Acqua

L’acqua del Gran Sasso va tutelata subito, la salute e l’ambiente non possono più attendere

La fal­da acqui­fe­ra del Gran Sas­so è la prin­ci­pa­le risor­sa idri­ca del­la pro­vin­cia di Tera­mo, ser­ven­do 700 mila cit­ta­di­ni, immer­sa in uno dei cuo­ri ver­di d’I­ta­lia. Il gigan­te di roc­cia è attra­ver­sa­to da un tra­fo­ro che rap­pre­sen­ta un fon­da­men­ta­le col­le­ga­men­to diret­to con Roma, rag­giun­gi­bi­le in auto­stra­da in meno di un paio di ore. Sin dal­la sua …

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Accesso all’acqua: prima condizione per costruire pace

Oggi, 22 mar­zo, è come ogni anno il World­Wa­ter­Day, anche per ricor­da­re che 1.8 milio­ni di per­so­ne al mon­do non han­no acces­so ad una fon­te d’acqua sicu­ra e pota­bi­le. Chi sof­fre mag­gior­men­te del­la man­can­za di acces­so all’acqua sono come sem­pre le per­so­ne più vul­ne­ra­bi­li, tra cui rifu­gia­ti e sfollati.

Contro la privatizzazione dell’acqua: in Valtellina arriva la class action

L’a­ve­va­mo intui­to subi­to ma ora è docu­men­ta­to: non si trat­ta sol­tan­to di “bol­let­te paz­ze” ma di una gestio­ne sostan­zial­men­te pri­va­ti­sti­ca del­l’ac­qua da par­te di una socie­tà “in hou­se” che ope­ra come se aves­se un appal­to remu­ne­ra­to “a piè di lista”, sen­za respon­sa­bi­li­tà e rischio d’im­pre­sa, accol­lan­do ai cit­ta­di­ni-uten­ti mag­gio­ri costi ille­git­ti­mi e ingiustificati.

Dalle Alpi alle trivelle

Made­si­mo, in cima alla Val­chia­ven­na (Son­drio), è il comu­ne d’Italia più lon­ta­no dal mare: impos­si­bi­le quas­sù par­la­re di refe­ren­dum sul­le tri­vel­la­zio­ni? No!

Acqua pubblica: la smentita della volontà popolare

Nel 2011 il 95,8% degli votan­ti nel refe­ren­dum per la gestio­ne del ser­vi­zio idri­co si espres­se a favo­re del­l’ac­qua pub­bli­ca. Ora, un emen­da­men­to del Par­ti­to Demo­cra­ti­co can­cel­la pro­prio l’ar­chi­tra­ve del­la leg­ge: che il gesto­re del­l’ac­qua sia pubblico.

Per una nuova primavera dell’acqua

Il caso Val­tel­li­na è una sto­ria a due dimen­sio­ni: una pic­co­la vicen­da loca­le e tema­ti­ca e allo stes­so tem­po un’e­spe­rien­za civi­le che con­si­de­ria­mo para­dig­ma­ti­ca e uti­le a tut­ta l’I­ta­lia Pos­si­bi­le che voglia­mo costruire.

L’acqua pubblica sotto attacco

La Leg­ge regio­na­le cam­pa­na n.15/2015 rior­di­na il Ser­vi­zio Idri­co Inte­gra­to e disat­ten­de pale­se­men­te l’esito refe­ren­da­rio del 2011 con cui 27 milio­ni di Ita­lia­ni si sono espres­si a favo­re del­la gestio­ne pub­bli­ca del ser­vi­zio, rico­no­scen­do l’acqua come bene comune.

Acquaiò, l’acqua è fresca? (Meglio l’oro nero o bianco?)

C’è un det­to anti­co, dif­fu­so nell’area par­te­no­pea e in altre par­ti del Sud e por­ta­to in musi­ca da James Sene­se, che pun­ta a met­te­re in risal­to come sia inu­ti­le chie­de­re al ven­di­to­re pare­ri sul­la qua­li­tà del­la sua mer­ce: “acquaiò, l’acqua è fre­sca?”. Doman­da alla qua­le, quel ven­di­to­re, sicu­ro, rispon­de­rà “man­co ’a neve”, let­te­ral­men­te “nem­me­no la …

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