Quaderni

Non ci adeguiamo alla pax fiscalis vaticana

Temia­mo che la nostra pre­ca­ria e amma­la­ta demo­cra­zia, che è fat­ta di isti­tu­zio­ni ma anche di con­tro­po­te­ri pre­zio­si come la stam­pa, abbia assor­bi­to la pax fisca­lis vati­ca­na nel suo dna. Sono fini­ti gli anti­cor­pi, for­se, ma noi non ci fac­cia­mo sco­rag­gia­re e assu­me­re­mo ini­zia­ti­ve anche ecla­tan­ti per denun­cia­re que­sto silen­zio sur­rea­le e dram­ma­ti­co su un tema di pub­bli­co inte­res­se come quel­lo che, soli­ta­ria­men­te e corag­gio­sa­men­te, abbia­mo sollevato.

Possibile: la laicità come metodo

Come ave­va­mo anti­ci­pa­to ieri, oggi la Came­ra si è pro­nun­cia­ta sul­la Con­ven­zio­ne in mate­ria fisca­le riguar­dan­te i rap­por­ti con il Vati­ca­no. Il risul­ta­to del­la vota­zio­ne, sia sul testo che sul­l’e­men­da­men­to pro­po­sto da Giu­sep­pe Civa­ti e Andrea Mae­stri, con­fer­ma il rischio di estin­zio­ne che minac­cia i depu­ta­ti laici.