Politica

L’invito-proposta a Pier Luigi e a tutte e tutti voi

Solo par­ten­do dal­le ‘cose’ si resti­tui­sce digni­tà alla paro­la sini­stra, dan­do­le signi­fi­ca­ti nuo­vi sen­za tra­dir­la. Solo con un meto­do rigo­ro­so si dan­no rispo­ste pun­tua­li alla cit­ta­di­nan­za, rap­pre­sen­tan­do­la il più com­piu­ta­men­te pos­si­bi­le. Solo con un pro­fi­lo alto si dà valo­re alla Repubblica.

Un mondo più bello, senza accorgercene

La fol­le idea dei comi­ta­ti del­le Mar­che di Pos­si­bi­le: far diven­ta­re una vec­chia offi­ci­na un’of­fi­ci­na socia­le e soli­da­le, che offra ser­vi­zi, occa­sio­ni di for­ma­zio­ne e un aiu­to con­cre­to. Ci sarà un magaz­zi­no in cui rac­co­glie­re beni di pri­ma neces­si­tà da desti­na­re a chi si tro­va in in momen­to di dif­fi­col­tà, uno spa­zio per i gio­chi e per i com­pi­ti, un pedia­tra, una coun­se­lor. Ci sarà poi ovvia­men­te spa­zio per lo stu­dio e l’e­la­bo­ra­zio­ne poli­ti­ca, per le ini­zia­ti­ve, per la con­vi­via­li­tà. Ci sarà anche la scuo­la di orto e la pos­si­bi­li­tà di col­ti­var­si i pro­pri pro­dot­ti, insie­me a tan­te altre idee si affac­cia­no per sfrut­ta­re l’e­ste­so ter­re­no intor­no all’officina.

Classe dirigente, think tank, progetto di governo

Pos­si­bi­le pro­po­ne un per­cor­so cul­tu­ra­le pri­ma che elet­to­ra­le che muo­ve non da oggi. Muo­ve dal lavo­ro pro­get­tua­le coor­di­na­to dal Comi­ta­to scien­ti­fi­co, che Pos­si­bi­le è anche l’unico sog­get­to poli­ti­co ad ave­re intro­dot­to nel pro­prio Sta­tu­to. Alla ricer­ca non solo di paro­le d’ordine (per noi quel­la fon­da­men­ta­le è ugua­glian­za) ma anche dal­la pos­si­bi­li­tà di decli­nar­le in pro­get­ti cre­di­bi­li, soste­ni­bi­li e defi­ni­bi­li in un cor­pus legi­sla­ti­vo che sia coe­ren­te e pron­to all’uso. Un lavo­ro che sap­pia­mo par­zia­le e insuf­fi­cien­te e che infat­ti rilan­cia­mo dal 24 al 26 feb­bra­io, a Roma, in occa­sio­ne del­la tre gior­ni dedi­ca­ta alla Costi­tuen­te del­le idee.

«I politici pensano solo alla legge elettorale». Lo scrive Renzi. Giuro.

Mat­teo Ren­zi (che rin­ghia con­trat­to nel­le sue solip­si­sti­che ven­det­te come rac­con­ta­no oggi tut­ti i gior­na­li) fin­ge di non esse­re la stes­sa per­so­na che è riu­sci­to a fran­tu­ma­re il Pae­se, si dimen­ti­ca di esse­re segre­ta­rio del più gran­de par­ti­to del Pae­se (par­ti­to in dis­so­lu­zio­ne, com’è nel­le sue cor­de di idea di coman­do) e si lan­ce­rà in un’e­sal­tan­te cam­pa­gna elet­to­ra­le basa­ta sul­la per­di­ta di memo­ria a bre­ve termine.

La “panchina lunga” che può cambiare la politica

Così stia­mo pro­ce­den­do noi, di Pos­si­bi­le, cer­can­do quel­la «pan­chi­na lun­ga» che fino­ra è man­ca­ta. Che non è com­po­sta solo da addet­ti ai lavo­ri, né sol­tan­to da atti­vi­sti, né esclu­si­va­men­te da iscrit­ti a que­sto o a quel par­ti­to, ma anche da sem­pli­ci cit­ta­di­ni, che han­no matu­ra­to una com­pe­ten­za, che cono­sco­no il pro­prio lavo­ro, che pos­so­no discu­te­re con i pri­mi del­la com­ples­si­tà che ci tro­via­mo ad affron­ta­re, sen­za sem­pli­fi­car­la in slo­gan e scor­cia­to­ie, sen­za striz­za­ti­ne d’oc­chio, sen­za bonus tipo lot­te­ria Ita­lia, ma con un dise­gno com­ples­si­vo. Met­ten­do a con­fron­to espe­rien­ze diver­se, affron­tan­do le que­stio­ne con i nume­ri e con i dati, entran­do in quel famo­so meri­to di cui tut­ti par­la­no mol­to e ‘pra­ti­ca­no’ poco.

Il manifesto e la costituente all’islandese

Scri­via­mo un mani­fe­sto pre­ci­so e pun­tua­le, con chi vor­rà par­te­ci­pa­re. Rac­co­glia­mo idee e pro­po­ste da par­te di chi le vuo­le discu­te­re con noi. Valu­tia­mo­le insie­me sot­to il pro­fi­lo del­la loro soste­ni­bi­li­tà e coe­ren­za. Sot­to­po­nia­mo il risul­ta­to a una veri­fi­ca demo­cra­ti­ca, una sor­ta di assem­blea costi­tuen­te del­le idee e del­le proposte.

Organizzare l’eresia, tesserandosi

Se sie­te una deci­na di per­so­ne con la voglia di appli­ca­re la Costi­tu­zio­ne sie­te un comi­ta­to Pos­si­bi­le. La poli­ti­ca si com­men­ta, si cri­ti­ca ma soprat­tut­to si pra­ti­ca. Pen­sa­te­ci. Noi vi aspettiamo.

Una politica a misura di bambino

Esi­sto­no già pro­get­ti che si muo­vo­no in que­sto sen­so: se ne occu­pa l’Unicef, pri­ma di tut­ti, attra­ver­so la pro­mo­zio­ne del­le “Cit­tà ami­che del­le bam­bi­ne e dei bam­bi­ni”. Il ten­ta­ti­vo è quel­lo, costan­te, di ren­de­re con­cre­ta la Con­ven­zio­ne Onu del 1989 sui dirit­ti dell’infanzia, che rap­pre­sen­ta anco­ra oggi la sfi­da degli Sta­ti e degli enti loca­li a rico­no­sce­re i bam­bi­ni non solo come ogget­to di tute­la e assi­sten­za ma anche come sog­get­to di dirit­to, e quin­di tito­la­re di dirit­ti in pri­ma per­so­na: civi­li, poli­ti­ci, eco­no­mi­ci, socia­li e culturali.

Auguri Possibili

Sono cre­sciu­to con la per­du­ran­te sen­sa­zio­ne che mi voles­se­ro con­vin­ce­re che l’an­ni­chil­men­to fos­se il modo miglio­re per sta­re tran­quil­li: l’i­na­zio­ne come pro­te­zio­ne natu­ra­le per la sere­ni­tà nostra, dei nostri figli, del­la nostra fami­glia e del­le nostre posizioni.

Alleanza con le cose

Ci voglia­mo allea­re con la socie­tà, con le sue com­pe­ten­ze, con il suo impe­gno, con il sen­so di futu­ro di chi ha a cuo­re gli ita­lia­ni di oggi e soprat­tut­to quel­li di doma­ni. Voglia­mo allear­ci con voi, con te. Dare la pos­si­bi­li­tà di par­te­ci­pa­re a una pro­fon­da tra­sfor­ma­zio­ne, pie­na di alter­na­ti­va e di opportunità.