costituente delle idee
In attesa che con il Primo Maggio altri traggano le conclusioni della vicenda del Pd e aspettando che si sciolga…
Care possibili, cari possibili, i nostri Stati generali diffusi riprendono il filo del nostro incontro di Parma, dove abbiamo definito…
La Costituente delle idee riparte, invitando tutti i soggetti interessati a scrivere insieme, con generosità, il nostro progetto elettorale. La…
“Italia e Costituzione”, questo il grido che si levava a Cosenza nel 1844 nel moto anti-borbonico a cui si unirono…
Metà elaborazione, metà mobilitazione: questo il programma. Come andare in palestra, ma per esercitarsi in qualcosa di nuovo e di collettivo: #cosedifuturo, insomma. Inviteremo tutti i soggetti interessati: chi vorrà partecipare, lo farà alla pari. Saremo ospiti nel senso migliore e più concreto del termine, dando a tutti la possibilità di partecipare, di intervenire e di decidere. Con la stessa logica del tour ricostituente, i parlamentari e gli esperti che daranno la loro disponibilità raggiungeranno i comitati per discutere e per programmare insieme soluzioni di governo e iniziative di partecipazione popolare.
Ci siamo posti l’obiettivo di capire, a più di un anno dall’entrata in vigore della “Buona scuola”, quali siano state le ricadute della riforma sulla vita dei cittadini italiani, o almeno di quali essi siano consapevoli.
Si apriranno alle 16 di venerdì 24 febbraio, presso lo spazio “Roma Eventi”, i lavori della “Costituente delle idee” indetta da Possibile. Una maratona di tre giorni che ospiterà sul palco oltre 120 interventi intorno ai temi centrali della democrazia, del lavoro, dell’immigrazione, dell’ambiente e della laicità dello stato. Tra gli ospiti, Visco, Pasquino, Boccia, Marcon, Zaccaria, Imposimato e molti altri.
Dopo giorni e giorni dibattiti i cui protagonisti stessi dicono di temere che non li capisca più nessuno, facciamo loro un invito a scampare quel pericolo, e a venire venerdì, sabato e domenica a Roma a discutere alla Costituente delle idee che stiamo organizzando. Discutere di cose da fare, di progetti, di cose che riguardano tutti gli italiani e che in quanto tali gli italiani, appunto, possono capire un po’ di più: ovvero, chiamandole col loro nome, le questioni del lavoro, le tasse, la salute, la democrazia, l’ambiente, i diritti. Cose che si capiscono: le cose sulle quali bisognerebbe mettersi al lavoro per costruire, come diciamo da tempo, un progetto di governo.
Non sentirete comizi, non sentirete parole urlate, non sentirete appelli all’unità e minacce di scissione. Ma analisi, studi, dati, proposte, esperienze, con l’obiettivo di costruire un programma di governo nel segno dell’uguaglianza, e che ciascuno di noi si impegna a rappresentare e attuare.
Si tratta di un primo ma importante tassello di riforme istituzionali che – come diciamo sempre – non passano solo attraverso la Costituzione (che pure può richiedere singoli aggiornamenti o miglioramenti): dalla legge elettorale a quella sul conflitto di interessi, alla revisione di alcune incompatibilità e ineleggibilità, per assicurare una maggiore trasparenza e un effettivo svolgimento delle funzioni pubbliche con disciplina e onore.
Non ipotesi, proposte di legge. Non comizi, analisi. Non provocazioni, spiegazioni. Un lavoro che poi proseguirà, in Parlamento, in un think tank, in un percorso attraverso le nostre comunità: metà elaborazione, metà mobilitazione. Sulla base di proposte di legge, precise e articolate, messe a disposizione dell’opinione pubblica, prima di diventare un programma elettorale.
Possibile metterà la sala, l’organizzazione, il lavoro già svolto fin dalla sua fondazione, i contributi ricevuti e già discussi e approvati. Agli altri chiediamo di fare lo stesso, casa nostra è casa loro.
Io ti do un premio alla coalizione, ma tu mi dai un voto a giugno. Ti concedo un proporzionale, ma…
Come diceva Cuore quando organizzava le sue feste, «astenersi suonatori di bongo». Nel nostro caso astenersi da supercazzole (termine tecnico), interventi generici, toni da comizio o appelli indistinti. Chi vuole partecipare e intervenire è pregato (letteralmente) di preparare un testo scritto, una traccia, una bozza, di fornire fonti ufficiali e di indicare soluzioni confrontabili.
Oggi è lunedì, giorno dispari, quindi si vota a brevissimo, forse in aprile, al massimo in giugno. Domani, giorno pari,…
Possibile propone un percorso culturale prima che elettorale che muove non da oggi. Muove dal lavoro progettuale coordinato dal Comitato scientifico, che Possibile è anche l’unico soggetto politico ad avere introdotto nel proprio Statuto. Alla ricerca non solo di parole d’ordine (per noi quella fondamentale è uguaglianza) ma anche dalla possibilità di declinarle in progetti credibili, sostenibili e definibili in un corpus legislativo che sia coerente e pronto all’uso. Un lavoro che sappiamo parziale e insufficiente e che infatti rilanciamo dal 24 al 26 febbraio, a Roma, in occasione della tre giorni dedicata alla Costituente delle idee.