ra­re in un call cen­ter, oggi, signi­fi­ca non esser altro che un nume­ro. Il con­tri­bu­to indi­vi­dua­le in ter­mi­ni di com­pe­ten­ze, pro­fes­sio­na­li­tà, impe­gno non vie­ne mini­ma­men­te valu­ta­to. Eppu­re, que­sto lavo­ro negli anni si è evo­lu­to in modo tale da richie­de­re agli addet­ti skills sem­pre più vari: l’operatore deve ave­re com­pe­ten­ze rela­zio­na­li, padro­neg­gia­re mil­le con­te­nu­ti, esse­re veloce, …

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Record dei lavoratori precari, il vano tentativo del governo

Ad Otto­bre il nume­ro di lavo­ra­to­ri a tem­po deter­mi­na­to ha rag­giun­to la quo­ta record di 2,824 milio­ni: dall’inizio del 2017 le varia­zio­ni men­si­li sono sol­tan­to posi­ti­ve, segno di con­ti­nui prov­vi­so­ri appor­ti mano­do­pe­ra ad un siste­ma pro­dut­ti­vo che cre­sce ma sten­ta anco­ra e non con­ten­te visi­bi­li­tà su inve­sti­men­ti e con­so­li­da­men­to del­la base occu­pa­zio­na­le. La ten­den­za è …

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Continua la battaglia contro la voucherizzazione della magistratura onoraria

Dopo le varie rifor­me appro­va­te dal Par­la­men­to rati­fi­can­do la volon­tà del pre­ce­den­te Gover­no, rima­ne una doman­da sen­za rispo­sta: per­ché, di fron­te all’evidenza dell’errore, que­sto Par­la­men­to non si assu­me la respon­sa­bi­li­tà di dare pare­re nega­ti­vo al decre­to, pren­den­do­si una «pau­sa di rifles­sio­ne» e, inve­ce, si appre­sta ine­so­ra­bil­men­te a dare di nuo­vo il via libe­ra, lascian­do un nuo­vo debi­to da estin­gue­re al futu­ro Governo?

Diritti e lavoro: tutti per uno

Nel pro­ces­so di mar­gi­na­liz­za­zio­ne del lavo­ro, una respon­sa­bi­li­tà cre­scen­te la stan­no assu­men­do le Pub­bli­che Ammi­ni­stra­zio­ni che, oltre ad ave­re mol­tis­si­mi pre­ca­ri nei loro orga­ni­ci, sem­pre più spes­so appal­ta­no ser­vi­zi sen­za pre­sta­re la dovu­ta atten­zio­ne alle con­di­zio­ni dei lavo­ra­to­ri. Da un lato, infat­ti, la PA assu­me come cri­te­rio pre­va­len­te – se non uni­co – l’abbat­ti­men­to dei …

Dirit­ti e lavo­ro: tut­ti per uno Leg­gi altro »

Lavoro autonomo, Civati-Maestri: «Respinto nostro odg per estendere le tutele ai collaboratori parlamentari»

Ave­va­mo pre­sen­ta­to un ordi­ne del gior­no alla pro­po­sta di leg­ge sul lavo­ro auto­no­mo in discus­sio­ne alla Came­ra che riguar­da­va le tute­le da esten­de­re ai col­la­bo­ra­to­ri par­la­men­ta­ri. Un Gover­no come que­sto che dice di ave­re tra le sue prio­ri­tà l’emersione del lavo­ro nero, o sot­to­pa­ga­to, avreb­be dovu­to coglie­re la pal­la al bal­zo e, acco­glien­do­lo, rimar­ca­re l‘urgenza di dar segui­to a un ordi­ne del gior­no appro­va­to nell’agosto 2015 che sot­to­li­nea­va la man­ca­ta rego­la­men­ta­zio­ne, in par­ti­co­la­re sot­to un pro­fi­lo qua­li­ta­ti­vo, del­la figu­ra pro­fes­sio­na­le del col­la­bo­ra­to­re par­la­men­ta­re e le distor­sio­ni e le irre­go­la­ri­tà di cui è ogget­to, rile­va­te anche dal rap­por­to 2014 del­l’I­sti­tu­to di ricer­che sul­la pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne (IRPA).

Mettiamoci al lavoro #nelmerito sul lavoro (con o senza referendum)

Pos­si­bi­le — a par­ti­re dal suo Comi­ta­to scien­ti­fi­co — è pron­to a lan­cia­re un focus di appro­fon­di­men­to, comu­ni­ca­zio­ne e mobi­li­ta­zio­ne sul­la que­stio­ne, fin da ora, accom­pa­gnan­do con pre­ci­se infor­ma­zio­ni, denun­ce pun­tua­li e, come si suol dire, gli oppor­tu­ni chia­ri­men­ti la cam­pa­gna refe­ren­da­ria e, in ogni caso, politica.