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Per restare a casa, bisogna averne una — Una mozione per i 50.000 senzatetto in Italia

Abbia­mo pre­di­spo­sto una mozio­ne che met­tia­mo a dispo­si­zio­ne dei Con­si­glie­ri, già accol­ta dal Con­si­glie­re Basi­lio Riz­zo di Mila­no in Comu­ne affin­ché sia por­ta­ta in discus­sio­ne, che chie­de all’amministrazione comu­na­le mila­ne­se di ren­de­re frui­bi­li ai sen­za­tet­to tut­ti gli edi­fi­ci di edi­li­zia popo­la­re sfit­ti e gli edi­fi­ci del patri­mo­nio pub­bli­co ido­nei, in dero­ga alle attua­li gra­dua­to­rie di asse­gna­zio­ne del­le case popolari.

Per restare a casa, bisogna averne una — Una mozione per i 50.000 senzatetto in Italia

Abbia­mo pre­di­spo­sto una mozio­ne che met­tia­mo a dispo­si­zio­ne dei Con­si­glie­ri, già accol­ta dal Con­si­glie­re Basi­lio Riz­zo di Mila­no in Comu­ne affin­ché sia por­ta­ta in discus­sio­ne, che chie­de all’amministrazione comu­na­le mila­ne­se di ren­de­re frui­bi­li ai sen­za­tet­to tut­ti gli edi­fi­ci di edi­li­zia popo­la­re sfit­ti e gli edi­fi­ci del patri­mo­nio pub­bli­co ido­nei, in dero­ga alle attua­li gra­dua­to­rie di asse­gna­zio­ne del­le case popolari.

Generazione G: il 30 novembre a Milano con chi vuole cambiare il mondo

C’è sta­ta la gene­ra­zio­ne X, quel­la Y det­ta anche dei Mil­len­nials, ovve­ro i nati fra gli anni ’80 e ’90, i baby boo­mers nati nei ’50, e ora una nuo­va gene­ra­zio­ne si affac­cia, come appun­to capi­ta di tan­to in tan­to, sul pal­co­sce­ni­co del mon­do con l’in­ten­zio­ne di cam­biar­lo e di diven­tar­ne pro­ta­go­ni­sta. La chia­me­re­mo Generazione …

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Daspo urbano? No grazie

Abbia­mo più vol­te denun­cia­to come il Daspo urba­no e i prov­ve­di­men­ti pre­vi­sti dai decre­ti Min­ni­ti e Min­­ni­­ti-Orla­n­­do, e dai decre­ti del gover­no Sal­vi­ni a segui­re nel­lo stes­so sol­co, dise­gni­no una socie­tà che nel nome del deco­ro e di una sup­po­sta sicu­rez­za dichia­ri­no in real­tà guer­ra ai pove­ri e cri­mi­na­liz­zi­no con­di­zio­ni di disa­gio socia­le che avrebbero …

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Daspo etnico-razziale a Milano, e la Lega ringrazia

L’art. 9 com­ma 3 del Decre­­to-leg­­ge Min­­ni­­ti-Orla­n­­do sul­la sicu­rez­za urba­na (n. 14/2017) già pre­ve­de che i rego­la­men­ti di poli­zia urba­na pos­so­no “indi­vi­dua­re  aree  urba­ne  su  cui  insi­sto­no musei, aree e par­chi  archeo­lo­gi­ci,  com­ples­si  monu­men­ta­li  o  altri isti­tu­ti e luo­ghi del­la cul­tu­ra  inte­res­sa­ti  da  con­si­sten­ti  flus­si turi­sti­ci, ovve­ro adi­bi­te a ver­de pub­bli­co” alle qua­li  si  applica …

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Milano (e non solo): mobilitazioni e proposte per un reale cambiamento

I CPR sono strut­tu­re peg­gio­ri del­le car­ce­ri e vi ven­go­no reclu­se per­so­ne che han­no la sola col­pa di esse­re nate dal­la par­te sba­glia­ta del Medi­ter­ra­neo. Quel­le per­so­ne a cui, ormai da anni, si nega qual­sia­si tipo di visto, igno­ran­do che il dirit­to a una vita digni­to­sa non può dipen­de­re dal colo­re del­la pel­le. Que­ste strut­tu­re, tor­na­te in auge gra­zie alla leg­ge Min­ni­ti-Orlan­do (entram­bi peral­tro già mem­bri del gover­no Ren­zi, quan­do l’e­se­cu­ti­vo ave­va rinun­cia­to alla dele­ga del Par­la­men­to per abro­ga­re il rea­to di immi­gra­zio­ne clan­de­sti­na), non sono che la pun­ta del­l’i­ce­berg di poli­ti­che mio­pi, inef­fi­ca­ci e disu­ma­ne che pun­ta­no a sca­ri­ca­re su chi è diver­so le col­pe di sem­pre più aspre disu­gua­glian­ze sociali.

Fuori e dentro gli stadi: cosa ci racconta quanto avvenuto a Milano l’altra notte

Abbia­mo un pro­ble­ma più pro­fon­do e stra­ti­fi­ca­to: grup­pi orga­niz­za­ti neo­fa­sci­sti e neo­na­zi­sti den­tro e fuo­ri dagli sta­di; atteg­gia­men­ti, azio­ni, cori, stri­scio­ni raz­zi­sti den­tro e fuo­ri dagli sta­di; isti­tu­zio­ni immo­bi­li — quan­do non por­ta­te alla stret­ta di mano – den­tro e fuo­ri dagli sta­di. E abbia­mo un pro­ble­ma con la vio­len­za, con pra­ti­che vio­len­te e da guer­ri­glia scam­bia­te per sport, con la libe­ra­liz­za­zio­ne del­le armi da fuo­co, con isti­tu­zio­ni che par­la­no del­la dife­sa vio­len­ta come di un modello.

Una nuova classe dirigente, lontana dalla stanca narrazione della “sinistra che fu”

Ho let­to Ros­sa­na Ros­san­da oggi su Repub­bli­ca. È sem­pre una let­tu­ra inte­res­san­te, come lo è ascol­ta­re una testi­mo­ne impor­tan­te del­la sto­ria poli­ti­ca del nostro Pae­se e del­la sto­ria del­la sini­stra. Al ter­mi­ne dell’intervista però ho avu­to la ormai con­sue­ta sen­sa­zio­ne di esse­re sem­pre allo stes­so pun­to di par­ten­za. Di aver let­to un’intervista let­ta mil­le altre …

Una nuo­va clas­se diri­gen­te, lon­ta­na dal­la stan­ca nar­ra­zio­ne del­la “sini­stra che fu” Leg­gi altro »

La piazza, l’opposizione, la prospettiva

In mez­zo al cam­bia­nien­te del gover­no, c’è sta­to un cam­bia­men­to. Un fat­to nuo­vo, ine­di­to, che arri­va da Cata­nia, da Mila­no, attra­ver­sa i social e, for­se, scuo­te i Palaz­zi roma­ni. Un ger­mo­glio di fine esta­te, in una gior­na­ta che non è sta­ta come tan­te altre, nono­stan­te fos­se feria­le. Per un moti­vo, poli­ti­co e cul­tu­ra­le, tutt’altro che …

La piaz­za, l’opposizione, la pro­spet­ti­va Leg­gi altro »