Il sistema Würstel, il tedesco che non si capisce cosa c’è dentro

Sem­bra­va fos­se un tede­sco inve­ce era un pastroc­chio. Sem­pre meglio atten­de­re 48 ore per capi­re di che cosa si trat­ta e espri­me­re un giudizio.

Il siste­ma elet­to­ra­le che si potreb­be in tut­ta tran­quil­li­tà chia­ma­re inciu­cium è total­men­te diver­so dal tede­sco.

È un siste­ma pro­por­zio­na­le a soglia soste­nu­ta, in cui c’è solo una par­ven­za dei col­le­gi uni­no­mi­na­li, in real­tà sog­get­ti al voto bloc­ca­to rispet­to al pro­por­zio­na­le e ripar­ti­ti secon­do (e dopo) il pro­por­zio­na­le. Chi vin­ce in un col­le­gio può anche non esse­re elet­to, men­tre può esse­re recu­pe­ra­to chi per­de in un col­le­gio. Cose del­l’al­tro mon­do.

È inciu­cium non solo tra for­ze poli­ti­che diver­se, ma tra siste­mi diver­si. Un po’ con­sul­tel­lum, un po’ pro­vin­cel­lum, un po’ cuper­lum (addi­rit­tu­ra).

Han­no fat­to così, si sono det­ti: tro­via­mo una leg­ge che ten­ga tut­to bloc­ca­to aggi­ran­do l’in­co­sti­tu­zio­na­li­tà altri­men­ti pale­se e met­ta la soglia alta. Usia­mo il tede­sco come spec­chiet­to per le allo­do­le e poi tra­sfi­gu­ria­mo­lo, come ci pare a noi.

I par­ti­ti deci­de­ran­no tut­to, in una lista bloc­ca­ta tipo Por­cel­lum (non ci sono nem­me­no più le pre­fe­ren­ze ‘par­zia­li’ dell’Italicum), solo movi­men­ta­ta e distri­bui­ta in modo sapien­te dai fur­bet­ti del siste­mi­no. Tut­to bloc­ca­to, tut­to nomi­na­to, tut­to deci­so. Non sapre­mo chi ha vin­to la sera stes­sa del­le ele­zio­ni, in com­pen­so cono­sce­re­mo qua­si tut­ti gli elet­ti la sera stes­sa del­la pre­sen­ta­zio­ne del­le liste.

Sor­pren­de (fino a un cer­to pun­to) che i 5 stel­le si sia­no pre­ci­pi­ta­ti a dare il pro­prio appog­gio e stu­pi­sce che i comi­ta­ti per la Costi­tu­zio­ne sia­no sta­ti fino­ra così silenziosi.

Peral­tro tut­to si deve vota­re in fret­ta, per­ché biso­gna vota­re in esta­te. Tem­pi stret­tis­si­mi in com­mis­sio­ne, testo bloc­ca­to in aula e maga­ri una fidu­cia alla fine, tan­to c’è sta­to il pre­ce­den­te del­l’I­ta­li­cum. Così si foto­gra­fa il qua­dro poli­ti­co che c’è, si pre­fi­gu­ra­no le lar­ghe inte­se (“sapen­do” che ci vor­ran­no anco­ra, come dice la Jena) e si espon­go­no al rischio che non basti­no nem­me­no quelle.

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