Il tempo in cui tutti i diritti erano irrinunciabili (secondo il PD)

Quel tempo erano le prime settimane del febbraio 2016, finché il maxiemendamento al disegno di legge "Cirinnà" sulle unioni civili non spazzò via la stepchild adoption (adozione del figliastro) e l'obbligo di fedeltà.

Quel tem­po era­no le pri­me set­ti­ma­ne del feb­bra­io 2016, fin­ché il maxie­men­da­men­to al dise­gno di leg­ge “Cirin­nà” sul­le unio­ni civi­li non spaz­zò via la ste­p­child adop­tion (ado­zio­ne del figlia­stro) e l’ob­bli­go di fedeltà.

Repub­bli­ca, 2 feb­bra­io 2016:

Schermata 2016-05-11 alle 11.56.09

E per l’oc­ca­sio­ne Moni­ca Cirin­nà dichiarava:

Que­sta quar­ta ver­sio­ne del ddl è già una sin­te­si mode­ra­ta e altre media­zio­ni potreb­be­ro favo­ri­re discri­mi­na­zio­ni. Ho vis­su­to sul­la mia pel­le gli effet­ti di un dibat­ti­to avve­le­na­to fin dall’inizio.

E sem­pre Moni­ca Cirin­nà, l’8 febbraio:

Schermata 2016-05-11 alle 12.05.50

Cor­rie­re, 8 feb­bra­io 2016:

Schermata 2016-05-11 alle 12.02.52

Ed Etto­re Rosa­to, capo­grup­po PD alla Came­ra, all’interno:

La linea del Pd è sem­pre la stes­sa e non con­tem­pla nean­che l’ipotesi del­lo stral­cio del­la ste­p­child adop­tion. Si lavo­ra per una mag­gio­ran­za par­la­men­ta­re che appro­vi il testo. Le leg­gi entra­no in Par­la­men­to in un modo ed esco­no con del­le modi­fi­che. Ma la linea del Pd resta sem­pre la stes­sa. Le deci­sio­ni dei Cin­que Stel­le non han­no modi­fi­ca­to nien­te, i Cin­que Stel­le sono inaf­fi­da­bi­li e tali restano.

16 feb­bra­io 2016, Danie­le Viot­ti, euro­par­la­men­ta­re PD:

Repub­bli­ca, 17 feb­bra­io:

Schermata 2016-05-11 alle 12.13.18

L’E­spres­so, 18 feb­bra­io 2016:

Schermata 2016-05-11 alle 11.58.09

La paro­la stral­cio è una bestemmia.

Dichia­ra­va il sot­to­se­gre­ta­rio alla Pre­si­den­za del Con­si­glio Lucia­no Piz­zet­ti.

Sul­le unio­ni civi­li mi aspet­to da Ren­zi la stes­sa deter­mi­na­zio­ne avu­ta su leg­ge elet­to­ra­le e jobs act. Basta aspet­ta­re. La ste­p­child è irrinunciabile.

Dichia­ra­va Rober­to Spe­ran­za.

Poi arri­vò il maxie­men­da­men­to, i soli­ti accor­di con la destra, e i dirit­ti non furo­no più diritti.

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