matrimonio egualitario

Anno Domini 2017

Il 17 mag­gio ser­ve a ricor­dar­ci e a ricor­da­re che la bat­ta­glia dei dirit­ti e con­tro ogni discri­mi­na­zio­ne è una bat­ta­glia di tut­te e tut­ti per­ché uno sta­to di dirit­to è tale se la leg­ge rico­no­sce ugua­glian­za in dirit­ti, liber­tà, tute­le e pos­si­bi­li­tà a tut­ti i suoi cittadini

La giurisprudenza colma il vuoto della politica sulle famiglie omogenitoriali

In que­sti anni, la magi­stra­tu­ra e i tri­bu­na­li, con sen­ten­ze poten­tis­si­me e dal gran­de valo­re civi­le, han­no supe­ra­to i bal­bet­tii, le insi­cu­rez­ze, le inde­ci­sio­ni, le pau­re e i meri cal­co­li di con­sen­so elet­to­ra­le che atta­na­glia­va­no – e atta­na­glia­no — il Par­la­men­to, dimo­stran­do come la gran­de assen­te dal pano­ra­ma poli­ti­co nazio­na­le sia la politica.

Stessi diritti significa matrimonio egualitario

«Brea­king news: stes­si dirit­ti signi­fi­ca Matri­mo­nio Egua­li­ta­rio, non unio­ni civi­li che esclu­do­no le Fami­glie Arco­ba­le­no». Que­sto sareb­be l’sms che Pos­si­bi­le potreb­be invia­re in rispo­sta al Sot­to­se­gre­ta­rio Scal­fa­rot­to che rispon­de a Croz­za e al suo inter­ro­ga­ti­vo “Cosa rima­ne del Gover­no Renzi?”.

Per i diritti di tutti c’è ancora molto da fare

Sia per il matri­mo­nio egua­li­ta­rio che per la ste­p­child, ma più in gene­ra­le per l’omogenitorialità e l’adozione per tut­ti, ci sono ulte­rio­ri pas­si in avan­ti da fare. Ai poli­ti­ci che ver­ran­no è desti­na­to affron­ta­re, e risol­ve­re, il nodo del­la pie­na ugua­glian­za dei cit­ta­di­ni esten­den­do il matri­mo­nio anche alle cop­pie di per­so­ne del­lo stes­so ses­so e ridi­se­gnan­do la leg­ge per le adozioni.

Il superamento delle disuguaglianze che non consente eccezioni

Sia­mo da anni schie­ra­ti per i matri­mo­ni egua­li­ta­ri. Pen­sia­mo che non si pos­sa­no rico­no­sce­re dirit­ti a metà, sul­la base di pre­giu­di­zi che con­ti­nua­no a vive­re anche dopo l’ap­pro­va­zio­ne del­la leg­ge Cirin­nà, che fin dal pri­mo arti­co­lo chia­ri­sce che si trat­ta di unio­ni di serie B rispet­to a quel­le ete­ro­ses­sua­li. Una leg­ge che toglie l’ob­bli­go di fedel­tà per la stes­sa sba­glia­ta ragio­ne e che — cosa anco­ra più gra­ve — non inter­vie­ne sul rico­no­sci­men­to dei bam­bi­ni che in quel­le fami­glie vivono.