Migrazioni

Ilham Mounssif: italiana, ma non abbastanza

Abbia­mo scrit­to a Lau­ra Bol­dri­ni, per segna­lar­le l’in­cre­scio­so epi­so­dio di cui è sta­ta vit­ti­ma Ilham Mouns­sif, asso­lu­ta­men­te ita­lia­na quan­do si trat­ta di rap­pre­sen­ta­re “l’or­go­glio” nazio­na­le, ma non abba­stan­za da dar­le il dirit­to di visi­ta­re un luo­go sim­bo­lo del­la Costi­tu­zio­ne italiana.

Orlando VS Orlando

Orlan­do si fa pro­mo­to­re di una gran­de mani­fe­sta­zio­ne a favo­re dei dirit­ti dei migran­ti. Pec­ca­to che i suoi prov­ve­di­men­ti sia­no anda­ti nel­la dire­zio­ne oppo­sta, e cioè quel­la del­la com­pres­sio­ne dei dirit­ti dei cit­ta­di­ni stranieri.

La sicurezza dei decreti Minniti non è né di sinistra né di sinistra

Il decre­to Min­­ni­­ti-Orla­n­­do è con­tro il popu­li­smo, come dichia­ra­no i suoi soste­ni­to­ri, per­ché lo inse­gue. E lo supe­ra. In aula sia­mo al para­dos­so di dover ascol­ta­re in que­ste ore la Lega affer­ma­re che il gover­no scim­miot­ta Maro­ni su que­sti temi e come ovvio peg­gio­ra l’originale. Il DL sicu­rez­za infat­ti è sen­za dub­bio la brut­ta copia …

La sicu­rez­za dei decre­ti Min­ni­ti non è né di sini­stra né di sini­stra Leg­gi altro »

Decreto Minniti: un testo studiato per ridurre i diritti dei richiedenti asilo

Il nuo­vo decre­to, nel ten­ta­ti­vo di rag­giun­ge­re gli obiet­ti­vi pre­fis­sa­ti, deter­mi­na una indub­bia com­pres­sio­ne dei dirit­ti dei richie­den­ti pro­te­zio­ne inter­na­zio­na­le e rap­pre­sen­ta una cla­mo­ro­sa occa­sio­ne man­ca­ta, l’en­ne­si­ma di que­sta legi­sla­tu­ra. Si sareb­be potu­ta avvia­re l’au­spi­ca­ta revi­sio­ne siste­ma­ti­ca del cor­pus di nor­me disci­pli­nan­te la pro­te­zio­ne inter­na­zio­na­le e, più in gene­ra­le, le poli­ti­che migra­to­rie e la con­di­zio­ne del­lo stra­nie­ro nel nostro Pae­se, come peral­tro pre­vi­sto dal­l’ar­ti­co­lo 7 del­la leg­ge n. 154 del 2014 (leg­ge di dele­ga­zio­ne euro­pea). Si sareb­be dovu­to incen­ti­va­re il siste­ma di acco­glien­za dif­fu­sa, nean­che que­sto è previsto.

Scusate, ma noi non ci stiamo

Ponia­mo che que­sto papà e que­sta bam­bi­na voglia­no veni­re in Ita­lia. Lo devo­no fare con mez­zi di for­tu­na, affi­dan­do­si a cri­mi­na­li, sot­to­po­nen­do­si a ricat­ti inac­cet­ta­bi­li, pagan­do cifre esor­bi­tan­ti, evi­tan­do poli­zie che pos­so­no anche esse­re poco cor­ret­te e lea­li (quan­do non let­te­ral­men­te vio­len­te), affron­tan­do mare e muri, per­not­tan­do all’a­per­to e spo­stan­do­si di not­te, nel­l’om­bra. Lo devo­no fare suben­do vio­len­ze fisi­che e psi­co­lo­gi­che quo­ti­dia­ne e rischian­do quo­ti­dia­na­men­te la mor­te. Lo devo­no fare veden­do mori­re i pro­pri com­pa­gni di viag­gio al loro fian­co, col costan­te timo­re di esse­re i prossimi.

La popolazione straniera contribuisce positivamente alle dinamiche demografiche

Di fron­te al pro­gres­si­vo invec­chia­men­to del­la popo­la­zio­ne ita­lia­na, effet­to com­bi­na­to di bas­sa nata­li­tà e di un aumen­to del­l’e­tà media, la popo­la­zio­ne stra­nie­ra — che rima­ne sta­bi­le soprat­tut­to per effet­to del­le acqui­si­zio­ni di cit­ta­di­nan­za — con­tri­bui­sce a con­tra­sta­re una dina­mi­ca nega­ti­va di spo­po­la­men­to e invec­chia­men­to. Tut­ti ele­men­ti dei qua­li una poli­ti­ca lun­gi­mi­ran­te, non ideo­lo­gi­ca e non in pre­da a sva­rio­ni pre-elet­to­ra­li dovreb­be tene­re conto.

Quando l’ossessione securitaria si abbatte sui bambini

La Com­mis­sio­ne euro­pea con­ti­nua a inse­gui­re l’ossessione secu­ri­ta­ria dei Gover­ni euro­pei, inca­pa­ci di met­te­re in cam­po solu­zio­ni comu­ni e soste­ni­bi­li per tut­ti, inca­pa­ci finan­co di rispet­ta­re gli impe­gni sui 160mila ricol­lo­ca­men­ti che essi stes­si han­no pre­so, ma capa­cis­si­mi di pren­der­se­la coi più debo­li, e coi bam­bi­ni. E’ arri­va­ta in ritar­do di qual­che ora, ieri pome­rig­gio, la Comu­ni­ca­zio­ne con annes­sa Rac­co­man­da­zio­ne del­la Com­mis­sio­ne Euro­pea sul nuo­vo pia­no d’azione per miglio­ra­re l’efficacia dei rim­pa­tri, attuan­do appie­no il poten­zia­le del­la diret­ti­va 115/2008 sui rimpatri.

Di cosa parla Beppe Grillo quando parla di cittadinanza

Come in tut­te le que­stio­ni che divi­do­no il Movi­men­to, Bep­pe Gril­lo inter­cet­ta il pal­lo­ne e cal­cia una bor­da­ta fuo­ri dal cam­po, urlan­do «refe­ren­dum!». E’ il caso, que­sta vol­ta, del­la discus­sio­ne sul­la rifor­ma del­la cit­ta­di­nan­za, usci­ta dai lavo­ri alla Came­ra con uno ius soli mol­to tem­pe­ra­to e ora bloc­ca­ta al Sena­to, affron­ta­ta da Gril­lo rilan­cian­do sul blog un post — udi­te udi­te! — del mag­gio del 2013, nel qua­le si dico­no tre cose.