Anno Domini 2017

Il 17 maggio serve a ricordarci e a ricordare che la battaglia dei diritti e contro ogni discriminazione è una battaglia di tutte e tutti perché uno stato di diritto è tale se la legge riconosce uguaglianza in diritti, libertà, tutele e possibilità a tutti i suoi cittadini

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1495002525712{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]A Reg­gio Emi­lia, in vista dei Gay Pri­de, si orga­niz­za una Pro­ces­sio­ne di Ripa­ra­zio­ne Pub­bli­ca. In altre real­tà i Comu­ni, anche quel­li che sono gover­na­ti da giun­te di cen­tro­si­ni­stra, nega­no i patro­ci­ni alle ini­zia­ti­ve dell’orgoglio LGBT, per i moti­vi più ete­ro­ge­nei, dall’ostentazione ecces­si­va al fat­to che non sia­no rico­no­sciu­te come mani­fe­sta­zio­ni istituzionali.

Sem­pre in que­sto stes­so anno in Cece­nia apro­no dei cam­pi di rie­du­ca­zio­ne per omo­ses­sua­li o pre­sun­ti tali. Dai rac­con­ti di chi li ha vis­su­ti emer­go­no vivi­de le imma­gi­ni di vio­len­ze che cal­pe­sta­no non solo la digni­tà ma anche i dirit­ti uma­ni. Sul­la que­stio­ne si stan­no espri­men­do diver­si lea­der euro­pei tra cui Ange­la Mer­kel e The­re­sa May; spe­ria­mo che anche il nostro Gover­no deci­da pre­sto di far sen­ti­re la pro­pria voce con­si­de­ra­to anche che l’attivista dell’associazione radi­ca­le “Cer­ti Dirit­ti”, Yuri Gua­ia­na, è sta­to arre­sta­to (e poi rila­scia­to) per un gior­no in Rus­sia quan­do si è pre­sen­ta­to insie­me all’associazione ALL OUT per con­se­gna­re una peti­zio­ne che chie­de­va il rispet­to dei dirit­ti uma­ni fon­da­men­ta­li in Cecenia.

Solo qual­che gior­no fa si par­la­va, nel­la nar­ra­zio­ne di una cer­ta stam­pa, del “flop” del­le Unio­ni civi­li ad un anno dall’entrata in vigo­re del­la leg­ge. Una discus­sio­ne sur­rea­le, come se i dirit­ti si pesas­se­ro sul­la bilan­cia, ren­den­do­li una mer­ce, sper­so­na­liz­zan­do il fat­to che die­tro ogni dirit­to ci sono per­so­ne, con la loro sto­ria e la loro dignità.

La que­stio­ne dei dirit­ti e vice­ver­sa del con­tra­sto ad ogni feno­me­no di odio e discri­mi­na­zio­ni (due fac­ce del­la stes­sa meda­glia, o meglio bat­ta­glia) non pos­so­no esse­re tra loro sle­ga­te ma devo­no anda­re avan­ti di pari pas­so. Come si può pen­sa­re anco­ra oggi che ci sia qual­co­sa da ripa­ra­re nel­le per­so­ne LGBT, come si può pen­sa­re di resta­re in silen­zio davan­ti a quel­lo che suc­ce­de alle por­te del nostro Pae­se o dell’Europa? E su que­sti temi come pos­sia­mo pen­sa­re di inne­sca­re una bat­ta­glia nor­ma­ti­va che non sia anche rivo­lu­zio­ne culturale?

Anche que­st’an­no il 17 mag­gio, gior­na­ta inter­na­zio­na­le con­tro l’omofobia, la bifo­bia e la tran­sfo­bia, è arri­va­to. Anche que­sto anno il nostro Pae­se regi­stre­rà il vuo­to nor­ma­ti­vo che lascia indi­fe­si i cit­ta­di­ni LGBT da cri­mi­ni di odio e discri­mi­na­zio­ne.

Abbia­mo soste­nu­to la bat­ta­glia di Ompha­los in Umbria che da 10 anni chie­de­va una leg­ge regio­na­le su que­sti temi e sia­mo feli­ci che alla fine, tra mil­le osta­co­li e rin­vii, si sia appro­va­ta que­sta nor­ma di civil­tà. Spe­ria­mo che in ogni Regio­ne si legi­fe­ri in tal sen­so per pro­muo­ve­re una cul­tu­ra del­la diver­si­tà basa­ta sul­la cono­scen­za, sul rispet­to ma soprat­tut­to sul­la con­dan­na deci­sa e sen­za ali­bi di ogni com­por­ta­men­to vio­len­to e discri­mi­na­to­rio e che que­sto ser­va come stru­men­to di pres­sio­ne per il Par­la­men­to per rimet­te­re mano, seria­men­te, alla Leg­ge Man­ci­no amplian­do­la anche a que­ste fat­ti­spe­cie.

Un pia­no serio e nazio­na­le di con­tra­sto alle discri­mi­na­zio­ni per orien­ta­men­to ses­sua­le ed iden­ti­tà di gene­re non può pre­scin­de­re da un’azione cul­tu­ra­le e for­ma­ti­va che par­te dal­le nuo­ve gene­ra­zio­ni per pre­ve­ni­re ed argi­na­re quei pri­mi feno­me­ni di bul­li­smo che spes­so han­no chia­ri rife­ri­men­ti all’omotransfobia. Anche su que­sto si può e si deve fare di più par­ten­do dall’ottimo lavo­ro che tan­te real­tà asso­cia­ti­ve stan­no facen­do in Italia.

Il nostro Pae­se ha tan­ta stra­da da fare per rag­giun­ge­re gli stan­dard rico­no­sciu­ti dal­le real­tà più avan­za­te d’Europa e del mon­do. Un per­cor­so che pas­sa dal con­tra­sto alle discri­mi­na­zio­ni ma anche dal­la cul­tu­ra; dai dirit­ti ma anche da un dibat­ti­to serio sul­la lai­ci­tà. Lai­ci­tà, que­sta sco­no­sciu­ta in Ita­lia dove trop­po spes­so ci si dimen­ti­ca che “Lo Sta­to e la Chie­sa cat­to­li­ca sono, cia­scu­no nel pro­prio ordi­ne, indi­pen­den­ti e sovra­ni” (arti­co­lo 7 del­la Costituzione).

Il 17 mag­gio ser­ve a ricor­dar­ci e a ricor­da­re che la bat­ta­glia dei dirit­ti e con­tro ogni discri­mi­na­zio­ne è una bat­ta­glia di tut­te e tut­ti per­ché uno sta­to di dirit­to è tale se la leg­ge rico­no­sce ugua­glian­za in dirit­ti, liber­tà, tute­le e pos­si­bi­li­tà a tut­ti i suoi cit­ta­di­ni. Ce lo dimen­ti­chia­mo trop­po spes­so lascian­do sola la comu­ni­tà LGBT nel­la lot­ta per la costru­zio­ne di un Pae­se più giu­sto; dimen­ti­chia­mo, sen­za ren­der­ce­ne nem­me­no più con­to, che il loro Pae­se è anche il nostro.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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