cirinnà
«Breaking news: stessi diritti significa Matrimonio Egualitario, non unioni civili che escludono le Famiglie Arcobaleno». Questo sarebbe l’sms che Possibile potrebbe inviare in risposta al Sottosegretario Scalfarotto che risponde a Crozza e al suo interrogativo “Cosa rimane del Governo Renzi?”.
Abbiamo camminato insieme per anni con sulle labbra il grido “i diritti quando non sono di tutti si chiamano privilegi”. L’abbiamo gridato ai Pride infinite volte rivolgendoci alle persone eterosessuali e a tutti coloro che avremmo voluto avere al fianco. Senza se, senza ma, senza però.
L’intervista di Giuseppe Civati sul sito de L’Espresso.
La risposta breve è: perché la nuova legge sulle unioni civili introduce un istituto giuridico che sancisce per legge una discriminazione che finora era “solamente” nei fatti.
Siamo da anni schierati per i matrimoni egualitari. Pensiamo che non si possano riconoscere diritti a metà, sulla base di pregiudizi che continuano a vivere anche dopo l’approvazione della legge Cirinnà, che fin dal primo articolo chiarisce che si tratta di unioni di serie B rispetto a quelle eterosessuali. Una legge che toglie l’obbligo di fedeltà per la stessa sbagliata ragione e che – cosa ancora più grave – non interviene sul riconoscimento dei bambini che in quelle famiglie vivono.
Quel tempo erano le prime settimane del febbraio 2016, finché il maxiemendamento al disegno di legge “Cirinnà” sulle unioni civili non spazzò via la stepchild adoption (adozione del figliastro) e l’obbligo di fedeltà.
Per noi, che crediamo nell’uguaglianza e nei diritti per tutti, resta comunque fondamentale proseguire mantenendo la bussola orientata sulle real issues, perché solo così, prima o poi, uguaglianza e diritti torneranno a essere popolari.
Nonostante ci si appresti a votare una legge sicuramente non all’avanguardia, dopo la «libertà di coscienza» concessa da Renzi ai parlamentari del Partito Democratico, oggi arriva la «libertà di coscienza» concessa da Grillo ai parlamentari del Movimento 5 Stelle, in occasione delle prossime votazioni, alla Camera e al Senato, del disegno di legge Cirinnà.
Una campagna su Twitter e Facebook per chiedere il riconoscimento del genitore di fatto, è questa l’ultima iniziativa di Famiglie…