Daspo urbano? No grazie

Abbia­mo più vol­te denun­cia­to come il Daspo urba­no e i prov­ve­di­men­ti pre­vi­sti dai decre­ti Min­ni­ti e Min­ni­ti-Orlan­do, e dai decre­ti del gover­no Sal­vi­ni a segui­re nel­lo stes­so sol­co, dise­gni­no una socie­tà che nel nome del deco­ro e di una sup­po­sta sicu­rez­za dichia­ri­no in real­tà guer­ra ai pove­ri e cri­mi­na­liz­zi­no con­di­zio­ni di disa­gio socia­le che avreb­be­ro biso­gno di tutt’altre soluzioni. 

Lo abbia­mo fat­to anche nel caso di Mila­no e del­la giun­ta di Sala. Oggi ci tro­via­mo a far­lo di fron­te a un via libe­ra al prov­ve­di­men­to del daspo urba­no di quel­la stes­sa giun­ta, a cui chie­dia­mo il riti­ro del­la delibera. 

Fir­ma­te la peti­zio­ne che abbia­mo lan­cia­to con le altre real­tà (par­ti­ti, asso­cia­zio­ni, cit­ta­di­ni e cit­ta­di­ne) che voglio­no fer­ma­re que­sto scem­pio, inu­til­men­te repres­si­vo e inefficace. 

Con­di­vi­dia­mo il comu­ni­ca­to stam­pa sot­to­scrit­to dai Comi­ta­ti di Pos­si­bi­le Milano.

«Che Ver­go­gna!
Met­te­re sul­lo stes­so pia­no par­cheg­gia­to­ri abu­si­vi, spac­cia­to­ri di stu­pe­fa­cen­ti, clo­chard e men­di­can­ti, è offen­si­vo e disgustoso.
San­zio­na­re chi chie­de l’elemosina o un pic­co­lo ven­di­to­re “abu­si­vo” fino a 300 euro è un’assurdità che rasen­ta il ridicolo.
Allon­ta­na­re chi mostra il lato sgra­de­vo­le del­la pover­tà in aree con­si­de­ra­te deci­si­ve per l’immagine di una cit­tà vin­cen­te è meschi­ni­tà allo sta­to puro e sot­tin­ten­de peral­tro che sem­mai… “vada­no nel­le peri­fe­rie”… con buo­na pace di ogni discor­so sull’attenzione ver­so di esse.
In ogni caso il prov­ve­di­men­to non potrà fun­zio­na­re. Rin­ver­di­rà l’epopea del­le gri­da man­zo­nia­ne. Quan­ti uomi­ni si dovran­no impegnare?
Per com­bat­te­re chi spac­cia, o chi eser­ci­ta abu­si­vi­smo com­mer­cia­le, chi pra­ti­ca mole­stie e vio­len­ze non ci sono già le leggi?
In real­tà dopo due anni di appro­fon­di­men­ti tec­ni­ci  e con­fron­ti, la giun­ta mene­ghi­na ha deci­so di pro­por­re l’ap­pli­ca­zio­ne del decre­to Min­ni­ti, rivi­sto da Sal­vi­ni nel 2018, per pure ragio­ni di pro­pa­gan­da. Ma ad un prez­zo trop­po caro spor­ca­re l’ imma­gi­ne del­la cit­tà che si è sem­pre volu­ta distin­gue­re come acco­glien­te e inclusiva.
Noi voglia­mo trac­cia­re un’al­tra stra­da e chie­dia­mo alla giun­ta comu­na­le il riti­ro del­la delibera».

Pos­si­bi­le Milano

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