Decreto sicurezza bis, solo un’illegittima clava elettorale

Anna Chia­ra For­te ha ana­liz­za­to meti­co­lo­sa­men­te il cd. decre­to sicu­rez­za bis, pro­mul­ga­to ieri con la fir­ma del Pre­si­den­te Mattarella.

[LEGGI L’ANALISI DEL DECRETO SICUREZZA BIS DI ANNA CHIARA FORTE]

Vi invi­tia­mo a leg­ge­re con atten­zio­ne le sue valu­ta­zio­ni giu­ri­di­che, che col­go­no con pre­ci­sio­ne chi­rir­gi­ca tut­ti i pun­ti con­tro­ver­si del prov­ve­di­men­to, ma anche a far­lo in un’ottica più lar­ga, meno tec­ni­ca e più politica.

Par­tia­mo dagli even­ti più recen­ti di cro­na­ca “migra­to­ria”, in par­ti­co­la­re dal “caso Sea Watch”.

Già allo­ra l’esame del­le pre­ce­den­ti pro­nun­zie in ter­mi­ni, in par­ti­co­la­re quel­la del­lo stes­so Tri­bu­na­le di Agri­gen­to nel caso “Cap Anamur”

https://www.possibile.com/ce-un-tribunale-ad-agrigento/

ci indu­ce­va­no a pre­ve­de­re la pre­va­len­za del­le con­ven­zio­ni inter­na­zio­na­li sul sal­va­tag­gio del­le per­so­ne in mare e quin­di l’applicabilità dell’art. 51 codi­ce pena­le, adem­pi­men­to di un dove­re, che scri­mi­na i pre­sun­ti reati.

La pro­nun­zia del GIP di Agri­gen­to, che ha nega­to la con­va­li­da dell’arresto del­la capi­ta­na Caro­la Rac­ke­te, con­fer­ma­va le pre­vi­sio­ni e l’impianto giu­ri­di­co del­la sen­ten­za Cap Ana­mur, tan­to da far­ci affer­ma­re che “Le con­ven­zio­ni inter­na­zio­na­li pre­val­go­no ai sen­si dell’art. 10 del­la Costi­tu­zio­ne sul dirit­to inter­no nel­la gerar­chia del­le fon­ti, quel­la che si leg­ge all’inizio di ogni manua­le di dirit­to (aven­do­ne uno da consultare).
Se le con­ven­zio­ni inter­na­zio­na­li rati­fi­ca­te impon­go­no di sal­va­re per­so­ne in mare, e pre­ci­sa­no che il sal­va­tag­gio si con­clu­de solo con lo sbar­co nel POS, Pla­ce of Safe­ty, o Luo­go di Sicu­rez­za, più vici­no, non c’è leg­ge ordi­na­ria o decre­to “sicu­rez­za” che le pos­sa supe­ra­re. Il mini­stro buli­mi­co può pro­mul­gar­ne mil­le e chia­mar­li come vuo­le ma rimar­rà sem­pre allo stes­so pun­to, die­tro le con­ven­zio­ni inter­na­zio­na­li.”

https://www.possibile.com/lo-stato-di-diritto-e-la-sea-watch‑3/

Anche que­sta pre­vi­sio­ne si è pun­tual­men­te avve­ra­ta con i decre­to sicu­rez­za bis, quan­to alle nor­me rela­ti­ve all’immigrazione.

Lo dice con net­tez­za Anna Chia­ra, lo con­fer­ma con altret­tan­za net­tez­za Gian­fran­co Schia­vo­ne, vice pre­si­den­te dell’Assiociazione Stu­di Giu­ri­di­ci sull’Immigrazione.

https://www.nuoveradici.world/articoli/gianfranco-schiavone-il-soccorso-in-mare-e-diventato-reato-se-lo-credete-davvero-salvini-ha-vinto/?fbclid=IwAR104uJrkEwchqXpWD949jpsXG3FuHlfWb4NXiGlgjG5mwoEOE_FYtMahBo

Ma la voce più auto­re­vo­le e isti­tu­zio­na­le sul pun­to è quel­la del Pre­si­den­te Mat­ta­rel­la, che nel­le osser­va­zio­ni cri­ti­che che accom­pa­gna­no la pro­pria firma,

https://www.quirinale.it/elementi/32100

spe­ci­fi­ca, fra l’altro:

Va anche ricor­da­to che, come cor­ret­ta­men­te indi­ca­to all’articolo 1 del decre­to con­ver­ti­to, la limi­ta­zio­ne o il divie­to di ingres­so può esse­re dispo­sto “nel rispet­to degli obbli­ghi inter­na­zio­na­li dell’Italia”, così come ai sen­si dell’art. 2 “il coman­dan­te del­la nave è tenu­to ad osser­va­re la nor­ma­ti­va inter­na­zio­na­le”. Nell’ambito di que­sta la Con­ven­zio­ne di Mon­te­go Bay, richia­ma­ta dal­lo stes­so arti­co­lo 1 del decre­to, pre­scri­ve che “ogni Sta­to deve esi­ge­re che il coman­dan­te di una nave che bat­ta la sua ban­die­ra, nel­la misu­ra in cui gli sia pos­si­bi­le adem­pie­re sen­za met­te­re a repen­ta­glio la nave, l’equipaggio e i pas­seg­ge­ri, pre­sti soc­cor­so a chiun­que sia tro­va­to in mare in con­di­zio­ni di pericolo”.

Tut­to que­sto per dire cosa?

Che il nostro approc­cio, per quan­to giu­sta­men­te pre­oc­cu­pa­to per que­ste nor­me anco­ra una vol­ta disu­ma­ne, deve basar­si sul­la fidu­cia nel­la Costi­tu­zio­ne, nel­le isti­tu­zio­ni, nel­lo Sta­to di Dirit­to, nel­la magi­stra­tu­ra.

Le nor­me sull’ingresso dei nau­fra­ghi sono con­tra­rie alle con­ven­zio­ni inter­na­zio­na­li, che prevalgono.

Sal­va­re nau­fra­ghi è anco­ra un obbli­go di leg­ge, così come por­tar­li nel POS, o “por­to sicu­ro”, più vicino.

Que­ste nor­me altro non sono che cam­pa­gna elet­to­ra­le, da par­te di un mini­stro dell’interno che, ben con­sa­pe­vo­le del­la loro ille­git­ti­mi­tà, non si accon­ten­ta di avo­ca­re a sé ogni pre­ro­ga­ti­va sull’ingresso del­le navi nei nostri por­ti, ma pun­ta a diven­ta­re pri­mo mini­stro e ad usa­re que­sto decre­to, vota­to con la soli­ta ottu­sa deter­mi­na­zio­ne maso­chi­sta dal Movi­men­to 5 Stel­le, e soprat­tut­to la sua ovvia disap­pli­ca­zio­ne da par­te del­la magi­stra­tu­ra, come cla­va elettorale.

Que­sto stia­mo per affron­ta­re, e dob­bia­mo far­lo con la for­za tran­quil­la del­la demo­cra­zia, e, non ci stan­che­re­mo mai di ripe­ter­lo, del­lo Sta­to di Dirit­to, con­ti­nuan­do a soste­ne­re chi sal­va vite uma­ne, per­ché è nel giu­sto, e con le paci­fi­che “armi” a nostra dispo­si­zio­ne, che altro non sono se non la Costi­tu­zio­ne ed il voto.

Usia­mo­le.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Druetti al corteo del Leoncavallo: vicenda vergognosa, Piantedosi uccide la socialità

“La repres­sio­ne è l’u­ni­co vero cre­do di que­sto gover­no, come dimo­stra­no la vicen­da del DDL Sicu­rez­za, gli ina­spri­men­ti del­le pene per chi pro­te­sta, la gestio­ne musco­la­re del­le piaz­ze, quel­lo che avvie­ne all’in­ter­no del­le carceri.
Una visio­ne a cui ci oppo­nia­mo con tut­ta la nostra for­za, men­tre lot­tia­mo per una cit­tà ospi­ta­le, inclu­si­va, che pen­si alla qua­li­tà del­la vita, l’ambiente e l’erogazione di ser­vi­zi essen­zia­li e non alla spe­cu­la­zio­ne immo­bi­lia­re e al pro­fit­to a tut­ti i costi.”

Druetti: su Gaza e Israele i potenti sono muti, parole di Ceferin confermano quanto sapevamo

Cefe­rin — con­ti­nua Druet­ti — sostie­ne che la Rus­sia sia sta­ta esclu­sa dal­le com­pe­ti­zio­ni inter­na­zio­na­li per una for­te pres­sio­ne poli­ti­ca, men­tre con Israe­le non sta avve­nen­do la stes­sa cosa, c’è solo una pres­sio­ne del­la socie­tà civi­le. È una dichia­ra­zio­ne pavi­da ma è una dichia­ra­zio­ne che descri­ve per­fet­ta­men­te i moti­vi per cui le bom­be su scuo­le e ospe­da­li, la care­stia impo­sta alla popo­la­zio­ne pale­sti­ne­se, l’oc­cu­pa­zio­ne del ter­ri­to­rio pale­sti­ne­se pro­se­guo­no indi­stur­ba­ti da tan­to tempo.”

Druetti (Pos): Tajani sbaglia su Global Sumud Flotilla, non può dire che l’iniziativa è inopportuna

Le paro­le di Taja­ni sono appun­to inop­por­tu­ne. Per­ché l’i­ni­zia­ti­va del­la Glo­bal Sumud Flo­til­la andreb­be sem­pli­ce­men­te soste­nu­ta dal nostro gover­no. Per­ché i quat­tro obiet­ti­vi del­la spe­di­zio­ne (lo stop all’assedio, lo stop alla fame usa­ta come arma, lo stop alla disu­ma­niz­za­zio­ne del­la popo­la­zio­ne pale­sti­ne­se, lo stop al geno­ci­dio) non dovreb­be­ro nem­me­no esse­re ogget­to di dibat­ti­to, ma la posi­zio­ne mini­ma di uma­ni­tà da cui par­ti­re per tro­va­re una solu­zio­ne poli­ti­ca e diplomatica.