Acquaiò, l’acqua è fresca? (Meglio l’oro nero o bianco?)

C’è un det­to anti­co, dif­fu­so nell’area par­te­no­pea e in altre par­ti del Sud e por­ta­to in musi­ca da James Sene­se, che pun­ta a met­te­re in risal­to come sia inu­ti­le chie­de­re al ven­di­to­re pare­ri sul­la qua­li­tà del­la sua mer­ce: “acquaiò, l’acqua è fre­sca?”. Doman­da alla qua­le, quel ven­di­to­re, sicu­ro, rispon­de­rà “man­co ’a neve”, let­te­ral­men­te “nem­me­no la neve”, nel sen­so che nean­che quel­la è più fre­sca del­la sua acqua.

Duran­te la pun­ta­ta del 22 feb­bra­io scor­so di Pre­sa­di­ret­ta, il pro­gram­ma con­dot­to da Ric­car­do Iaco­na su Rai Tre, si è par­la­to di petro­lio e di acqua, del fat­to che si con­su­mi­no otto litri dell’una per pro­dur­ne uno dell’altro, e di come l’estrazione di que­sto pos­sa inqui­na­re le fal­de di quel­la, spe­cial­men­te in una ter­ra come la Basi­li­ca­ta, che oltre a esse­re pie­na dell’oro nero, lo è anche di quel­lo bian­co, tan­to da sop­pe­ri­re pure a buo­na par­te del­le esi­gen­ze del­le regio­ni limitrofe.

Però, non si può met­te­re in discus­sio­ne la qua­li­tà del­le acque rive­nien­ti dal ciclo di pro­du­zio­ne del petro­lio, per­ché i pro­dut­to­ri assi­cu­ra­no che sono per­fet­ta­men­te rego­la­ri. “Acquaiò, l’acqua è fre­sca?”. “Man­co ’a neve”, e ci man­che­reb­be. E poi ci sono i con­trol­li, e quel­le stra­ne inver­sio­ni di ten­den­za rispet­to all’andamento nazio­na­le, che segna un calo del­le mor­ti per tumo­re men­tre aumen­ta­no quel­le regi­stra­te fra il Vul­tu­re e il Pol­li­no, sono solo e tut­ta col­pa di sti­li di vita sbagliati.
piattaforma-petrolifera
D’altronde, le estra­zio­ni por­ta­no ric­chez­za, che dia­mi­ne: han tro­va­to il petro­lio, saran­no tut­ti sceic­chi i luca­ni. Eppu­re, chis­sà per­ché, negli ulti­mi vent’anni, da quan­do la Basi­li­ca­ta s’è sco­per­ta sau­di­ta, la sua popo­la­zio­ne è cala­ta di 30.000 uni­tà. Cioè, sono anda­ti via più di tre­mi­la abi­tan­ti all’anno, che è la gran­dez­za media dei pae­si in quel­la ter­ra; uno ogni dodi­ci mesi, e meno male che son 131.

Ma sì, in fon­do ha ragio­ne chi dice che non si può fer­ma­re lo svi­lup­po “per le pro­te­ste di tre o quat­tro comi­ta­ti­ni” affet­ti dal­la sin­dro­me Nim­by. Già, non nel mio giar­di­no: un delit­to se si par­la di un poz­zo di petro­lio nel ter­re­no che dà da vive­re, dico­no nel Pae­se dove i sin­da­ci emet­to­no ordi­nan­ze per proi­bi­re ai men­di­can­ti di far­si vede­re in cen­tro con le loro mise­rie. Dopo­tut­to, i resi­den­ti in Basi­li­ca­ta sono appe­na mez­zo milio­ne, la metà dei voti di Sel, meno di quel­li di Fra­tel­li d’Italia: se non saran­no quei “par­ti­ti­ni” a fre­na­re l’azione del Gover­no, potran­no mai esse­re que­sti cit­ta­di­ni a fermarla?

Infi­ne, quel decre­to con cui si potran­no auto­riz­za­re, igno­ran­do i pare­ri loca­li, tut­te le estra­zio­ni petro­li­fe­re, e maga­ri tri­vel­la­re il 77% del ter­ri­to­rio luca­no, ser­ve a far ripar­ti­re l’economia nazio­na­le, mica chiac­chie­re; non l’avrebbero chia­ma­to Sbloc­ca Ita­lia se non fos­se sta­to così. Chi lo dice? Quel­li che l’hanno fat­to. “Acquaiò…”, e ave­te capito.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Il quarto Congresso di Possibile, dedicato a Marco Tiberi

Si è aper­to il quar­to Con­gres­so di Pos­si­bi­le, e voglia­mo dedi­car­lo a un ami­co che non c’è più e sul­la cui voce e sul­la cui intel­li­gen­za abbia­mo fat­to così tan­to affi­da­men­to le scor­se vol­te. Mar­co Tibe­ri ci avreb­be mes­so a posto con poche paro­le, andan­do al cuo­re del­le cose, anche quel­le che anco­ra non ave­va­mo pensato.

Discarica di Borgo Montello: le future generazioni meritano un radicale cambio di rotta

Non è più pos­si­bi­le accet­ta­re una mala gestio­ne così gra­ve del­la disca­ri­ca e soprat­tut­to imma­gi­na­re poten­zia­men­ti e modi­fi­che sen­za che sia­no mes­se nero su bian­co anche da un pun­to di vista giu­ri­di­co le respon­sa­bi­li­tà pena­li dei dan­ni ambien­ta­li e alla salu­te che que­sto ter­ri­to­rio sta subendo.