sinistra

Per costruire insieme una proposta programmatica, politica, culturale

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1493718792049{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]L’attualità poli­ti­ca ci resti­tui­sce, anco­ra una vol­ta, uno sce­na­rio in cui l’u­ni­ca pro­po­sta pos­si­bi­le sem­bra­no esse­re le lar­ghe inte­se, basa­te su accor­di inter­ni al ceto poli­ti­co, inca­pa­ci di rap­pre­sen­ta­re alcun­ché, ma capa­ci, come sem­pre, di tro­va­re spa­zio e posti mol­to vici­ni al pote­re. Di fron­te a una poli­ti­ca che diven­ta esclu­si­va­men­te gestione …

Per costrui­re insie­me una pro­po­sta pro­gram­ma­ti­ca, poli­ti­ca, cul­tu­ra­le Leg­gi altro »

L’invito-proposta a Pier Luigi e a tutte e tutti voi

Solo par­ten­do dal­le ‘cose’ si resti­tui­sce digni­tà alla paro­la sini­stra, dan­do­le signi­fi­ca­ti nuo­vi sen­za tra­dir­la. Solo con un meto­do rigo­ro­so si dan­no rispo­ste pun­tua­li alla cit­ta­di­nan­za, rap­pre­sen­tan­do­la il più com­piu­ta­men­te pos­si­bi­le. Solo con un pro­fi­lo alto si dà valo­re alla Repubblica.

«La mozione dell’addio», seconda mozione congressuale

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1491396383202{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Si è da poco con­clu­sa la fase riser­va­ta agli iscrit­ti del con­gres­so del Par­ti­to Demo­cra­ti­co. Farem­mo volen­tie­ri a meno di occu­par­ci di que­sto argo­men­to, non solo per­ché l’argomento ci riguar­da poco, ma anche per­ché è dav­ve­ro dif­fi­ci­le con­si­de­rar­lo appas­sio­nan­te. Visto che però gli appel­li all’unità del cen­tro­si­ni­stra non accen­na­no a pla­car­si, crediamo …

«La mozio­ne dell’addio», secon­da mozio­ne con­gres­sua­le Leg­gi altro »

Una sinistra inclusiva e accogliente. Come il decreto Minniti?

La Pre­si­den­te del­la Came­ra Lau­ra Bol­dri­ni sogna una sini­stra di gover­no labu­ri­sta, euro­pei­sta, ambien­ta­li­sta, fem­mi­ni­sta e soli­da­le. Anche noi. Pro­prio per­ché voglia­mo una sini­stra labu­ri­sta abbia­mo scel­to di lavo­ra­re a un pro­get­to alter­na­ti­vo a una mag­gio­ran­za che che ci ha rega­la­to il Jobs Act, a un par­ti­to che espri­me uno dei mini­stri del lavo­ro più incapaci …

Una sini­stra inclu­si­va e acco­glien­te. Come il decre­to Min­ni­ti? Leg­gi altro »

Tulipano rosso – la sinistra olandese e le elezioni/2

Con­ti­nuia­mo il nostro viag­gio nel­la sini­stra olan­de­se a ormai meno di un mese dal­le ele­zio­ni per par­la­re del­la Groen Links (Sini­stra Ver­de). La Groen­Links è sta­ta fon­da­ta nel 1990. Il par­ti­to deri­va dal­la fusio­ne tra il Par­ti­to Poli­ti­co Radi­ca­le, il Par­ti­to Socia­li­sta Paci­fi­sta, il Par­ti­to Comu­ni­sta d’O­lan­da e il Par­ti­to Popo­la­re Evan­ge­li­co. Al suo debut­to par­la­men­ta­re il par­ti­to otten­ne 6 seg­gi. Suc­ces­si­va­men­te il nume­ro dei seg­gi otte­nu­ti ha flut­tua­to tra 11 (1998) e il record nega­ti­vo alle ulti­me ele­zio­ni di 4 seg­gi (2012). Gli ulti­mi son­dag­gi dan­no il par­ti­to in pro­met­ten­te rimon­ta tra 16 e 18 seg­gi (cir­ca l’11% dei con­sen­si elettorali).

«Tutto molto interessante»

Ci sono gli scis­sio­ni­sti, i pon­tie­ri, i media­to­ri, Orlan­do che vuo­le la con­fe­ren­za pro­gram­ma­ti­ca, Bar­ca che apprez­za, i gio­va­ni tur­chi che si divi­do­no, i vec­chi otto­ma­ni che si riu­ni­sco­no, Orfi­ni che reg­ge, Ren­zi che acce­le­ra, Del­rio che fre­na, Fran­ce­schi­ni che si tie­ne, le tele­fo­na­te, i fuo­ri onda, i capi­li­sta, ecce­te­ra, ecce­te­ra, ecce­te­ra. Insom­ma, «tut­to mol­to inte­res­san­te», per dir­la con una hit dan­ce del momento.

Il tutto e il nulla

Se tut­to è cal­co­lo fin dal­l’i­ni­zio, e si tra­scu­ra­no le que­stio­ni di fon­do, la sostan­za del­le pro­po­ste, le pro­mes­se man­ca­te, il cal­co­lo si rove­scia imme­dia­ta­men­te. È suc­ces­so in Fran­cia: Valls, una del­le cami­cie bian­che del­la ker­mes­se ren­zia­na di qual­che tem­po fa, ha per­so, ben­ché si pre­sen­tas­se come quel­lo più in gra­do di vin­ce­re, di par­la­re al cen­tro, di tene­re quel­la ragio­ne­vo­le ambi­gui­tà che con­sen­te di fare all’ap­pel­lo ai voti uti­li. Solo che non sono uti­li, e lo han­no già dimo­stra­to negli anni di gover­no del­le cami­cie bian­che. E rischia­no di non esser­ci nem­me­no i voti.

La teoria di Gilioli e la pratica di Possibile

C’e­ra una vol­ta su Rol­ling Sto­ne una diver­ten­te rubri­ca di stron­ca­tu­re tenu­ta da uno dei Gialappa’s, Gior­gio Ghe­rar­duc­ci, che non essen­do in real­tà dav­ve­ro esper­to di alcun­ché si inti­to­la­va, con autoi­ro­nia ammi­re­vo­le, “Dal­l’al­to di sto ca##o”. È un tito­lo che dovrem­mo dar­ci in tan­ti, che scri­via­mo sul web, come moni­to a noi stes­si, e che ulti­ma­men­te vie­ne spes­so in men­te leg­gen­do i fre­quen­ti post che Ales­san­dro Gilio­li dedi­ca alla sinistra.