Quaderni

Chiamiamo le cose con il loro nome: non è maltempo

Un colo­re è entra­to pre­po­ten­te­men­te nell’opinione pub­bli­ca ita­lia­na, e non è né ros­so, né aran­cio­ne, né gial­lo: è il mar­ro­ne del fan­go che riem­pie le case in mol­tis­si­mi pae­si lun­go lo sti­va­le. Era­va­mo così pre­si con i colo­ri del­le Regio­ni che ci sia­mo dimen­ti­ca­ti che il “mar­ro­ne fan­go” ulti­ma­men­te è una costan­te per il nostro …

Chia­mia­mo le cose con il loro nome: non è mal­tem­po Leg­gi altro »

La stagione della patrimoniale

Dopo lun­ghi mesi di dichia­ra­zio­ni in cui la patri­mo­nia­le è sta­ta cita­ta sol­tan­to come se fos­se il “babau” (e solo, quin­di, per negar­ne l’urgenza e l’utilità) è sta­ta pre­sen­ta­ta alla Came­ra una pro­po­sta di leg­ge per l’introduzione di una tas­sa per i super ric­chi. I fir­ma­ta­ri del testo, appar­te­nen­ti ai grup­pi di Pd e Leu, la defi­ni­sco­no “impo­sta sul patri­mo­nio”, ovve­ro sul­la “ric­chez­za net­ta supe­rio­re a 500 mila euro”.

#TDOR. Fermiamo la transfobia

Da sem­pre abbia­mo deci­so che il nostro par­ti­to doves­se bat­ter­si al fian­co del­le per­so­ne trans* in quel­la che è una sfi­da di civil­tà: il rico­no­sci­men­to di tut­ti i cor­pi, le iden­ti­tà, i gene­ri per la pie­na auto­de­ter­mi­na­zio­ne di tut­te, tut­ti, tutt*.

Covid: la testimonianza di chi affronta in prima linea la seconda ondata

La situa­zio­ne è ingra­ve­scen­te, eppu­re sia­mo nel­la fase ini­zia­le di quel­lo che, se non pos­sia­mo cer­to defi­ni­re tsu­na­mi, è però un’on­da lun­ga che sale di cui non vedia­mo la fine, in cui gal­leg­gia­mo spe­ran­do di non esse­re som­mer­si, per con­dur­re a riva quan­ti più mala­ti pos­si­bi­le (ma tan­ti non ce la fan­no con evi­den­te nostra impo­ten­za) e anche noi stessi.

Qualità dell’aria nelle città: ecco perché non possiamo permetterci deroghe alle chiusure al traffico

Il dos­sier “Mal’a­ria di cit­tà” di gen­na­io 2020 di Legam­bien­te spie­ga che nei cen­tri urba­ni “il con­tri­bu­to pre­do­mi­nan­te arri­va dal­le pol­ve­ri di ori­gi­ne secon­da­ria”, ovve­ro quel­le for­ma­te­si a par­ti­re da gas pre­cur­so­ri “che dipen­do­no prin­ci­pal­men­te da set­to­ri qua­li agri­col­tu­ra e traffico”.

GDO: mentre i profitti aumentano, chi lavora si ammala per omertà

Men­tre la discus­sio­ne pub­bli­ca si avvi­ta in discor­si rela­ti­vi alla cro­mia via via asse­gna­ta alle Regio­ni, men­tre si con­ti­nua giu­sta­men­te a par­la­re del tra­spor­to pub­bli­co, men­tre ci si con­ti­nua a inter­ro­ga­re su qua­le sia la stra­te­gia miglio­re per con­te­ne­re i con­ta­gi in este­nuan­ti dibat­ti­ti tele­vi­si­vi, il virus con­ti­nua a dif­fon­der­si e non lo fa solo tra la popo­la­zio­ne in libe­ra cir­co­la­zio­ne ma come logi­co, sen­za scon­ti, anche nei luo­ghi di lavo­ro. Anche e — direm­mo, iro­ni­ca­men­te ama­reg­gia­ti — per­si­no tra i lavo­ra­to­ri del­la Gran­de Distribuzione.