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Bolsonaro ha perso la testa, e l’appoggio del popolo brasiliano

Sono 12.056 i casi con­fer­ma­ti e 553 le mor­ti regi­stra­te in Bra­si­le, al 6 apri­le. Nume­ri che pro­ba­bil­men­te sono mol­to più bas­si di quel­li rea­li, in un pae­se di dimen­sio­ni con­ti­nen­ta­li, con fave­las enor­me­men­te popo­la­te e dove tan­tis­si­me per­so­ne non han­no acces­so nem­me­no al siste­ma igie­ni­co sani­ta­rio o alla salu­te pub­bli­ca. Come se non bastassero …

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In Brasile aumenta la violenza sulle donne, e Bolsonaro continua a tagliare i fondi

Nel Bra­si­le di oggi, secon­do i dati del Mini­ste­ro del­la Sani­tà, ogni quat­tro minu­ti una don­na vie­ne aggre­di­ta da per­so­ne cono­sciu­te, men­tre dodi­ci don­ne sono assas­si­na­te ogni gior­no. Nel 2019 c’è sta­ta una cre­sci­ta del 76% di casi di fem­mi­ni­ci­di nel­lo Sta­to di San Pao­lo, una del­le regio­ni più ric­che e svi­lup­pa­te del Paese. 

In Brasile aumenta la violenza sulle donne, e Bolsonaro continua a tagliare i fondi

Nel Bra­si­le di oggi, secon­do i dati del Mini­ste­ro del­la Sani­tà, ogni quat­tro minu­ti una don­na vie­ne aggre­di­ta da per­so­ne cono­sciu­te, men­tre dodi­ci don­ne sono assas­si­na­te ogni gior­no. Nel 2019 c’è sta­ta una cre­sci­ta del 76% di casi di fem­mi­ni­ci­di nel­lo Sta­to di San Pao­lo, una del­le regio­ni più ric­che e svi­lup­pa­te del Paese. 

In Brasile la polizia ha ucciso 1546 persone in un anno. E a nessuno sembra interessare.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Dall’elezione di Wil­son Witzel, come Gover­na­to­re del­lo Sta­to di Rio de Janei­ro, e di João Dória, come Gover­na­to­re di San Pao­lo, entram­bi soste­ni­to­ri del pac­chet­to “anti­cri­mi­ne” del Mini­stro del­la Giu­sti­zia Moro, che amplia la pos­si­bi­li­tà da par­te del­la poli­zia di ucci­de­re, il Bra­si­le vive un’offensiva costan­te con­to la popo­la­zio­ne nera nel­le peri­fe­rie del­le gran­di città, …

In Bra­si­le la poli­zia ha ucci­so 1546 per­so­ne in un anno. E a nes­su­no sem­bra inte­res­sa­re. Leg­gi altro »

In Brasile provano a censurare le persone LGBT+. Senza riuscirci

Il Movi­men­to LGBT+ bra­si­lia­no è nato in un con­te­sto di gran­de repres­sio­ne socia­le, la Dit­ta­tu­ra Mili­ta­re degli anni ‘60–70–80, quan­do han­no ini­zia­to a esse­re pub­bli­ca­te rivi­ste aper­ta­men­te omo­ses­sua­li, il cui obiet­ti­vo prin­ci­pa­le era denun­cia­re la vio­len­za con­tro il popo­lo LGBT+.  Dopo la fine di quel perio­do oscu­ro del­la sto­ria, lun­go i decen­ni suc­ces­si­vi, il movi­men­to ha …

In Bra­si­le pro­va­no a cen­su­ra­re le per­so­ne LGBT+. Sen­za riu­scir­ci Leg­gi altro »

L’Amazzonia va a fuoco, non sentite puzza di bruciato?

Il mon­do, o per lo meno quel pez­zet­to di esso che noi abbia­mo l’egocentrismo di chia­ma­re così, ha rivol­to milio­ni di occhi atto­ni­ti e dispe­ra­ti ver­so Pari­gi, duran­te il tra­gi­co rogo di Notre-Dame del 15 apri­le scor­so. I mag­gio­ri net­work tele­vi­si­vi del mon­do han­no rac­con­ta­to in diret­ta l’incendio, lo han­no com­men­ta­to nei minu­ti e nei …

L’Amazzonia va a fuo­co, non sen­ti­te puz­za di bru­cia­to? Leg­gi altro »

Sostiene Bolsonaro

È pas­sa­to meno di un anno dall’elezione di Jair Bol­so­na­ro, e il nuo­vo pre­si­den­te è già riu­sci­to a far vede­re al Bra­si­le e al mon­do di che pasta è fat­to.  Sostie­ne Bol­so­na­ro che le sue dichia­ra­zio­ni non han­no con­se­guen­ze, che i prin­ci­pi basi­la­ri del­la demo­cra­zia non sono così impor­tan­ti, che le cri­ti­che non van­no rispettate. …

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Il Paese che piantava gli alberi (e quello che li tagliava)

La defo­re­sta­zio­ne e la per­di­ta del­le fore­ste sono l’esempio per­fet­to del fat­to che tut­to si tie­ne, tut­to è col­le­ga­to e, quan­do si par­la di cli­ma, lo è anco­ra di più. Le cau­se stan­no nel­lo sfrut­ta­men­to diret­to del­le risor­se, ma anche nel­la sic­ci­tà e nel­le tem­pe­ra­tu­re ele­va­te, così come nei feno­me­ni estre­mi come gli ura­ga­ni, sem­pre più fre­quen­ti a cau­sa del­la cri­si climatica.

Brasile, la situazione della donna nei contesti misogini

In un momen­to poli­ti­co carat­te­riz­za­to da pro­fon­di pas­si indie­tro, dal­la bana­liz­za­zio­ne dei dirit­ti con­qui­sta­ti dai più vul­ne­ra­bi­li, da discor­si miso­gi­ni, ses­si­sti e col­mi di pre­giu­di­zi, dal­la valo­riz­za­zio­ne del pos­se­de­re al di sopra dell’essere, da accor­di milio­na­ri in nome del pote­re, da minac­ce di mor­te con­tro quel­li che han­no alza­to la ban­die­ra del­la giu­sti­zia socia­le, è …

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Jean Wyllys e l’addio al Brasile: storia della sconfitta di uno Stato democratico

Jean Wyl­lys, gior­na­li­sta, pro­fes­so­re uni­ver­si­ta­rio e poli­ti­co bra­si­lia­no, è sta­to elet­to come depu­ta­to fede­ra­le per la pri­ma vol­ta nel 2010 per il PSOL (Par­ti­to Socia­li­smo e Liber­tà). Nel­le ele­zio­ni del 2014, è sta­to il set­ti­mo depu­ta­to più vota­to tra i can­di­da­ti di Rio de Janei­ro ed è sta­to elet­to depu­ta­to fede­ra­le nel­le ulti­me, recen­ti elezioni. …

Jean Wyl­lys e l’addio al Bra­si­le: sto­ria del­la scon­fit­ta di uno Sta­to demo­cra­ti­co Leg­gi altro »