La Commissione risponda sulle politiche migratorie negoziate con la Libia

Con un'interrogazione alla Commissione europea chiediamo di riferire sugli accordi con i miliziani libici e sui finanziamenti al relativo governo

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1504358393496{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Dopo quan­to emer­so dal­l’inchie­sta di Asso­cia­ted Press sugli accor­di con le mili­zie libi­che che gesti­sco­no il traf­fi­co di migran­ti, su cui già Civa­ti e Mar­con han­no chie­sto al mini­stro Min­ni­ti di rife­ri­re al Par­la­men­to ita­lia­no, ho chie­sto con­to anche alla Com­mis­sio­ne euro­pea, insie­me ai col­le­ghi Ser­gio Cof­fe­ra­ti, Bar­ba­ra Spi­nel­li, Eleo­no­ra Foren­za, Cor­ne­lia Ern­st, Marie-Chri­sti­ne Ver­giat e Judith Sar­gen­ti­ni, chie­den­do se la Com­mis­sio­ne fos­se a cono­scen­za di tali accor­di, come inten­de assi­cu­ra­re che fon­di euro­pei non fini­sca­no in mano alle mili­zie che gesti­va­no il traf­fi­co di migran­ti, e se, in caso di con­fer­me di quan­to emer­so, inten­da sospen­de­re i finan­zia­men­ti al gover­no libi­co. Ecco l’interrogazione:

“Da quan­to emer­so da un repor­ta­ge del­la Asso­cia­ted Press, alcu­ni fun­zio­na­ri libi­ci di sicu­rez­za e alcu­ni mili­zia­ni han­no rive­la­to che il gover­no del pae­se di Tri­po­li ha pre­su­mi­bil­men­te paga­to mili­zie che sono anche impli­ca­te nel traf­fi­co di esse­ri uma­ni, per impe­di­re il flus­so di migran­ti ver­so l’Eu­ro­pa in cam­bio di attrez­za­tu­re, bar­che e sala­ri, dopo un accor­do soste­nu­to dal gover­no ita­lia­no. Uno di que­sti grup­pi di mili­zie è sta­to iden­ti­fi­ca­to anche dal panel di esper­ti del­le Nazio­ni Uni­te sul­la Libia come tra i prin­ci­pa­li faci­li­ta­to­ri del traf­fi­co di esse­ri umani.
 
Secon­do le fon­ti del­la AP, que­sta è una del­le ragio­ni prin­ci­pa­li die­tro la dimi­nu­zio­ne degli arri­vi dal­la Libia negli ulti­mi due mesi. La Com­mis­sio­ne euro­pea e il Con­si­glio han­no for­ni­to un soste­gno signi­fi­ca­ti­vo al gover­no libi­co, anche attra­ver­so il Fon­do Fidu­cia­rio UE per l’A­fri­ca e con un pro­get­to finan­zia­to con 46 milio­ni di euro, desti­na­to alla for­ma­zio­ne del­la guar­dia costie­ra libi­ca al raf­for­za­men­to del­le sue fron­tie­re e al miglio­ra­men­to del­le con­di­zio­ni dei migran­ti nei cen­tri di detenzione.
 
La Com­mis­sio­ne euro­pea è con­sa­pe­vo­le del­l’e­si­sten­za di que­sto tipo di accor­di con le mili­zie loca­li? Attra­ver­so qua­li misu­re la Com­mis­sio­ne euro­pea inten­de assi­cu­ra­re che i fon­di euro­pei non fini­sca­no nel­le mani di mili­zie che gesti­sco­no il traf­fi­co di esse­ri uma­ni? Se que­ste infor­ma­zio­ni tro­ve­ran­no con­fer­ma, con­si­de­re­rà la sospen­sio­ne dei finan­zia­men­ti al gover­no libico?”.

Con Pos­si­bi­le con­ti­nuia­mo a bat­ter­ci con­tro  le poli­ti­che di ester­na­liz­za­zio­ne del­le nostre fron­tie­re e respon­sa­bi­li­tà, sia a livel­lo nazio­na­le con­tro gli scel­le­ra­ti accor­di del Gover­no ita­lia­no con la Libia, sia a livel­lo euro­peo, dove solo negli ulti­mi due anni abbia­mo visto lo scon­si­de­ra­to pat­to con la Tur­chia di Erdo­gan, il cui “suc­ces­so” tan­to cele­bra­to nei docu­men­ti di Com­mis­sio­ne e Con­si­glio euro­peo si misu­ra sul­la pel­le del­le 13’000 per­so­ne bloc­ca­te in con­di­zio­ni inu­ma­ne sul­le iso­le gre­che, in atte­sa di esse­re riman­da­te in un Pae­se in cui ogni gior­no ven­go­no cal­pe­sta­ti dirit­ti fon­da­men­ta­li, così come i migra­tion com­pact che pro­pon­go­no lo stes­so sche­ma coi Pae­si afri­ca­ni, con­di­zio­nan­do gli aiu­ti allo svi­lup­po al con­trol­lo del­le fron­tie­re, e vio­lan­do l’es­sen­za stes­sa del­la coo­pe­ra­zio­ne allo svi­lup­po che dovreb­be esse­re vol­ta allo sra­di­ca­men­to del­la pover­tà. E la stes­sa ten­den­za all’e­ster­na­liz­za­zio­ne si riscon­tra nel­la pro­po­sta di rifor­ma del Siste­ma euro­peo comu­ne d’a­si­lo, con il ten­ta­ti­vo di far leva sul­la nozio­ne di “Pae­se ter­zo sicu­ro” per rispe­di­re indie­tro tut­ti colo­ro che legit­ti­ma­men­te fan­no richie­sta d’a­si­lo in ter­ri­to­rio euro­peo, aven­do­ne pie­no dirit­to ai sen­si del­la Con­ven­zio­ne di Gine­vra del 1951. Per le osses­sio­ni secu­ri­ta­rie di alcu­ni gover­ni stia­mo cal­pe­stan­do i prin­ci­pi che abbia­mo posto a fon­da­men­to di que­sta Unio­ne, e dob­bia­mo inver­ti­re al più pre­sto que­sta peri­co­lo­sa rotta.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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