Ispettorato Nazionale, un’opera incompiuta

Una costruzione lasciata a metà. Un’autostrada che termina nel vuoto. Questo ricorda l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL). Un altro simbolo dell’italico contorsionismo burocratico.

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1509462059532{margin-top: 20px !important;}”][/vc_column_text][vc_column_text]Una costru­zio­ne lascia­ta a metà. Un’autostrada che ter­mi­na nel vuo­to. Que­sto ricor­da l’Ispet­to­ra­to Nazio­na­le del Lavo­ro (INL). Un altro sim­bo­lo dell’italico con­tor­sio­ni­smo buro­cra­ti­co. Nato con Decre­to del Pre­si­den­te del Con­si­glio dei Mini­stri del 23 Feb­bra­io 2016 e l’attribuzione di auto­no­mia di bilan­cio non­ché di “auto­no­mi pote­ri per la deter­mi­na­zio­ne del­le nor­me con­cer­nen­ti la pro­pria orga­niz­za­zio­ne ed il pro­prio fun­zio­na­men­to”, a distan­za di un anno non inte­gra alcun­ché e resta impa­lu­da­to in para­dos­sa­li pro­ce­du­re di avva­li­men­to di per­so­na­le ispet­ti­vo del­le dota­zio­ni orga­ni­che anco­ra in capo al Mini­ste­ro del Lavo­ro per il tra­mi­te di Inail, INPS, ex Dire­zio­ni Ter­ri­to­ria­li del Lavo­ro. L’integrazione del­le strut­tu­re pre­e­si­sten­ti si è scon­tra­ta con la spe­ci­fi­ci­tà del­le atti­vi­tà di con­trol­lo con­dot­te e dal­la man­ca­ta pre­vi­sio­ne di un per­cor­so di inte­gra­zio­ne fun­zio­na­le. Gli ispet­to­ri INPS espli­ca­no un’azione ispet­ti­va vol­ta più pre­ci­sa­men­te alla ricer­ca dell’evasione con­tri­bu­ti­va, men­tre l’attività por­ta­ta avan­ti dall’Inail com­por­ta l’esercizio di pote­ri più este­si come il pote­re di ispe­zio­ne ed acces­so, il pote­re di seque­stro e di accer­ta­men­to e per­fi­no il pote­re di sospen­sio­ne dell’attività imprenditoriale.

Quel­lo che dove­va esse­re la “crea­zio­ne di un siste­ma coor­di­na­to e mol­to effi­cien­te dell’attività ispet­ti­va” nei fat­ti è il con­tra­rio. E’ sta­ta sol­tan­to aumen­ta­ta la buro­cra­zia all’interno dei tre enti, ove men­sil­men­te i fun­zio­na­ri ispet­ti­vi devo­no tra­smet­te­re un pro­gram­ma degli accer­ta­men­ti con­giun­ti ex Dtl, ex Inps, ex Inail, dal momen­to che le tre strut­tu­re han­no tre distin­te pro­ce­du­re infor­ma­tiz­za­te del­le atti­vi­tà ispet­ti­ve. Sareb­be sta­to più logi­co, pri­ma di pro­dur­re que­sta sor­ta di fusio­ne a fred­do, uni­for­ma­re la piat­ta­for­ma infor­ma­ti­ca che sot­ten­de le atti­vi­tà ispet­ti­ve, non solo per i tre enti accor­pa­ti, ma anche per gli altri enti o appa­ra­ti che han­no pari o simi­le fun­zio­ne nell’ambito lavo­ra­ti­vo (Guar­dia di Finan­za, Cara­bi­nie­ri, Spre­sal, Agen­zie del­le Entrate).

Il cul­mi­ne del para­dos­so è sta­to toc­ca­to con la fir­ma dei pro­to­col­li di inte­sa tra l’INL l’INPS e l’Inail per l’avvalimento del per­so­na­le. Infat­ti i due enti, che con­ti­nua­no a sti­pen­dia­re il cor­po ispet­ti­vo in dota­zio­ne, il qua­le a sua vol­ta con­ti­nua la pro­pria spe­ci­fi­ca atti­vi­tà di accer­ta­men­to a garan­zia del recu­pe­ro dei pre­mi eva­si e non paga­ti, ver­sa­no all’INL la quo­ta par­te di retri­bu­zio­ne per gli accer­ta­men­ti richie­sti dal­lo stes­so INL ed ese­gui­ti dal per­so­na­le ispet­ti­vo INPS e Inail. Una ori­gi­na­lis­si­ma tor­tuo­si­tà che non tro­va spie­ga­zio­ne nel­la comu­ne ratio.

Que­sta ambi­gui­tà di fon­do, poten­zial­men­te dirom­pen­te a livel­lo dei costi, deve esse­re risol­ta, ricom­po­nen­do le strut­tu­re orga­niz­za­ti­ve real­men­te in una sola dal pun­to pret­ta­men­te ope­ra­ti­vo informatizzato.

Stan­do alla nor­ma appro­va­ta (arti­co­lo 9 com­ma 1), la pian­ta orga­ni­ca del nuo­vo Ispet­to­ra­to, alla data di entra­ta in vigo­re del decre­to isti­tu­ti­vo, è pari a 6046 uni­tà, com­pre­si i livel­li diri­gen­zia­li, indi­vi­dua­ti nel nume­ro di due con qua­li­fi­ca gene­ra­le e altri 88 con qua­li­fi­ca di livel­lo non generale.

Secon­do le nostre fon­ti, l’organico effet­ti­vo dell’INL è però com­po­sto dai 280 ispet­to­ri in for­za all’Inail, dai cir­ca 1300 in quo­ta INPS e da altri 3300 del­le ormai ex Dire­zio­ni Ter­ri­to­ria­li del Lavo­ro. In tota­le 4880. Il 23% in meno di quan­to pre­vi­sto dal­lo stes­so decre­to. La nor­ma con­tie­ne una dispo­si­zio­ne tale per cui la pian­ta orga­ni­ca potrà esse­re incre­men­ta­ta sol­tan­to ogni tre anni, a comin­cia­re dall’anno 2017, “nei limi­ti del­le facol­tà assun­zio­na­li pre­vi­ste dal­le vigen­ti dispo­si­zio­ni in mate­ria di turn-over” e solo in rela­zio­ne ai rispar­mi di spe­sa deri­van­ti dall’inserimento del per­so­na­le ispet­ti­vo già appar­te­nen­te all’INPS e all’INAIL in un ruo­lo, ad esau­ri­men­to dei pre­det­ti Isti­tu­ti, con il man­te­ni­men­to del trat­ta­men­to eco­no­mi­co e nor­ma­ti­vo in vigo­re, come pre­vi­sto dall’art. 7 c. 1 del D. Lgs. n. 149/2015 che attua la dele­ga in mate­ria sul rior­di­no dell’attività ispettiva.

La volon­tà, mai espres­sa effet­ti­va­men­te, dovreb­be esse­re quel­la di incre­men­ta­re la dota­zio­ne orga­ni­ca. Que­sto abbia­mo scrit­to nel Mani­fe­sto di Pos­si­bi­le, nel qua­le pre­ve­dia­mo un pro­gram­ma di poten­zia­men­to vol­to al rad­dop­pio del per­so­na­le in orga­ni­co. La nostra pro­po­sta di ulte­rio­re sem­pli­fi­ca­zio­ne, per­met­te­reb­be di uni­fi­ca­re la gestio­ne infor­ma­ti­ca dei dati, di miglio­ra­re il flus­so del­le infor­ma­zio­ni rile­van­ti per le atti­vi­tà ispet­ti­ve e di risol­ve­re la com­ples­si­tà dei sog­get­ti che effet­tua­no le atti­vi­tà ispet­ti­ve, ad oggi anco­ra arti­co­la­ti, come altre­sì det­to, nel per­so­na­le del Mini­ste­ro del Lavo­ro, degli enti pre­vi­den­zia­li ma anche degli SPRESAL, dell’Agenzia del­le Entra­te non­ché del­la Guar­dia di finan­za e del Grup­po Cara­bi­nie­ri (NIL), armo­niz­zan­do le fun­zio­ni ispettive/accertative, che sono nei fat­ti — per la loro spe­ci­fi­ci­tà — dif­fe­ren­ti anche se tal­vol­ta sovrap­po­ste. L’obiettivo potreb­be esse­re con­se­gui­to raf­for­zan­do in par­ti­co­la­re l’attività da par­te dei mili­ta­ri del­la Guar­dia di Finan­za e del Grup­po Cara­bi­nie­ri, affian­can­do­li nel­le ope­ra­zio­ni con per­so­na­le ispet­ti­vo, con­sen­ten­do, se si vuo­le real­men­te com­bat­te­re il lavo­ro nero, anche il lavo­ro su tur­ni con ade­gua­ta remu­ne­ra­zio­ne incen­ti­van­te e con la pre­vi­sio­ne di nuo­vi beni stru­men­ta­li, come le auto di ser­vi­zio poi­ché oggi gli ispet­to­ri si muo­vo­no su un ter­ri­to­rio spes­so mol­to vasto con i pro­pri mez­zi. Tut­to que­sto per la sem­pli­ce ragio­ne che l’uso irre­go­la­re dei lavo­ra­to­ri avvie­ne più fre­quen­te­men­te nel­le ore non gior­na­lie­re del nor­ma­le fun­zio­na­men­to degli uffi­ci pub­bli­ci. Altri­men­ti l’attività ispet­ti­va con­ti­nue­rà a risen­tir­ne e l’ispettore reste­rà la par­ti­cel­la di sodio nel mare del lavo­ro nero.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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