Elezioni

Taranto: con Vincenzo Fornaro per il rilancio culturale, turistico e umano della città

La sfi­da è ambi­zio­sa ed il tem­po è poco; non riu­scia­mo però a non imma­gi­na­re una cit­tà “nor­ma­le” dove fun­zio­ni­no i mez­zi pub­bli­ci, dove la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta diven­ti meto­do rigo­ro­so di rispet­to ambien­ta­le oltre che occa­sio­ne di rispar­mio, la cui risor­sa più impor­tan­te, il mare, sia cer­to vola­no eco­no­mi­co, in cui la for­ma­zio­ne e la scuo­la rap­pre­sen­ti­no il fio­re all’occhiello di una poli­ti­ca aper­ta alla col­la­bo­ra­zio­ne ed al con­fron­to e tan­to altro ancora.

Tulipano rosso – La sinistra olandese e le elezioni/3

Dopo il Par­ti­to del Lavo­ro e la Groen­links, nel­l’ul­ti­ma tap­pa del nostro viag­gio nel­la sini­stra olan­de­se ci occu­pia­mo del Par­ti­to Socia­li­sta (SP), che si pro­po­ne come il par­ti­to del­la “heem”, un ter­mi­ne tra­du­ci­bi­le in ita­lia­no in modo for­se ina­de­gua­to come “comu­ni­tà di appar­te­nen­za”, un luo­go cioè dove gli “altri” non sono visti come dei con­cor­ren­ti ma piut­to­sto come dei vici­ni o dei col­le­ghi e dove chi vuo­le entra­re è il ben­ve­nu­to pur­ché collabori.

Tulipano rosso – la sinistra olandese e le elezioni/2

Con­ti­nuia­mo il nostro viag­gio nel­la sini­stra olan­de­se a ormai meno di un mese dal­le ele­zio­ni per par­la­re del­la Groen Links (Sini­stra Ver­de). La Groen­Links è sta­ta fon­da­ta nel 1990. Il par­ti­to deri­va dal­la fusio­ne tra il Par­ti­to Poli­ti­co Radi­ca­le, il Par­ti­to Socia­li­sta Paci­fi­sta, il Par­ti­to Comu­ni­sta d’O­lan­da e il Par­ti­to Popo­la­re Evan­ge­li­co. Al suo debut­to par­la­men­ta­re il par­ti­to otten­ne 6 seg­gi. Suc­ces­si­va­men­te il nume­ro dei seg­gi otte­nu­ti ha flut­tua­to tra 11 (1998) e il record nega­ti­vo alle ulti­me ele­zio­ni di 4 seg­gi (2012). Gli ulti­mi son­dag­gi dan­no il par­ti­to in pro­met­ten­te rimon­ta tra 16 e 18 seg­gi (cir­ca l’11% dei con­sen­si elettorali).

La campagna elettorale culturale

Men­tre i gran­di grup­pi deci­do­no quan­do e come si andrà a vota­re, mez­zo par­ti­to del gover­no si inter­ro­ga se lascia­re il gover­no ovve­ro il par­ti­to, cam­bia­mo pro­prio modo di pen­sa­re alla poli­ti­ca, resti­tuen­do­la alla sostan­za di cui dovreb­be occu­par­si: come ren­de­re soste­ni­bi­le la vita del­le per­so­ne (arti­co­lo 3), come far paga­re le tas­se alle mul­ti­na­zio­na­li (che non le paga­no) in una cor­ret­ta pro­por­zio­ne e pro­gres­si­vi­tà (arti­co­lo 53), come rispet­ta­re il lavo­ro e una paga digni­to­sa per tut­ti e tut­te (arti­co­lo 36), come gesti­re l’ac­co­glien­za in modo rigo­ro­so e com­pa­ti­bi­le con il benes­se­re di tut­ti (risa­len­do alle cau­se, arti­co­lo 10 ma anche 11), come fare in modo che la tec­no­lo­gia ci aiu­ti a pre­ser­va­re la bel­lez­za (arti­co­lo 9). E avan­ti così, arti­co­lo per arti­co­lo, pun­to per pun­to, in un cata­lo­go illu­stra­to del­le cose che farem­mo al posto di quel­le che vediamo.

«I politici pensano solo alla legge elettorale». Lo scrive Renzi. Giuro.

Mat­teo Ren­zi (che rin­ghia con­trat­to nel­le sue solip­si­sti­che ven­det­te come rac­con­ta­no oggi tut­ti i gior­na­li) fin­ge di non esse­re la stes­sa per­so­na che è riu­sci­to a fran­tu­ma­re il Pae­se, si dimen­ti­ca di esse­re segre­ta­rio del più gran­de par­ti­to del Pae­se (par­ti­to in dis­so­lu­zio­ne, com’è nel­le sue cor­de di idea di coman­do) e si lan­ce­rà in un’e­sal­tan­te cam­pa­gna elet­to­ra­le basa­ta sul­la per­di­ta di memo­ria a bre­ve termine.

Il dibattito su una realtà che non esiste

Oggi Gof­fre­do De Mar­chis sve­la su Repub­bli­ca quel­lo che san­no un po’ tut­ti anche se fin­go­no di non saper­lo: Mat­teo Ren­zi (e quin­di per la leg­ge dei nume­ri e dei rego­la­men­ti, nono­stan­te i pare­ri di Emi­lia­no) pun­ta deci­so sul­le ele­zio­ni a giu­gno (dirà apri­le per ave­re un mar­gi­ne di tran­quil­li­tà) con que­sta leg­ge elet­to­ra­le ritoccata …

Il dibat­ti­to su una real­tà che non esi­ste Leg­gi altro »

Mostri politici (e dove trovarli)

Biso­gna veni­re a Fro­si­no­ne per osser­va­re da vici­no Frank­en­stein. La pove­ra Mary Shel­ley fos­se vis­su­ta due seco­li dopo, anzi­ché ricor­re­re alla sua imma­gi­na­zio­ne, si sareb­be potu­ta ispi­ra­re alla poli­ti­ca di Fro­si­no­ne per scri­ve­re il suo capo­la­vo­ro. For­mi­da­bi­le nel ruo­lo del dot­tor Vic­tor Frank­en­stein il Par­ti­to Demo­cra­ti­co che ha sapien­te­men­te uti­liz­za­to Area Popo­la­re e Sini­stra Ita­lia­na per fare la sua mostruo­sa “crea­tu­ra” nel­la Ammi­ni­stra­zio­ne Provinciale.

Fermo immagine

Com’è noto per me si sareb­be potu­to e dovu­to tor­na­re a vota­re subi­to, ormai tre anni fa, sen­za pro­se­gui­re con una legi­sla­tu­ra in cui destra e sini­stra uni­te avreb­be­ro dovu­to esor­ciz­za­re il M5s che si era impo­sto alle ele­zio­ni con­tro le lar­ghe inte­se, cam­bian­do il vol­to del Pae­se pro­prio con le lar­ghe inte­se (anco­ra) e …

Fer­mo imma­gi­ne Leg­gi altro »

Tulipano Rosso – La sinistra olandese e le elezioni

Il 15 mar­zo si ter­ran­no in Olan­da le ele­zio­ni del­la came­ra bas­sa, l’u­ni­ca elet­ta diret­ta­men­te dai cit­ta­di­ni. I son­dag­gi pre­ve­do­no una for­te affer­ma­zio­ne del PVV, il par­ti­to del­l’e­stre­ma destra xeno­fo­ba di Geert Wil­ders, desti­na­to a diven­ta­re il pri­mo par­ti­to del pae­se. Pre­vi­sto un tra­col­lo dei par­ti­ti del­la coa­li­zio­ne di gover­no, i libe­ra­li di destra del VVD e i labu­ri­sti del PvdA che i son­dag­gi pre­di­co­no scen­de­re a cir­ca la metà e un quar­to dei seg­gi del 2012 rispet­ti­va­men­te. Come si stan­no attrez­zan­do le for­ze di sini­stra per fare fron­te agli effet­ti di un som­mo­vi­men­to che ha ele­men­ti in comu­ne con quel­lo di altri pae­si euro­pei, ma anche alcu­ni ele­men­ti di spe­ci­fi­ci­tà, in un siste­ma pro­por­zio­na­le puro che inco­rag­gia la fram­men­ta­zio­ne in pic­co­li par­ti­ti e costrin­ge a crea­ti­ve quan­to impro­ba­bi­li gran­di coa­li­zio­ni di governo?

Una Coalizione Civica per Padova

Una for­mu­la che vuo­le sfi­da­re i per­so­na­li­smi, ovve­ro l’atteggiamento da “padro­ni di casa” con il qua­le Mas­si­mo Biton­ci e i suoi fede­lis­si­mi (che si ripre­sen­te­ran­no alle pros­si­me ele­zio­ni) han­no gesti­to la cosa pub­bli­ca nel­le sue varie espres­sio­ni. Una sfi­da alla filo­so­fia dell’uomo solo al coman­do, che mira a resti­tui­re la poli­ti­ca del­la cit­tà ai suoi cittadini.