Adesione è mobilitazione

Care pos­si­bi­li, cari possibili,

i nostri Sta­ti gene­ra­li dif­fu­si ripren­do­no il filo del nostro incon­tro di Par­ma, dove abbia­mo defi­ni­to alcu­ne linee di azio­ne alle qua­li ci sia­mo atte­nu­ti scru­po­lo­sa­men­te, sia per quan­to riguar­da le ele­zio­ni ammi­ni­stra­ti­ve, sia per quan­to riguar­da le scel­te del­la poli­ti­ca nazio­na­le.

Il siste­ma poli­ti­co è in evo­lu­zio­ne: gli stes­si che più ci rim­pro­ve­ra­va­no di ave­re lascia­to la mag­gio­ran­za, pur rima­nen­do in mag­gio­ran­za (va det­to), han­no cam­bia­to pro­fon­da­men­te opi­nio­ne: la dit­ta si è delo­ca­liz­za­ta.

L’esito scon­ta­to del­le pri­ma­rie por­te­rà a una nuo­va dia­spo­ra, come ave­va­mo pre­vi­sto: il Pri­mo Mag­gio del resto è una data più che sim­bo­li­ca, in rela­zio­ne a ciò che è acca­du­to negli ulti­mi anni.

Sia­mo già in cam­pa­gna elet­to­ra­le, una cam­pa­gna insie­me cul­tu­ra­le e poli­ti­ca, alme­no per noi. La nostra for­mu­la, il lavo­ro pro­gram­ma­ti­co del­la Costi­tuen­te, la coe­ren­za (ovve­ro la linea­ri­tà e la sin­ce­ri­tà) con cui abbia­mo lavo­ra­to in que­sti anni sono pre­zio­se e dob­bia­mo valo­riz­zar­le attra­ver­so la mobi­li­ta­zio­ne di tut­te e tut­ti noi, nel­le pros­si­me settimane.

Ade­sio­ne è mobi­li­ta­zio­ne, per noi: alla ricer­ca del­la par­te­ci­pa­zio­ne del­le cit­ta­di­ne e dei cittadini.

Vi pro­po­nia­mo un per­cor­so che riguar­da i temi per noi fon­da­men­ta­li degli inter­ven­ti in cam­po ener­ge­ti­co (#pri­ma­del­di­lu­vio), del supe­ra­men­to dei pri­vi­le­gi, del­la cam­pa­gna, ita­lia­na ed euro­pea, per­ché i gran­di grup­pi mul­ti­na­zio­na­li - attual­men­te elu­si­vi — paghi­no final­men­te le tas­se, per finan­zia­re la scuo­la e la ricerca.

A ciò asso­ce­re­mo il nostro lavo­ro su acco­glien­za e immi­gra­zio­ne e pro­se­gui­re­mo nel­la nostra cam­pa­gna per demo­cra­tiz­za­re le isti­tu­zio­ni ita­lia­ne e euro­pee, con il nostro lavo­ro ‘rico­sti­tuen­te’ che non si è mai interrotto.

Il nostro vuo­le esse­re un mes­sag­gio di eman­ci­pa­zio­ne dall’attuale sche­ma poli­ti­co, di oppo­ste tifo­se­rie, di par­ti­ti del­la nazio­ne che si rispec­chia­no e che si col­lo­ca­no al cen­tro del siste­ma politico.

A que­sto sche­ma non solo ci sot­tra­ia­mo ma pro­po­nia­mo una stra­da diver­sa, basa­ta sull’autonomia e sul­la liber­tà, su un pro­get­to di gover­no serio e lim­pi­do, su paro­le chia­re e ine­qui­vo­ca­bi­li. Pos­sia­mo far­lo cre­di­bil­men­te per­ché è la nostra sto­ria a dir­lo, sono le scel­te di que­sti anni. Que­sto lo dob­bia­mo riven­di­ca­re e ripe­te­re con orgo­glio, e a chi è delu­so e cer­ca quel­la coe­ren­za che nel­la poli­ti­ca non tro­va più dob­bia­mo dire che Pos­si­bi­le è il posto giu­sto dove sta­re, dove le deci­sio­ni si pren­do­no insie­me e dove l’op­por­tu­ni­smo, appun­to, non vin­ce sul­la coerenza.

Anche in un qua­dro di dia­lo­go e di col­la­bo­ra­zio­ne con le altre for­ze auto­no­me, come quel­lo su cui mi ave­te dato man­da­to duran­te gli Sta­ti Gene­ra­li di Par­ma, la nostra voca­zio­ne resta que­sta, e resta invariata.

Pre­pa­ra­re #gior­ni­mi­glio­ri, far­lo a par­ti­re dal­le #cose­di­fu­tu­ro, è da sem­pre la for­mu­la di Pos­si­bi­le, una for­mu­la neces­sa­ria, ma che solo il nostro impe­gno può ren­de­re con­cre­ta ed effi­ca­ce. Noi per pri­mi dob­bia­mo esser­ne con­sa­pe­vo­li e lavo­ra­re per­ché diven­ti patri­mo­nio comu­ne di quan­to andre­mo a pro­por­re al Pae­se nei pros­si­mi mesi.

Chie­do a tut­te e tut­ti voi di non per­der­ci in discus­sio­ni astrat­te e in ragio­na­men­ti poli­ti­ci­sti­ci, ma di con­cen­trar­ci sul­le ‘cose’ che ci stan­no a cuo­re e sul­le azio­ni per dif­fon­der­le: per un’Italia lai­ca e repub­bli­ca­na in cui l’uguaglianza tor­ni a esse­re pro­ta­go­ni­sta.

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